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Creato da gabriellatiganisava il 21/12/2008

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Dov'è finito il femminismo?

Post n°188 pubblicato il 28 Gennaio 2011 da gabriellatiganisava

Dov'è finito il femminismo?

A prescindere dagli esiti delle indagini giudiziarie, tra le tante incertezze, omissioni, false testimonianze ed intercettazioni, emerge con grande chiarezza una cosa sola, che spaventa e crea disagio. E ossia che l’immagine della donna è fortemente compromessa. Dall’una e dall’altra parte, a destra e a sinistra. Anni di femminismo sembra siano passati invano. E’ così umiliante e doloroso apprendere come la dignità di una donna, di un essere umano, sia ancora valutabile in riferimento alla sua attività sessuale. Accusatori e accusati non sono diversi tra loro poiché entrambi obbediscono alle leggi di una società sessista e maschilista in cui il vocabolo “p…” è usato con tanta frequenza e disinvoltura. Un vocabolo che è la sintesi di una concezione strumentale della donna, della donna-oggetto, usata, mercificata. E soprattutto è anche indicativo del rapporto uomo/donna che, a quanto pare, nel XXI secolo, dopo decenni di studi di genere e di storia delle donne, non si è ancora evoluto. Dai tempi di Seneca Falls (luglio 1848) quando con la "Dichiarazione dei Sentimenti" quattro donne (tra cui Lucretia Mott) avanzavano le prime rivendicazioni di parità tra i sessi, sembra non siano trascorsi quasi due secoli. Com’è il rapporto uomo/donna oggi? E’ malato, è asimmetrico e basato sulla violenza fisica e verbale degli uomini sulle donne. Ha ragione la sociologa inglese Silvia Walby quando sostiene che il patriarcato (nell'accezione proposta da Joan Scott, inteso come il dominio secolare degli uomini sulle donne) non è stato sconfitto, non si è estinto, ma si è solamente modificato nella forma (da privato a pubblico). E questa sua presenza la si ritrova in tutti gli ambiti più importanti come il lavoro, la famiglia, lo Stato, il sesso, etc. Anche nel linguaggio quotidiano le aggressioni verbali sono frequentissime: miei coetanei si rivolgono ancora con termini quali “gnocca” “stra..…” “sventola” etc. etichettando le donne con più o meno espliciti riferimenti al corpo, alla fisicità. Ancora la donna è osservata e giudicata tenendo conto solamente di parametri fisici. Il corpo della donna è il vero soggetto non la donna in sé, la sua essenza. Quali altre lotte dovranno affrontare le donne per riuscire ad ottenere la cittadinanza umana? “Sono sole le donne in questa lotta” – ha scritto di recente la scrittrice Susanna Tamaro - e questo è vero, ma lo saranno ancora di più se non faranno assieme cordata, se non creeranno una solidarietà femminile che possa ridare loro dignità e forza, se non recupereranno il senso della propria storia, delle proprie conquiste e dei propri diritti, primo fra tutti quello di essere considerato un essere umano, degno di considerazione e di rispetto in quanto tale.

M. Gabriella Tigani Sava

 
 
 

Mostra del Bronzino

Post n°187 pubblicato il 23 Gennaio 2011 da gabriellatiganisava

Mostra del Bronzino

Pittore e poeta alla Corte dei Medici

 

  Bronzino, Ritratto di Lucrezia Panciatichi, 1541-1545, Firenze, Galleria degli Uffizi

Come non rimanere incantati di fronte a tele quali Venere, Amore e satiro (1553-1555), Sacra Famiglia con Sant’Elisabetta e San Giovannino (1545-1546), Sacra Famiglia con Sant’Anna e San Giovannino (1550-1560)?

Mentre il popolo della neve, in continuo e pericoloso aumento, si riversava sulle montagne per lanciarsi in fantozziane imprese sciistiche, chi scrive, approfittando della quiete e del silenzio di una gelida mattina invernale, ha preferito andare a visitare una mostra dedicata al Bronzino, a Palazzo Strozzi, che si è rivelata semplicemente S U P E R B A! Nonostante questo, si è con amarezza appreso che gli incassi sono stati inferiori a quanto calcolato in precedenza.

I volti delle Madonne, dei Santi, dei puttini, delle Veneri e degli Amorini, sono di una tale perfezione e delicatezza da rimanere estasiati. Il rosso delle vesti (es. Ritratto di Lucrezia Panciatichi, 1541-1545), i blu dei cieli, i bagliori metallici delle divise (es. ritratto giovanile di Cosimo I),  sono ineguagliabili e  le raffigurazioni dei gioielli delle dame (es. il celebre Ritratto di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, 1545) sono di un'incredibile precisione. Solo artisti del talento di Agnolo di Cosimo (vero nome del Bronzino), riescono a trasmettere tanta bellezza ed eleganza con le loro opere che permettono anche di ricostruire la storia di Firenze e della Corte dei Medici (di cui il Bronzino fu il raffinatissimo ritrattista ufficiale). Solo pochi euro per una mattinata a contatto con la Bellezza pura ed il genio dell'Arte.

Certo non di raffinatezza si può parlare dei tanti cafoni/e che credono, “librandosi” chi più chi meno bene sugli sci, di appartenere alla jet-society e di partecipare ai riti delle classi bene (bene per cosa poi, sic). Un tempo solo i veri ricchi andavano a sciare in località rinomate, quest’ultime adesso sono prese d’assalto dai parvenus dei quali si vede lontano un miglio la provenienza e la scarsa dimistichezza con la neve e gli sci. Eppure questi finti sportivi spendono cifre ragguardevoli pur di soddisfare tale vanità sociale. Invece, quando si tratta di mettere mano al portafogli per l'acquisto di quotidiani, libri, riviste, o per visite a mostre e manifestazioni, diventano incomprensibilmente tirchi e parsimoniosi. 

Mi viene in mente che in un tempo oramai assai lontano, un ex amico mi disse, con aria seria come se stesse parlando Alberto Tomba in fieri, che non avevo ben capito l’importanza che lo sci rivestiva per lui. Adesso, più matura ed anche con una migliorata prontezza di riflessi, risponderei: “Caro, se tu avessi ben capito l’importanza di avere un cervello e di usarlo bene…”.

Ma si sa, le risposte a volte vengono fuori solo troppo tardi il più delle volte.

Domenica mattina, 23 gennaio 2011

 Gabriella Tigani Sava

 
 
 

HEREAFTER

Post n°186 pubblicato il 13 Gennaio 2011 da gabriellatiganisava
 
Tag: Cinema

HEREAFTER

Hereafter image

L’ex-cowboy cinematografico Clint Eastwood con Hereafter (L’aldilà) si cimenta in una prova difficile, ossia la regia di un film sul soprannaturale, in cui i protagonisti (una giornalista francese, un sensitivo americano e un ragazzino inglese) per vie diverse e loro malgrado, subiscono l’incontro più temuto da ogni essere umano, quello con Sorella Morte. La prova è superata con grande bravura, poiché, dato l’argomento spinoso, il rischio di sbavature nonché di interpretazioni mistiche, era elevatissimo. Eastwood è invece riuscito a trattare il tutto con eleganza, equilibrio e delicatezza. Non concede spazio a facili e oleografiche rappresentazioni dell’aldilà (non si capisce perché ma esso è spesso raffigurato con lunghe sequenze di campi erbosi verdi e mai per esempio con immagini di ambienti marini o montani!) ma lascia intuire un mondo diverso, atemporale e aspaziale (forse), con efficaci e brevi flash fotografici. Non concede spazio a dispute teologiche, non vuole offrire nessuna verità dogmatica, ma semplicemente egli affronta un argomento, propone delle ipotesi che trovano delle fonti in testimonianze attendibili di persone che hanno sperimentato la cosiddetta “premorte”, vale a dire quello stato di incoscienza in cui si trova un individuo dopo un forte trauma (es. incidente o operazione chirurgica) in bilico tra la Vita e la Morte.

Marie, la giornalista francese, è un personaggio reale: ella è sopravvissuta all’esperienza terribile dello tsunami asiatico del dicembre 2004 ed ha voluto raccontare la sua incredibile esperienza, anche se per una manciata di secondi, di life after death. Marie ha infatti scritto un libro, cui si ispira il film di Eastwood, divenuto un best seller nell’arco di pochi mesi. Crederci o no nella vita oltre la morte? Qualunque possa essere la propria personale esperienza, il proprio vissuto,  la posizione più cauta sembra essere forse è quella più giusta,  poiché sbilanciarsi in un senso o nell’altro, non sarebbe auspicabile per vari motivi.  Siamo infatti consapevoli della nostra finitezza in quanto essere umani, per cui smentire o banalizzare l’esperienza vissuta da  tante persone, oppure, al contrario, lasciarsi sopraffare dall’irrazionalità fino a concedere fiducia a persone (fattucchiere, stregoni, falsi sensitivi e veggenti) che per “mestiere” imbrogliano gli altri per arricchirsi, sono comportamenti entrambi errati. Osservare, cercare di capire e documentarsi senza pregiudizi, tenedo conto del prezioso insegnamento di Karl Popper (La scienza è un cimitero di errori, ndr) sono gli strumenti più utili per addentrarsi in temi che, di per sé, sono ostici in quanto non-umani e non sensibili, nell’accezione filosofica del termine. 

Il film ha la sceneggiatura di Peter Morgan di The Queen ed è interpretato da Matt Damon, Bryce Dallas Howard e Cécile de France e musicato, come d'abitudine, dallo stesso regista.

Voto: 7 ½

Gabriella Tigani Sava

 
 
 

Va' pensiero

Post n°185 pubblicato il 01 Gennaio 2011 da gabriellatiganisava

 Auguri Italia!

Domanda:

come si fa ad adottare come proprio inno Va' * pensiero (Inno della Padania, ndr), ossia uno dei simboli del nostro Risorgimento? Verdi si rivolterebbe nella tomba.

Nel testo originario del 1842 manca l'accento.

Ai leghisti ed alle leghiste un consiglio: rileggete qualche paginetta di storia!!!!  

  

Va, pensiero, sull'ali dorate;

Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,

Di Sionne le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
O membranza sì cara e fatal!

Arpa d'or dei fatidici vati,

Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi,
Ci favella del tempo che fu!

O simile di Solima[3] ai fati

Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!

 
 
 

Gabry foto

Post n°183 pubblicato il 30 Dicembre 2010 da gabriellatiganisava

 

 Foto Laurea

 Vicino a Giovanni Pascoli, wow!!!

  Foto Laurea          

                                                                                                   Firenze - Gilli- Natale 2009

 
 
 

IL DENARO E LA BELLEZZA.

Post n°180 pubblicato il 26 Dicembre 2010 da gabriellatiganisava

IL DENARO E LA BELLEZZA.

I BANCHIERI, BOTTICELLI E IL ROGO DELLE VANITA'

Firenze, Palazzo Strozzi, 17 settembre 2011 – 22 gennaio 2012)

  

Sandro Botticelli - Madonna con il bambino e due angeli (1468-1469) 

Tempera su tavola, cm. 100 x 71 - Napoli, Galleria di Capodimonte

 

Con largo anticipo si vuole segnalare la mostra Il denaro e la bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo della verità, che si terrà a Palazzo Strozzi dal 17 settembre 2011 al 22 gennaio 2012, a Firenze. Interessante connubio che di primo acchito potrebbe suonare quasi come un sacrilegio, un imperdonabile errore. Come coniugare infatti Denaro e Bellezza, l’Arte con il Potere e la Moneta?

Ebbene, il denaro, se ben utilizzato, non è sempre sinonimo di loschi intrighi, di lotte di potere, illegalità e crimini, quindi di tutto quello che sicuramente con la Bellezza ha poco a che fare. E’ il caso del mecenatismo rinascimentale, quando le grandi famiglie aristocratiche (Bardi, Peruzzi, Medici, Acciaiuoli, Corsini solo per citare le più note) investivano grandi capitali nel commissionare ai più importanti artisti italiani, tutte quelle opere che costituiscono un unicum nel panorama culturale mondiale.

La mostra vuole evidenziare il legame indissolubile tra il moderno sistema bancario (nato a Firenze) ed il fiorire del Rinascimento italiano, la cui culla fu appunto la città dei Gigli. Il finanziamento del Rinascimento è da attribuire alle dinastie dei banchieri fiorentini del XIV-XV sec., le quali riuscirono a costruire delle potentissime reti economiche internazionali che dominarono la storia commerciale e politica europea pre-moderna. L’Arte del Cambio (suddivisa tra i magistri, i discepoli e i sensali) era una delle sette Arti maggiori delle Corporazioni di Arti e mestieri di Firenze, con sede in Piazza della Signoria a partire dal 1352. Le compagnie bancarie fiorentine sovvenzionavano non solo guerre, lotte intestine tra famiglie rivali, sovrani europei tra i quali Edoardo III d’Inghilterra, controllavano il traffico del denaro (l’usura, severamente condannata da Dante nell’Inferno della Commedia) in gran parte del mondo, ma si dedicarono anche all’arte della magnificenza, impiegando enormi quantità di fiorini d’oro e d’argento per “adottare” gli artisti più promettenti del tempo e quindi impegnandosi nella valorizzazione delle città e delle corti, consegnando alle generazioni future un patrimonio ineguagliabile e incalcolabile, che richiederebbe una maggiore tutela e migliori politiche di fruizione e custodia.

Tutta l’élite del Rinascimento (Botticelli, Lippi, Pollaiolo, Beato Angelico, Paolo Uccello, Donatello, Lorenzo di Credi e il Veneziano) sarà presente a questo importante evento curato da Tim Parks (scrittore e traduttore) e dallo storico dell’arte Ludovica Segrebondi. A quella principale sono correlate la mostra sulla figura del banchiere con opere di importanti artisti fiamminghi (si ricordi il “gemellaggio” esistente tra Firenze e le Fiandre nei secoli XV e XVI), la raffigurazione, mediante l’utilizzo di sofisticate strumentazioni multimediali, del percorso del denaro e dei commerci; per ultimo, la rappresentazione, anch’essa multimediale, dei “bruciamenti”, ossia del celebre rogo delle vanità che, com’è noto, fa riferimento al falò delle vanità del febbraio del 1497, ad opera dei frati domenicani guidati da Girolamo Savonarola, i quali, infervorati dalle prediche contro il lusso e il peccato, diedero fuoco a molti oggetti (libri, dipinti, specchi, etc.) ritenuti simbolo della lussuria e dell’inutilità, della corruzione dei costumi. Il rogo delle vanità simboleggia la chiusura di un ciclo storico straordinario, probabilmente irripetibile, che vide Firenze capitale mondiale dell’Arte e della Bellezza.

 Gabriella Tigani Sava

 

 

 

 
 
 

"Mediterraneo" Soundtrack - Greek Music

Post n°179 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da gabriellatiganisava

 "Mediterraneo" Soundtrack - Greek Music

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Compleanno BLOG

Post n°178 pubblicato il 21 Dicembre 2010 da gabriellatiganisava

Ciao a tutti!

Domani è il secondo compleanno del mio blog. Sono trascorsi due anni da quando ho iniziato a scrivere per il web. Mi piace. Mi diverte e spesso mi rilassa. Mi piacerebbe anche conoscere meglio chi mi segue, pochi o molti non importa, magari ricevere qualche commento, così sarebbe più stimolante. E' semplicissimo farlo, basta registrarsi e poi andare su "Scrivi commento" e lasciare la vostra opinione. Ne sarei felice. Non posso ancora interagire, ma prossimamente spero di riuscire a fare anche questo.

Come d'obbligo vista la ricorrenza speciale,  propongo in anteprima qualche modifica.

Vorrei dedicare più spazio alle recensioni librarie, all'approfondimento di tematiche storico-sociologiche (mi sto specializzando in questo ambito) , ai commenti su film e spettacoli.

Forse apporterò qualche modifica anche allo styling.

Colgo l'occasione per fare a voi amici navigatori tantissimi auguri di Buon Natale e Buone Feste. Io sono rientrata da poco a casa, al Sud, dove, dopo un'estemporanea nevicata appena rientrata a casa (ho poteri magici, lo so!), è spuntato un bel sole caldo, come non lo vedevo da tempo. Spero di poter ripartire per Capodanno (magari un bel viaggio in Nord Europa (Svezia, Danimarca) o al caldo (Egitto) sarebbe un ottimo inizio e un bel ritorno in paesi che amo molto, ma è ancora tutto da organizzare e non so se Santa Klaus esaudirà questo desiderio, dopo un anno faticoso e ostico per tanti aspetti.

Speriamo il 2011 sia migliore per tutti noi

A presto

GTS

 
 
 

Why is there no socialism in the United States? Eric Foner answered...

Post n°177 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da gabriellatiganisava

WHY IS THERE NO SOCIALISM IN THE UNITED STATES?

(da Eric Foner, Who Owns History? Rethinking the Past in a Changing World, Farrar, Straus & Giroux, 2002)

at midnight Gabry wrote...

Perché non c'è il socialismo negli Stati Uniti? Eric Foner, tra i più importanti storici americani, pone questo quesito, e dopo tanti tentativi di risposta, conclude: per una domanda sbagliata ci sono solo risposte sbagliate (... so inconclusively because the question itself is fundamentally flawed... our investigation with a negative question inevitably invites ahistorical answers). Ma perché non pensarci prima? Ma Foner, o Foner, sei un genio! Da domani in poi tutte le mie domande saranno solo quelle giuste così avrò le risposte giuste. Sto ridendo come una cretina da un quarto d'ora, sarò anche stanca e mezz'addormentata ma proprio questo ha scritto Foner. Ecco perché si parla di pragmatismo americano, positività americana, etc. etc. Mah... non ho più commenti da fare. Adesso, dopo questa piacevole lettura preparo le valigie (Dio, odio preparare le valigie ma proprio ho sempre i minuti contati, vorrei tre aiutanti, un segretario - carino, s'intende, ma soprattutto efficiente, un cuoco, un personal - trainer, un soft-lecturer... ma perché hanno abolito la schiavitù? Sto scherzando, of course. Ma almeno inventate le valigie che si preparano da sole, così, automaticamente, magari con l'aiuto di un piccolo e simpatico robot.

Ora vado a nanna, sto crollando sulla tastiera... e domani sarà pesante, molto pesante, una full immersion into the Italian burocracy che non è una gran cosa.

GTS

 
 
 

NOI CREDEVAMO

Post n°176 pubblicato il 09 Dicembre 2010 da gabriellatiganisava

NOI CREDEVAMO

Recensione film di Mario Martone

In cosa credevano i tre giovani meridionali protagonisti del film di Mario Martone, coprodotto dalla Rai e sugli schermi da pochi giorni? A quale idea di nazione essi erano fedeli? Quale teoria politica seguivano? Cosa era veramente che spingeva loro a patìre le sofferenze delle carceri borboniche, ad adottare la fuga e la clandestinità come stile di vita, ad offrire il sacrificio della propria vita?

Il processo risorgimentale italiano è un fenomeno assai complesso e che si presta a diverse interpretazioni, come quelle filosabaudiste, filomazziniane e filodemocratiche e ancora "meridionaliste" e "antimeridionaliste". Il regista Martone ha cercato di ricostruire, ma solo in parte a nostro avviso, attraverso le esperienze dei fratelli Domenico e Angelo e dell'amico Salvatore, le lotte portate avanti dai patrioti liberali italiani durante il XIX sec., per la liberazione dall’egemonia straniera e per l’ unificazione dell’Italia. Se la storiografia di impronta gramsciana (Gramsci, ricordiamo, definì il Risorgimento come una “rivoluzione mancata”) tende a ridimensionare il coinvolgimento delle masse nel disegno politico ideato e tenacemente perseguito dalle classi borghesi e da quelle aristocratico-illuminate, quella più recente è invece focalizzata sulla simbologia delle lotta risorgimentale e sulla rivalutazione del contributo fornito dai ceti meno abbienti. Così scrivono Paul Ginsborg e A. Mario Banti nel saggio Risorgimento (Storia d’Italia Einaudi, Annale 22, 2007): “Contrariamente a una tesi che trova tutt’ora i suoi sostenitori, e che considera il Risorgimento una questione che ha riguardato poche e ristrette élites, se non addirittura, un uomo solo al comando (il Cavour, per esempio) crediamo corretto, da un punto di vista rigorosamente analitico- sostenere che il Risorgimento è stato un movimento “di massa”…sostenere che il Risorgimento è un movimento  politico “di massa” significa osservarlo dalla prospettiva da cui George Mosse ha studiato il movimento nazional-patriottico tedesco: entrambi sono declinazioni di una “nuova politica”, che nasce con la Rivoluzione Francese, e che… pone al centro dell’arena pubblica il popolo/nazione depositario principale della sovranità…”. Quali furono allora i valori risorgimentali? Quale la cultura dominante del periodo? I due autori proseguono osservando che la nuova cultura e il nuovo stile politico furono quelli dell’emozione e non della ragione, della razionalità. La cultura diffusa del periodo risorgimentale è basata su una serie di miti (es. la patria, ossia la nuova religione che affratellò il popolo italiano), di simboli, di allegorie che ebbe presa sull’opinione pubblica, che riuscì a smuovere le masse e spingerle alla partecipazione, alla lotta comune. Così il Banti: “Il messaggio fu così potente da convincere molti ad agire pericolosamente in suo nome, rischiando l’esilio, la prigione, la vita”.

    Nella foto Camillo Benso di Cavour - Ritratto di Francesco Hayez - 1864

Ritornando al film di Martone, tratto dall’omonimo romanzo di Anna Banti, anche i giovani ribelli furono trascinati da questa nuova cultura ottocentesca, affascinati dagli scritti soprattutto di Giuseppe Mazzini (ma anche di Ferrari e Cattaneo, di orientamento federalista, di D’Azeglio, di cui si ricorda la sua azzeccatissima frase, “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani”) il quale, dal suo esilio a Londra, teneva le fila dei movimenti liberali in Italia e all’estero; i giovani patrioti italiani furono quasi ipnotizzati dal carisma di Giuseppe Garibaldi, il quale, com’è noto, entrò subito in contrasto con le forze moderate che non condividevano l’idea di un’Italia repubblicana, com'egli, forse troppo precocemente, avrebbe voluto.

Nel film di Martone poco delineata è la figura, invece centralissima, di Camillo Benso di Cavour, il vero stratega del Risorgimento italiano, colui che, in virtù delle sue straordinarie doti diplomatiche, riuscì a contenere l’”irruenza” dei garibaldini (utilizzandone però la forza dirompente) e a portare le maggiori potenze europee (allora Francia e Gran Bretagna) ad un riconoscimento della causa italiana. Senza l’intervento delle potenze straniere il processo di unificazione non sarebbe mai giunto in porto. Martone dedica molto (forse troppo) del suo lavoro cinematografico a Felice Orsini, autore dell’attentato (fallito) a Napoleone III, il re francese paladino del potere papale che ostacolò la realizzazione del sogno cavouriano (Libera Chiesa in libero Stato) reso successivamente possibile solo con la vittoria prussiana a Sèdan (1870) e quindi la neutralizzazione di Napoleone III. Ben tratteggiata risulta la figura di Cristina Trivulsio Belgiojoso, nobildonna sostenitrice e referente parigina dei ribelli italiani, protagonista della primavera romana del ’48-’49, assieme ad altre coraggiose eroine quali per esempio Margaret Fuller, giornalista americana, intima amica di Mazzini, femminista ante litteram, la quale auspicava un coinvolgimento degli Stati Uniti nella causa dei patrioti italiani (mai avvenuto, poiché gli Stati Uniti in quel periodo erano impegnati nei loro affari di domestic politic e comunque un loro intervento sarebbe stato vietato dalla dottrina Monroe) e, assieme alla Belgiojoso, si prodigò nella cura dei patrioti rimasti feriti, vittime degli scontri con le truppe regie e francesi guidate dallo spietato generale Oudinot.

Chi scrive (meridionale doc) ha notato come i dialetti parlati dai protagonisti siano poco credibili, difficilmente riconoscibili, uno strano miscuglio calabro-siculo-campano-pugliese a volte anche un po’ ridicolo. Si è apprezzato il tentativo del regista di raffigurare lo stato di confusione a livello politico , di disorientamento dei patrioti (spesso mal coordinati, equipaggiati ed anche male informati), di desolazione e arretratezza del Mezzogiorno. Le scene si avvalgono di un indovinato e suggestivo sottofondo musicale (repertorio di Bellini), di un cast di bravi attori (tra cui Toni Servillo nella parte di Giuseppe Mazzini, Luigi Lo Cascio, Luca Zingaretti, Anna Bonaiuto), di un’ ambientazione abbastanza convincente per quanto riguarda i costumi, le carceri borboniche, la mobilia e le abitazioni private.

Alla fine della visione del film sorge naturale chiedersi se il sacrificio di tante giovani vite, sia servito veramente a creare una nazione e un popolo italiani, soprattutto se la memoria storica di queste lotte servirà in futuro a tenere unito il Bel Paese o se risulteranno vincenti le forze disgregatrici e separatiste molto attive nel Nord. Quale forza avrà il nuovo bottom wind (vento che parte dal basso) e quale impatto avranno le nuove formazioni politiche (queste ultime dispongono di una necessaria consapevolezza storica per operare oppure sono la diretta espressione di ceti industriali interessati alla difesa dei propri mercati e del proprio benessere?) Il Mezzogiorno, da secoli vessato da classi politiche corrotte e clan mafiosi invincibili finora, riuscirà mai a riscattarsi dal suo difficile passato di crudeli dominazioni straniere e devastanti catastrofi naturali? Ci sarà bisogno di una nuova impresa dei Mille per riunificare il paese? A chi gioverebbe adesso una possibile divisione dell’Italia?

 Gabriella Tigani Sava

 
 
 

IT'S NOT IN THE WAY THAT...

Post n°175 pubblicato il 08 Dicembre 2010 da gabriellatiganisava

IT'S NOT IN THE WAY THAT...e Max Weber!!!

A volte le persone sono talmente complicate che io penso neanche loro stesse sappiano dove stanno andando o cosa vogliano veramente. Io non sono così. Sono semplice e lineare, consapevole di quello che voglio e in che modo ottenerlo. Cerco di coordinare mezzi e fini (azione razionale, Max Weber, ndr) anche se a volte e' tutto assai complicato. Difficilmente mi capita di non sapere cosa voglio, ma ciò non significa che riesca ad ottenere sempre ciò che mi sono prefissa. Quantomeno però ci provo. Andare così, random, penso sia nocivo per sé e per gli altri. Come si fa a non sapere cosa si vuole o non vuole? Come si fa a vivere senza un obiettivo o un progetto di vita? Non tollero le persone sempre in movimento, così, senza una meta; penso che andare di qua e di là sia solo un tentativo di sfuggire alle proprie responsabilità; così come cambiare continuamente partner, vita e abitudini, non è sinonimo di vivacità ma di superficialità e di incoerenza. Mah! Non tollero le persone troppo macchinose, con doppia (o multipla) personalità, né tantomeno quelle che non sanno cosa fare della propria vita (e di quella altrui, ancora più grave!). I am easy.

   I'M EASY- KEITH CARRADINE

       PROMISE ME - BEVERLY CRAVEN

    ALL I WANT FOR XMAS - MARIAH CAREY

 AEROSMITH - I don't wanna miss a thing  

 Hold the Line - TOTO

 
 
 

Per Christine

Post n°174 pubblicato il 03 Dicembre 2010 da gabriellatiganisava

 

CARA CHRIS, grazie per la tua cartolina e il Cd! Ho fatto come mi hai scritto, candele, biscotti e ... tanto relax. Munster sarà splendida sotto la neve. Qui a Firenze fa freddo ma la neve non si è ancora vista. Vedrai, nevicherà quando io non ci sarò, come accade ogni Natale! Ricambio con una selezione di canzoncine natalizie italiane. Buon ascolto! Magari perché non fate un breve soggiorno sotto Capodanno? Let me Know... Bacioni G.

 
 
 

Shine on you crazy diamond

Post n°173 pubblicato il 26 Novembre 2010 da gabriellatiganisava

 
 
 

Firenze come Pisa

Post n°171 pubblicato il 13 Novembre 2010 da gabriellatiganisava

FIRENZE COME PISA!

Stamani sorpresa a Firenze: durante la notte un manto erboso, magicamente, è apparso dinanzi al Duomo e al Battistero. Un profumo d'erba appena calpestata (ricordate la canzone di Finardi?) si è diffuso in tutto il centro storico, reso diverso e molto simile a quello di Pisa. Una sensazione strana e un effetto visivo notevoli, rafforzati dalla presenza di una copia in vetroresina del David, posizionata vicino alla porta del Duomo di Santa Maria del Fiore (una delle collocazioni originarie della celeberrima statua simbolo della Repubblica fiorentina). Centinaia di turisti e residenti hanno immortalato con filmini e fotografie il tappeto verde naturale, alcuni apprezzando, altri meno, la scelta degli amministratori che dovrebbe ricordare il miracolo di San Zanobi. Speriamo solo che i passanti in transito facciano attenzione ad evitare che i loro immancabili (oramai entrano anche in biblioteca) amati canini non lascino "ricordini" sull'erba appena spuntata (!), così come accade per le vie della città, così sudicie da essere una vergogna per Firenze e il mondo intero. Spesso l'amore per gli animali dovrebbe accompagnarsi ad un più sviluppato senso civico e di rispetto per gli esseri umani e verso le testimonianze, irripetibili, di civiltà passate.

Gabriella Tigani Sava

 
 
 

Recensione libro del prof. Paul Anthony Ginsborg

Post n°170 pubblicato il 07 Novembre 2010 da gabriellatiganisava

SALVIAMO L'ITALIA  

 

 

TRA POCHI GIORNI SU QUESTO SITO LA RECENSIONE DEL LIBRO "SALVIAMO L'ITALIA" DEL PROF. PAUL ANTHONY GINSBORG, DOCENTE DI STORIA CONTEMPORANEA ALL'UNIVERSITA' DI FIRENZE E NEO CITTADINO ITALIANO (HA DA POCO OTTENUTO, CON GRANDE SODDISFAZIONE, LA CITTADINANZA ITALIANA)

 
 
 

TUTTO SPOSI 2010

Post n°169 pubblicato il 01 Novembre 2010 da gabriellatiganisava

TUTTO SPOSI 2010

NEW WEDDING EXPERIENCE

Firenze ospita a Fortezza da Basso la 18esima edizione di “Tutto Sposi”, la più prestigiosa vetrina dedicata agli sposi, in programma dal 30 Ottobre al 7 Novembre. La Fiera riunisce più di 150 espositori provenienti da tutta Italia e selezionati tra i principali operatori del settore. Per chi fosse deciso a compiere il “grande passo” o per chi ci stia ancora pensando su, questo salone offre alla vista tutto quello che solitamente si ritiene indispensabile per l’organizzazione di una cerimonia impegnativa (alcuni la ritengono fortemente stressante ed ansiogena!) ma per altri, più romantici, anche molto importante. A Tutto Sposi sono presenti servizi di catering, abiti da cerimonia, agenzie immobiliari, agenzie di viaggi, bomboniere, confetti, corredi, fotografi, fioristi, liste di nozze, pasticcieri, ristoranti, wedding designers, castelli, ville d’epoca, agriturismi ed infine wedding planners (organizzatori di nozze), i quali offrono servizi personalizzati per tutti i gusti e le esigenze, permettendo risparmio di tempo ed energie, e di risorse anche di tipo economico. Se un tempo l’ingaggio di un wedding planner era un investimento notevole, oggi i costi si aggirano solo sul 10% della spesa totale delle nozze.

In occasione della visita di circa 5000 coppie di futuri sposi, sono state ideate anche delle sfilate delle firme più in della moda-sposa. Eleganza e raffinatezza sono i canoni cui si sono attenuti gli operatori di questo difficile settore dove le “scivolate” di gusto, i rischi di cadere nel kitsch, sono i nemici più temuti. Chi scrive, per motivi di lavoro (da qualche tempo mi occupo anche di organizzazione di eventi) ha visitato la mostra, raccogliendo centinaia di brochures su abiti da sposa (alcuni molto belli, altri meno, soprattutto quelli eccessivamente colorati, rossi, blu scuro e viola, o quelli con enormi volants che fanno tanto Rossella O’ Hara, per intenderci), di molte agenzie fotografiche specializzate in cerimonie, di numerose agenzie di viaggi e meravigliose location in ville antiche, agriturismi, castelli rimaneggiati e persino ex-conventi, sparsi qua e là tra la Toscana e l’Umbria. Soprattutto molto graditi sono stati  i due biglietti-omaggio offerti dall’Hidron, per un massaggio beauty e una guidasposi aggiornatissima, con tutti gli indirizzi utili alla preparazione di una cerimonia nuziale, tradizionale o alternativa.

GTS

 
 
 

Treni a vapore per le castagne del Mugello

Post n°168 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da gabriellatiganisava

Treni a vapore per le castagne del Mugello

Il Marrone IPG (Indicazione Geografica Protetta, marchio dei prodotti che per l’origine geografica devono rispettare precise regole di produzione) è il re della stagione autunnale nel Mugello. Come ogni anno (è la 47ma edizione) nelle terre toscane prossime all’appennino tosco-emiliano, saranno organizzate tante sagre con la degustazione dei prodotti tipici e altre manifestazioni collaterali (es. mostre di pittura, rassegne di antichi mestieri, cortei storici, etc.). Com’è noto il Mugello è comprensivo di alcuni paesini tra i più belli della Toscana, tra cui Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Vicchio (paese natale di Giotto), Marradi (paese natale del poeta Dino Campana)Vaglia, Dicomano, Barberino del Mugello (località dove si produce l’omonimo e celeberrimo vino) disseminati nella vallata e raggiungibili attraversando dei panoramicissimi valichi quali il Passo della Futa, del Giogo e della Colla.

Partendo da Firenzuola, dove si potrà visitare, presso il palazzo municipale la Rocca, il Museo della Pietra Serena, ossia la pietra utilizzate dai grandi maestri quali Brunelleschi, Michelangelo e Cellini, si prosegue per Palazzuolo sul Senio, borgo di origini medievali che deve il nome al fiume Senio che lo attraversa. Qui si potranno visitare il Palazzo dei Capitani sede di due musei (Museo delle Genti di Montagna e Museo Archeologico Alto Mugello), e poco più distante, il Santuario della Madonna delle Nevi risalente al 1400. Lasciato Palazzuolo, dopo una decina di Km., si arriva a Marradi, che vanta un palazzo molto antico e raffinato, il Teatro degli Animosi, la Chiesa di San Lorenzo e Palazzo Torrioni (in occasione della sagra della castagna, nel palazzo è stata allestita una mostra di pittura). I paesini mugellesi ospiteranno tante sagre con i prodotti stagionali (non solo castagne, ma anche frutti di bosco, uva, tartufo bianco) e tantissime prelibatezze come torte, budini, tortellini fritti tipici della cucina marradese; tortelli di zucca e patate, gnocchi al gorgonzola e noci, tagliatelle al cinghiale, coniglio e maialino in porchetta, polenta con funghi o ragù; liquori, marmellate e formaggi tipici di Palazzuolo.

 Treno a vapore nel Mugello - Marradi

Alpini intenti a fare le "bruciate" - Marradi

 

 

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Per conferire maggiore atmosfera alle domeniche autunnali (10, 17, 24, 31 ottobre sagra di Marradi) la Pro-Loco ha pensato di collegare Marradi con i treni a vapore (Firenze, Agenzia Omega, 055-291312) Rimini e Faenza (domenica 10 ottobre) e Bologna e Firenze (domenica 17 ottobre) che ci faranno ritornare indietro nel tempo e tra gli sbuffi caratteristici si potrà ammirare il panorama degli Appenini. Il profumo irresistibile delle bruciate (le castagne passate nel fuoco) mi è già arrivato alle narici!

Di seguito alcune date di sagre e eventi (e relativi links)

 -          47ma sagra delle castagne a Marradi con il treno a vapore (10, 17, 24 e 31 ottobre www.sagradellecastagne.it

-          Dal 14 al 17 ottobre a Scarperia, 7° prova del Campionato italiano Velocità Motociclismo 2010 (Autodromo del Mugello) – www.mugellocircuit.it

 -          10 ottobre a Palazzuolo sul Senio, Escursione guidata al percorso della Biodiversità (Passo della Sambuca)

 -          30, 31 ottobre e 1 novembre, Mostra mercato Tartufo Bianco e Nero, a Barberino del Mugello

 Sito del Mugello: www.mugellotoscana.it

Ufficio Turismo – tel. 055/84527186

Gabriella Tigani Sava

 

 
 
 

Il familismo amorale: le basi morali di una società arretrata

Post n°161 pubblicato il 05 Settembre 2010 da gabriellatiganisava

Il familismo amorale

Tra pochi giorni sarà pubblicata la recensione di un saggio molto interessante, diventato ormai un classico della sociologia, ripubblicato nel gennaio 2010 (ma la prima edizione risale al 1958), di Edward C. Banfield,  il quale è stato consigliere di diversi presidenti americani ed ha insegnato nelle Università di Harvard e Chicago.

Il titolo del saggio è il seguente:

Edward C. Banfield

Le basi morali di una società arretrata

(ed. Il Mulino)

 
 
 

IDILLI ED EPIGRAMMI

Post n°158 pubblicato il 25 Agosto 2010 da gabriellatiganisava

In questi ultimissimi giorni di vacanza sto leggendo un libro, datomi dalla mia bellissima mamma, di Teocrito. Ecco un'odicina deliziosa, in epigrammi, intitolata Il ladro di miele:

Il ladro di miele

Un'ape punse un giorno il ladro Amore,

mentre da un alveare rubava miele; lo punse

dappertutto sulle punte delle dita. Preso da dolore,  si

                                                  soffiava sulla mano,

batté i piedi e fece un balzo; e mostrando ad Afrodite

il suo malanno, si lagnava: "L'ape è una bestiola

così piccola, e procura ferite così grandi!".

E la madre ridendo: "E tu non sei come le api? Sei piccolo, e procuri ferite così grandi!".

(Teocrito, Idilli ed Epigrammi)

 
 
 

STEFANO BOLLANI: HAI MAI LETTO KUNDERA?

Post n°156 pubblicato il 15 Agosto 2010 da gabriellatiganisava

 

Ecco un incredibile Stefano Bollani impegnato in due assoli al piano. Il primo è una felice imitazione di Franco Battiato, il secondo una parodia di Branduardi. Ho avuto il piacere di ascoltarlo dal vivo (a Firenze) e di parlargli, è un ragazzo simpaticissimo, alla mano, molto ironico e colto. E, cosa non trascurabile, dotato di un talento ineguagliabile.

 

 

  "Lo gnomo e lo struzzo"

 

 

 

 
 
 
 
 

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