Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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3-9 Settembre 2003
La finestra bianca
Alle volte guardando
fuori dalla mia finestra,
vedo luci soffuse
di un palazzo rosso,
tristemente abbandonato
al decadere del tempo.
E in questa solitudine,
il mio sguardo rallegra.
Poiché toglie un po’
di peso alle mie giornate
e cambia la tristezza
in dispiacere.
E quando sprazzi di luce
aprono il mio cuore,
ne ho pena
e amore insieme.
E la finestra bianca
dirimpetto a me piange,
in una luminosità irradiante.
C. Moraldi