Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Post n°293 pubblicato il 17 Febbraio 2011 da claudiomoraldi
LA FORMA DELLA PIOGGIA
Amo il suono fresco, riparato e ticchettante della pioggia nelle sere d’inverno.
Adoro la sua serenità di scrosci, i suoi molti illuminii; come flash di puliti matrimoni sconosciti.
La sua voce risuona sui tetti, per le strade, come un rumore calmo, come un sottofondo che vive di poche ore, e cessa, senza essere pianto.
Il vento batte in queste serate senza luna Dove tutto è triste, in qualche modo solitario Dove le vie sono allagate di pozzanghere, infestate di carta vecchia, usata gettata via per sempre!
I lumi sono bassi e soffusi, sfocati! le macchine veloci, le persone svelte e insofferenti.
Cambia per la pioggia l’umore della gente, che si rifugia in casa quando ama la notte e la sua vitalità.
Questa strana forma di fobia, adorna un mondo di paura insensata.
Claudio MORALDI |