Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Otto Marzo 2010
Un giorno solo non basta
Manciate di fiori ipocriti,
per uscite di consuetudine,
in un mondo che premia
la banalità nelle sue forme
più eccentriche.
Si vive di tutto e subito,
ma senza pentirsi
di verità nascoste,
i fiori di un giorno solo,
sono così soltanto ferite,
o torti,
di un giorno che non vi basta,
ma che be….vale per iniziare.
Ma per oggi si ferma
gioisce di una festa
che non vuol dire nulla.
Ama le ipocrisie
che il tempo ci mete di fronte,
come tanti capodanni
che domani saranno anonimi,
E domani ritorni tu !
La festa dell’otto marzo
E’soltanto la stupidità che vive
di un giorno che porta via tutti i torti,
riportandoli in parità,
così che la banalità soverchi.
Sperando ancora una volta
nell’anno futuro,
ci si crogiola lentamente.
C.Moraldi