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La Ruota

Post n°182 pubblicato il 09 Ottobre 2015 da man.ba

 

La ruota del criceto

"Trovavo la vita del tutto priva di interessi; e questo avveniva specialmente quando lavoravo otto o dodici ore al giorno. E la maggior parte degli uomini lavoro otto ore al giorno almeno cinque giorni la settimana. E neanche loro amano la vita. Non c'è ragione per uno che lavora otto ore al giorno di amare la vita, perché è uno sconfitto. Si dorme otto ore, si lavora otto ore, si va avanti e indietro, tutte le piccole cose che si hanno da fare. [...] Come si può amare la vita se si vive soltanto un'ora e mezzo al giorno e si buttano via tutte le altre ore? E questo è quello che ho fatto per tutta la vita. E non l'ho amato. Credo che chiunque lo ami sia un grande idiota. Non c'è modo di poter amare questo genere di vita." - Charles Bukowski

Ovvio che la conciliazione tra lavoro e impegni familiari rimane sempre il problema principale da risolvere per integrare la partecipazione femminile al mercato del lavoro, così come la linea dello sviluppo umano porta a ridurre progressivamente il tempo e la fatica dedicati al lavoro materiale per avere più tempo a disposizione, in particolare per i padri. 

Conclusioni

Ci siano concesse alcune sottolineature a modo di conclusioni.

Devono essere rispettate le esigenze oggettive della crescita in comune dei figli.

Ciò richiede ideali comuni, impegno progrediente, capacità pedagogiche, preparazione necessaria e tempo anche per partecipare ad iniziative adatte.

Le leggi e i contratti possono aiutare la famiglia e devono essere più attenti alla missione del padre e della madre.

Il ruolo paterno è necessario anche quando la madre non lavora.

Occorre rivalutare l'impegno educativo dei genitori verso i figli.

Va rivalutato anche il lavoro casalingo.

Leggi e contratti devono puntare al salario famigliare e ad adeguati assegni famigliari. Essi devono valorizzare anche la possibilità che può offrire il lavoro a tempo parziale.

Giornata di lavoro più corta e settimana più corta potranno dare maggiore possibilità a patto che ci si educhi seriamente al buon uso del maggior tempo libero.

E' chiaro che in tutto è determinante il ruolo della coscienza che va quindi educata.

La società civile (Stato, Regioni, Comuni ecc.) diano un aiuto positivo alla famiglia; non si limitino a dichiarare fallimenti, non curino solo i sintomi, non demoliscano ma favoriscano uno stile serio e impegnato di vita.

La Chiesa deve mettere più attenzione ai problemi familiari, deve portare avanti con decisione una controcultura, preparando meglio al matrimonio, seguendo anche dopo il matrimonio con iniziative catechetiche e pedagogiche per rendere possibile un cammino permanente di fede.

Solo coscienze ben formate sapranno armonizzare le responsabilità familiari con gli impegni di lavoro e di vita sociale.


Qui di nuovo le parole di Bukowski... donateci per il nostro benessere, per migliorare il nostro futuro e soprattutto gratis... concludiamo con 

« Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla. »
(C. Bukowski, Il capitano è fuori a pranzo)

« La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità. »

ovviamente, parola di Charles Bukowski!!


 

 

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