Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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(s.claudio)
07/07/2008
Il ricordo rimane
di quello che fummo
Restiamo in palazzi,
distrutti condivisi
a metà in un nulla perenne.
E viviamo distratti
il resto di quello
che abbiamo,
scartandone brutti
momenti, come
tagli di un film,
riuscito per metà,
che deve finire bene.
E ci piacciono regali,
di marca
e momenti costosi.
Pur non potendo
Permetterceli,
ipotechiamo la vita,
per falsi di classe
o vana apparenza
e sostanza illusoria,
che si smaschera,
piano nel corso
degli anni.
Fino ad arrivare
all’osso di un
tavolo, ricoperto
di tarli e di una
vecchia tovaglia
sgualcita, dagli anni
e da feste,
che sanno mentire.
Filosofia del riscatto,
in tratti di tempo,
o pezzi di anni
che mostrano piano,
come passa una
vita, avvolta
nel vuoto, di una
promessa saldata.
in piccoli ricordi
di noi che ci
cambiano il viso,
in un ricordo sbiadito,
di quello che fummo.
C.moraldi