Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
« Ascoltata alla radio | NON MI PIACE NESSUNO » |
INCASTRI DI VITA
Adoro la profondità di silenzi che parlano più di parole confuse.
E in questi istanti eterni, che segnano punti immaginari
e vivono per sempre nei nostri ricordi.
Chiacchierate stantie di gente che muore ogni giorno,
nella sua indifferenza,
e nel vento cattivo, di un dicembre che capita sempre,
col suo ripetersi consueto.
Amici morenti, nell’ ultimo raggio di sole,
che spegne il silenzio,
portandoci ad una vita solitaria e triste
di persone comuni,
e di mille sconosciuti,
vissuti negli occhi degli altri,
nella voce degli altri,
e nel nostro cuore!
Il silenzio rimane al di la degli spazi vuoti,
di una vita che vive da sola,
stupendosi di se stessa,
stupendosi della gente,
che ha paura di essere sola,
ma vuole un poco seppure non vero,
e ingiusto per tutti.
Così si ama assimilandosi agli alti,
e non credendoci sul serio,
non si vive la vita che vorresti,
ma la meno peggio che trovi
o la migliore per tutti,
ma non la più giusta che vuoi o che hai!
E indifferenti ballano davanti a un caffè,
vicino a una tenda di raso o ad un mobile raro,
tarlato dal tempo ed affaticato dagli anni,
poiché, non sono più soli,
ma trovano compagnia in questo mondo,
fatto di singoli pezzi incastrati tra loro per forza.
Claudio MORALDI