Luciano Gandini BLOG

Lettera
alla prof. Sabina Rossa

Sabina Rossa, figlia di Guido Rossa, ha accettato la candidatura nei Ds.

Genova, 23 febbraio 2006

Gentilissima professoressa
Sabina Rossa
Genova

Cara prof,
    probabilmente il mio nome non Le dice niente, ma il Suo a me dice molto. Lei è stata per qualche anno mia insegnante di educazione fisica. Erano anni – ne avevo quattordici o quindici – in cui il Suo cognome non mi diceva niente. Forse qualche Sua collega ci aveva detto a lezione di chi era figlia, ma non potevo capire cosa rappresentava quel cognome. Passano gli anni, cresco e vengo a sapere chi era Guido Rossa e quello che gli era successo, pochissimi giorni prima che io nascessi. Ero sorpreso. Mai una parola da parte Sua: né sulla storia Suo padre, né di politica  in generale. Ricordo solo il bellissimo rapporto che teneva con gli studenti in una scuola dove un Suo collega, proprio di educazione fisica, si presentava in palestra in giacca e cravatta, scarpe di cuoio, “l’Unità” sotto il braccio e tanti bei lavaggi “politici” del cervello a chi stava ad ascoltarlo, con tanto di istigazione a “okkupare”. Lei no, lei era diversa. Giri di riscaldamento, piegamenti e la partita, una volta a pallavolo e una volta a pallone.
    Sono questi ricordi che mi lasciano perplesso, apprendendo, oggi, la Sua decisione ad accettare la candidatura dei Ds, un partito che strumentalizza tutto, anche la storia. E le persone. E così apprendo di Rita Borsellino, candidata in Sicilia. Di Sabina Rossa, candidata in Liguria. Persino del giudice D’Ambrosio, a Milano. Mi sembra che sia in atto un tentativo di strumentalizzare le persone, che hanno rappresentato, nel bene o nel male, un pezzo di storia italiana, per scavare ancora di più i solchi che dividono la politica nel nostro Paese. E per di più per beceri fini elettorali.
 Buon lavoro, prof., ma, La prego, non si faccia strumentalizzare.

       Luciano Gandini
       (sezione “D” – anni 1994-1998, Liceo “Deledda”)