primo emendamento

La rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello.

Sono parole rivolte a tutti quelli che sfiduciati che si possano cambiare le cose hanno deciso di non andare a votare: credo che il problema vero non sia se credere o no nelle istituzioni, bisogna essere le istituzioni, contribuire con concoscienza alla scelta di percorsi che abbiano come unico interesse il bene pubblico.

A proposito le prime parole di questo post sono di Paolo Borsellino.

L' Italia non è rovinata dai politici, o meglio non solo.

La rovina vera sono tutta quella pletora di persone che vivacchia rubacchiando tutto quello che può.

La rovina sta nella mente di chi crede che se si ruba alle istituzioni, ad organizzazioni, società private, tutto sommato non è furto.

Ho chiesto tempo fa ad un gruppo di persone chi fossero secondo loro i colpevoli delle tante pensioni false.

All' unisono tutti, veramente...tutti, mi hanno risposto che sono da condannare i medici che concedono le false invalidità;

Ho chiesto: " ed i finti invalidi ?"

Mi hanno guardato come un matto e sono stati in silenzio, poi il più simpatico ( paraculo ) mi fa: " Non mi dica che le dispiacerebbe prendere mille euro al mese senza far niente".

Non mi dispiacerebbe ma è immorale, .......vagamente no ?

E allora se qualcuno in preda allo sconforto si suicida perchè è in difficoltà economica e non vede prospettive e pensa che sia meglio farla finita, non sarebbe giusto cominciare tutti a pensare che sia meglio farla finita con questo schifo pieno di furbizie, evasioni e sotterfugi ?

Troppo comodo prendersela con i politici, secondo me sono la punta dell' iceberg.