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Le elezioni del 1932: Roosvelt e il New Deal

Post n°74 pubblicato il 08 Luglio 2009 da gabriellatiganisava
 

Le elezioni del 1932: Roosvelt e il New Deal

Alle elezioni presidenziali del 1932 i repubblicani ripresentarono Hoover, i democratici candidarono Francklin Delano Roosvelt, avvocato ed ex-governatore di New York nel 1928. Nel discorso di Chicago, Roosvelt presentò il New Deal della politica economica americana. Nel marzo del ’32 Roosvelt vinse su Hoover e avrà, unico caso nella storia del paese, ben quattro mandati presidenziali. Ottimista e moderato riformatore, Roosvelt fu, diversamente da Hoover, capace di fare iniezioni di fiducia e speranza al popolo americano: celebri le sue fire chattings (chiacchierate al caminetto) che venivano trasmesse via radio in tutto il paese, con cui il presidente parlava al suo popolo, rassicurandolo sul futuro e risollevandone lo spirito, provato da anni di recessione.

·         Il primo vero rimedio di Roosvelt per uscire dalla crisi fu la chiusura di tutti gli sportelli bancari USA e l’istituzione dello Emergency Banking Relief Bill (Legge d’emergenza per aiutare le banche), che sottopose al controllo del governo federale tutte le banche americane. Da allora ci fu necessità di una licenza federale per le banche.

Nei c.d. “cento giorni” Roosvelt inondò il congresso americano di progetti, piani, proposte di riforme: 15 furono i provvedimenti approvati dal senato americano, a volte questi furono ripetitivi, contraddittori, non lineari come fu spesso, nel complesso, la politica del New Deal. Infatti, Roosvelt non era propriamente un economista in senso tecnico, non seguì rigidi schemi per uscire dalla depressione economica, ma riuscì, con energia e determinazione, a fornire un notevole contributo per superarla. Nel suo nuovo piano economico si fece coadiuvare da un gruppo d’esperti che ebbero come obiettivo primario quello di salvare il capitalismo americano. E ci riuscirono.La spesa pubblica fu molto elevata e non permise al paese di ottenere il pareggio del bilancio, l’incubo del presidente Hoover.

 ·         Grande fu l’aiuto fornito da Roosvelt ai disoccupati. Con il Federal Emergency Relief Act (legge federale d’emergenza) furono stanziati 500 milioni di dollari per fornire sussidi ai disoccupati americani. Roosvelt credeva infatti nell’intervento diretto del governo federale nell’economia.

·         Furono varati inoltre tanti progetti di grandi opere pubbliche (per assorbire la disoccupazione): quindi autostrade, ponti, scuole, ospedali, parchi la cui costruzione impiegò milioni di persone.

·         Il CCC (Civilian Conservation Corps) era un ente pubblico che assunse molti giovani coinvolgendoli in progetti per la cura e tutela dell’ambiente.

 ·         L’opera più importante costruita sotto la presidenza di Roosvelt fu la TVA (Tennessee Valley Authority), l’ente che permise di costruire dighe e centrali idroelettriche per avere energia a basso costo. Quest’opera consentì lo sviluppo della valle del Tennessee.

 ·         Progetti altrettanto validi furono quelli per risollevare i settori agricolo e industriale. Lo AAA (Agricultural Adjustment Act) del 1933, la c.d. “carestia organizzata” fu la legge che permise al governo federale di tenere sotto controllo i prezzi dei prodotti agricoli. Invece il NIRA (National Industry Recovery Act) del 1933 fu approvato per conciliare intervento statale e imprenditoria privata (es. ridurre la concorrenza, stabilizzare i prezzi, offrire lavoro).

 ·         Creazione della NRA (National Recovery Administration) al cui vertice Roosvelt pose il generale Johnson, abile diplomatico, ma nonostante ciò la NRA fu dichiarata incostituzionale nel ’35. Azione poco efficace della NRA.

 ·         Lo FSA (Federal Securities Act del ‘33) rendeva più selettiva l’emissione di titoli borsistici e ne imponeva la registrazione. Furono vietate anche le azioni a “termine” possibili prima del ’29 (si potevano cioè acquistare azioni con un anticipo sul costo totale).

 Primo e secondo New Deal  : differenze

La prima fase del programma di Roosvelt fu centrata su assistenza e misure anticrisi d’emergenza, mentre il secondo New Deal si concentrò maggiormente su minori interventi assistenziali e più riforme. Il secondo New Deal differì dal primo, attaccato anche dalla Corte Suprema, anche perché aveva prodotto stagnazione dell’economia. Il secondo corso incluse nuove leggi, più riforme, meno assistenzialismo.Tra le due diverse fasi del programma rimasero comunque una linea di continuità e prioritario l’obiettivo principale, ossia la salvezza del capitalismo americano.

 

Gabriella Tigani Sava

 

 

 
 
 
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