Creato da: blacksphereintheroom il 25/05/2006
Questi racconti sono pura finzione: qualsiasi riferimento e fatti o persone realmente esistenti è da considerarsi casuale... forse.

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Inviato da: blacksphereintheroom
il 22/07/2006 alle 14:50
 
bellissimo post *__*
Inviato da: eufemia_g
il 21/07/2006 alle 08:44
 
grazie del passaggio sul mio blog: ma scrivi anche tu vedo....
Inviato da: eufemia_g
il 17/07/2006 alle 18:10
 
Il tuo racconto mi sembra interessante. Come avrai capito...
Inviato da: Chand79
il 14/07/2006 alle 21:37
 
molto adeguate. Macabro ma molto bello. Davvero fantasioso...
Inviato da: elaine66
il 10/07/2006 alle 16:32
 
 

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Post n°9 pubblicato il 07 Luglio 2006 da blacksphereintheroom

Choko richiamò a gran voce l'indiano, più volte. Nonostante fosse un personaggio a dir poco bizzarro, dava l'idea di essere perfettamente in grado di cavarsela in quella situazione, mentre lei non era sicura di riuscirci da sola.
"Ti prego, non lasciarmi sola!" supplicò infine, quasi in lacrime.
Nessuna risposta.
"Vaffanculo!" gridò con rabbia, a voce alta, quando capì che le sue richieste non erano ascoltate (cosa che le succedeva di rado, in verità).

In cambio, a quel punto, arrivò Sabu. Choko cercò di darsi un contegno mentre il ragazzo si guardava intorno prima spaesato, poi inorridito alla vista dei due cadaveri e della ragazza sporca di liquame verde. Anche stavolta Sabu non riuscì a dire una parola. Choko cercò di rompere il ghiaccio con una battuta di spirito sul suo abbigliamento e sul fatto che somigliava ad un completo sadomaso, ma forse non le uscì troppo bene, perché a lui suonò come una nota di scherno... e non sapeva reagir bene alle note di scherno!
"Non fare quella faccia da cane bastonato, stavo scherzando, era per sdrammatizzare... Scusami, è che sono un po' tesa in questo momento!"
"Ah... si."
"..."
"Andiamo via di qui..." proseguì Choko, alquanto demoralizzata "ho sentito il rumore di altri mostri nelle vicinanze."
"Prendimi la valigetta." disse infine, dopo che Sabu ebbe annuito. Lui obbedì.

Nel frattempo, nelle risaie di una fattoria poco distante, era in corso una battaglia. Anzi, si potrebbe definire più una carneficina! Le vittime erano alcune decine di zombi alieni; i carnefici erano Taro e il dogo argentino. Taro era un bambino sveglio e ci aveva messo pochissimo a capire come funzionavano le armi e la tuta (non che ci volesse un genio, intendiamoci)! Quanto al cane, sembrava che fosse addestrato a dar la caccia a quei mostri. Una ventina di minuti dopo l'inizio della battaglia, il magnifico campo di riso era intriso di sangue verde e cosparso di arti e teste mozzate. Il cane ululò selvaggiamente alla luna, mentre Taro, ancora eccitato dalla lotta, respirava affannosamente ed aveva un ghigno diabolico stampato in faccia.

Improvvisamente l'animale drizzò le orecchie e ringhiò in direzione di un punto al limitare del campo. Taro puntò subito la pistola.
"Fermo!" gridò Yasha uscendo dal suo nascondiglio con le mani alzate "Sono io!"
"Ah, sei tu, vecchio."
Veramente il signor Yasha non era così vecchio, nonostante le apparenze.
"Puoi tenermi lontana quella bestia, per favore?"
"A cuccia tu!"
Il mastino si calmò immediatamente.

"Come hai fatto a far questo?" chiese Yasha-san, intimorito.
"Oh, è stato facile!" rispose il ragazzino, felice di potersi vantare della propria impresa. Poi iniziò a spiegare che la tuta nera aumentava la forza fisica e la resistenza, fungendo anche da armatura; quanto alle armi, ciascuna era dotata di un visore a raggi x (con cui individuare il punto debole del nemico) e due grilletti, uno per il puntamento ed uno per il fuoco (perciò sembrava che il bersaglio esplodesse alcuni secondi dopo aver sparato). I fucili avevano maggiore gittata delle pistole, ma erano anche più ingombranti.
"Bhe, anche lui è stato un po' d'aiuto," concluse Taro indicando il cane (in realtà la maggior parte dei nemici erano stati abbattuti dall'animale) "ma in fondo questi zombi erano delle seghe!" affermò poi, veramente compiaciuto.
Al signor Yasha prese un nodo allo stomaco. Non si sentiva per niente bene. Emicrania. Nausea. Mentalmente ripeté la domanda al bambino: "Ma come hai fatto a far questo massacro?".
"Scusami..." gli disse solamente mentre si allontanava in direzione della fattoria.

L'urlo del bambino lo fece voltare! Evidentemente c'erano altri nemici in agguato: due mani scheletriche erano spuntate dalla terra ed avevano afferrato Taro per le caviglie. Tutt'intorno a loro, decine di scheletri viventi stavano emergendo dalla risaia insanguinata!

[modificato 1 volta il 10 lug 06]

 
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Commenti al Post:
blacksphereintheroom
blacksphereintheroom il 08/07/06 alle 02:54 via WEB
Ho inserito, negli ultimi tre messaggi, delle immagini di supporto recuperate in rete. Le trovate adeguate?
(Rispondi)
 
elaine66
elaine66 il 10/07/06 alle 16:32 via WEB
molto adeguate. Macabro ma molto bello. Davvero fantasioso sei.
(Rispondi)
 
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