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L'ARCA DELL'ALLEANZA

Post n°1 pubblicato il 02 Novembre 2008 da giove.8910

 

ARCA DELL'ALLEANZA

  

Era tutta ricoperta d'oro, sormontata da due cherubini con le ali d'oro e si diceva che contenesse le tavole dei comandamenti di Dio, il vaso d'oro con la Manna ed il bastone di Aronne.La sua storia può essere costruita sulla base di attente ricerche da effettuare su uno dei testi più controversi del pianeta: la Bibbia. La tradizione vuole che l'Arca sia stata costruita per contenere, principalmente, le tavole della legge di Dio. Era quindi il simbolo degli ebrei che, come sappiamo, ricevettero le leggi dopo il loro esodo dall'Egitto. La sua storia è tuttora controversa, e di certo si sa soltanto che fra il 900 ed il 500 a.C. sparì dal tempio di Gerusalemme costruito al tempo di Re Davide.

Ai nostri giorni sembra che l'Arca, quella vera, sia custodita nel sancta sanctorum della chiesa di Santa Maria di Sion ad Axum. Il guardiano dell'Arca la sorveglia giorno e notte, non permettendo ad alcuno di poterla vedere. Il suo compito è di custodire per il resto dei suoi giorni l'Arca ed il suo successore sarà scelto quando il guardiano si troverà in punto di morte, rinnovando una tradizione vecchia di 1600 anni. Uno sguardo d'assieme alla storia dell'Arca, fa si che ci si renda subito conto, che tre sono le tappe fondamentali dell'Arca: Gerusalemme, Elefantina, Axum. Nei dettagli, può dirsi che l'Arca rimase nel tempio di Gerusalemme almeno fino al 700 a.C. Tra il 700 a.C ed il 620 a.C. la sua storia sembra, di nuovo, densa di misteri, in quanto dell'Arca si perde la traccia. Una teoria piuttosto seguita, ritiene che l'Arca sia stata spostata di luogo al tempo di Manasse (687 a.C. circa), considerato spietato ed incline al culto degli idoli. Gli ebrei di Gerusalemme temevano, infatti, che un siffatto sovrano potesse nuocere alla sicurezza loro e dell'Arca: con ogni probabilità decisero di emigrare...ma dove? Bisogna tenere presente che per gli Ebrei l'unico posto degno di poter conservare l'Arca era il Sacro Tempio di Gerusalemme, consideravano infatti empi tutti i territori stranieri, a meno che...

Un gruppo di archeologi tedeschi stava effettuando degli scavi sull'isola di Elefantina e vi trovarono un tempio giudaico con ogni probabilità risalente al 650 a.C. (epoca della fuga dei sacerdoti dal regno di Manasse). C'era anche di più: le misure di questi resti corrispondevano più o meno esattamente con le misure del Tempio di Gerusalemme. Ma il mistero che sembrava risolto tornava invece ad infittirsi. Perché il Tempio di Elefantina era stato distrutto? Perché degli Ebrei sull'isola si persero le tracce? Come può un'intera popolazione sparire da un'isola senza lasciare alcun indizio di qualche massacro? Una luce venne fatta grazie ad alcune scoperte effettuate in un isoletta nei pressi di Elefantina. Più precisamente nell'isola di Tana Kirkos, circola una leggenda secondo la quale l'Arca nel suo viaggio verso l'Etiopia si fermò nell'isola per circa 800 anni. Nel III secolo d.C. ecco il riapparire dell'Arca in Etiopia ad Axum, per opera di Re Ezana. Se da III secolo d.C. sottraiamo gli 800 della permanenza nell'isola di Tana Kirkos, arriviamo al V secolo a.C., che è l'epoca in cui si fa risalire la distruzione del tempio di Elefantina. Purtroppo sebbene è possibile ricostruire la storia dell'Arca, della sua effettiva esistenza non si è certi. Dall'epoca in cui è stata costruita e tramandata, solo una persona per generazione ha avuto il privilegio e l'onere di custodirla.

Un certo Ron Wyatt afferma di aver scattato delle foto all'Arca, ma la pellicola è risultata stranamente annebbiata. Una storia così fitta di misteri, è stata la madre di numerosissime leggende che attribuiscono all'Arca strani poteri. Sono numerosi, infatti, i passi in cui nella Bibbia sono narrati eventi inspiegabili legati in qualche modo all'Arca. In essa, ma anche in altre fonti, l'Arca è tramandata come un oggetto che ardeva di luce e fuoco, in grado di provocare agli esseri umani tumori e profonde ferite, di abbattere montagne deviare fiumi e devastare eserciti. Si narra nella Bibbia che quando i figli di Aronne entrati nel tempio, bruciarono degli incensi che il Signore non gli aveva ordinato di bruciare, dall'Arca si sprigionarono delle fiamme che li divorarono immediatamente. Si racconta ancora che i due Cherubini che sormontano l'Arca, improvvisamente cominciano ad emanare fiamme che bruciano tutto ciò che è loro vicino. Tali leggende sembrano avvalorate nella famosa processione del Timkat. Essa è una festa che si svolge ad Axum, che ricelebra l'arrivo dell'Arca nella città. Durante questa processione, le cui festività si protraggono per circa due giorni, l'Arca viene portata in processione protetta da uno spesso drappo blu... per proteggere l'arca dai curiosi, o per proteggere gli uomini e i sacerdoti portantini? Numerose sono le leggende che raccontano fenomeni strani che hanno avuto come protagonisti i portantini. Alcuni di essi subirono gravi ustioni, gravi, a volte, fino alla morte.

Altre volte venivano sollevati da terra insieme all'Arca per poi lievitare parecchi metri in aria atterrando a decine di metri di distanza. Detto ciò cosa ci è rimasto? Si è tracciata la storia di un gruppo di Ebrei spostatisi da Gerusalemme ad Elefantina, da qui a Tana Kirkos e quindi ad Axum. Ma erano soli o proteggevano con i loro spostamenti il prezioso carico dell'Arca? E ancora e la vera Arca quella custodita ad Axum, o forse quella vera deve ancora essere scoperta? E ancora è un'arma micidiale o solo un simbolo volutamente mistico e misterioso? Quindi domande, soltanto domande, alle quali rispondere non è cosa facile. Nell'attesa di ottenere la risposta, non ci resta che credere che l'Arca con il suo immenso potere si trovi ad Axum, in attesa di essere mostrata al mondo con tutta la sua forza e potenza per divenire ciò che forse in realtà è: il simbolo di un'alleanza tra tutti i popoli della terra.

 
 
 
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CROCE DELLE8 BEATITUDINI

templaretemplari 

 

Tra le croci simboliche annoverate nel gruppo dei simboli templari, ve n'è una che ha un'importanza particolare, la Croce delle Otto Beatitudini, così chiamata perché presenta otto punte, o cuspidi, nella sua periferia esterna. Questa croce, dipinta solitamente nel colore rosso sugli edifici sacri (vedi, ad es., su questo sito, la Chiesa templare di San Francesco, a Sermoneta, Latina), era comune anche all'Ordine di San Lazzaro ed a quello degli Ospitalieri, ed è rimasta oggi l'emblema ufficiale dei Cavalieri di Malta, eredi degli antichi Ospitalieri di San Giovanni e di Rodi. Questo simbolo deriva direttamente dall'Ottagono, tracciando alcune delle sue diagonali e dei suoi raggi, e pertanto ne eredita tutta la simbologia associata all'Ottonario. Una delle sue caratteristiche fondamentali è che essa si raddoppia in una croce interna più piccola (si veda, in proposito, anche la successiva figura 2, che riporta le linee di costruzione), formata da quattro triangoli isosceli identici, opposti al vertice, che assumono la forma di una croce patente

 

IL BALTEO

Al termine al Neo-Cavaliere viene consegnato:
  1. Il Balteo, una sciarpa bianca con i simboli che richiamano i valori cristiani, a perenne ricordo di percorrere definitivamente la Via Iniziatica per pervenire alla Redenzione dello Spirito.
  2. La Spada, per combattere contro l’Ingiustizia, senza mai considerare come nemico l’avversario sconfitto, ma avendo la forza di esercitare la Misericordia.
  3. Il mantello bianco, con una Croce della Passione rossa sul petto sinistro, a simboleggiare la purezza che devono sempre avere le azioni del Cavaliere Templare, con l’aiuto del cristianesimo iniziatico.
 

ORDINE DEI CAVALIERI TEMPLARI

Con la seconda Crociata gli eserciti di Goffredo di Buglione, Boemondo di Taranto e numerosi altri, nel 1099 conquistarono Gerusalemme, ma la morte dopo un anno di Re Goffredo tolse alla Cristianità la forza e l’ organizzazione necessarie a mantenere un territorio ostile per mentalità e religione. Il nuovo Re di Gerusalemme Baldovino II riusciva a malapena a conservare i territori occupati, dovendo affrontare diatribe interne e grossi problemi col Patriarcato di Costantinopoli.
Le strade e i pellegrini erano quindi facilmente soggette ad attacchi ed imboscate, fino a quando la loro difesa venne assunta da un nuovo tipo di milizia costituita da monaci combattenti, gli Ospitalieri, i Templari e altri.

tempioNel 1118 i nobili cavalieri Ugo de Payns e Goffredo di Saint-Omer insieme ad altri sette cavalieri, si recarono in Terra Santa, ricevendo da re Baldovino II l’ autorizzazione a fissare la loro residenza in un edificio che aveva qualcosa di storico e leggendario insieme: c’ è chi sostiene che era costruito sulle macerie del Tempio di re Salomone, chi su quelle del Tempio di Erode a sua volta costruito sulle macerie di quello di re Salomone. L’unica certezza è che si trattava di un luogo ritenuto sacro, posto sulla spianata del Tempio - e da qui nacque il loro primo nome “Cavalieri del Tempio” o “Templari”. Successivamente l’edificio divenne la Moschea araba di Al Aqsa, che oggi tra gli islamici è superata in sacralità solo dalla Mecca e da Medina.
In breve tempo quei nove divennero una schiera numerosa richiamata dalla Fede o da qualcosa di più terreno. E qui comincia il rincorrersi di certezze, dubbi ed ipotesi.
Non vi sono dubbi invece che tra il 1125 e 1127 l’ Abate Bernardo di Clairvaux redige la “Regola dei Cavalieri del Tempio”, che viene approvata dal Concilio di Troyes, con il Papa che promuove i Templari al rango di Ordine Sacro alle sue dirette dipendenze, quale Organo ufficiale della Chiesa in Terra Santa, con tutti gli onori, prebende ed esenzioni conseguenti.

 

MALTA

Ordine Cavalieri di MaltaIl Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta ebbe inizio intorno al 1080 come Ordine religioso di obbedienza benedettina, quando venne istituito a Gerusalemme un ospedale, intitolato a San Giovanni Battista, per la cura dei pellegrini che si recavano in visita alla Città Santa, ancora in mano mussulmana.
Per questa ragione i monaci erano anche conosciuti come “Ospitalieri”.
Nel 1113 vennero riconosciuti dal Papa come un Ordine religioso dedicato alla cura dei poveri e dei malati. Infine dopo il 1128, sulla scia ed esempio dei Cavalieri Templari, si trasformarono in ordine militare, pur conservando le funzioni ed il nome di Ospitalieri di San Giovanni. In questa veste svolsero un ruolo importante in difesa dei possedimenti cristiani in Palestina e Siria per tutto il tempo delle Crociate. Sull’ esempio dei Templari essi stabilirono una fitta rete di Commende in tutta l’ Europa cristiana, da cui traevano le risorse umane ed economiche per le operazioni in Terra Santa.
Con la caduta del regno di Gerusalemme nel 1291, gli Ospedalieri trasferirono il loro quartiere generale a Rodi, che governarono come potere sovrano. Per questa ragione l’ Ordine è conosciuto anche con il nome di Cavalieri di Rodi.
Nel 1522 i Turchi conquistarono l’ isola, e i Cavalieri si trasferirono a Malta, assumendo quindi il nome di Cavalieri di Malta con cui sono conosciuti oggi.
Napoleone Bonaparte si prese l’ isola nel 1798, e da quel momento le funzioni militari dell’ Ordine cessarono, e il loro unico compito rimase quello originario di Ospedalieri.
Nel 1834 l’ Ordine stabilì il proprio Quartier Generale a Roma, dove si trova tuttora. Esso è ancor oggi riconosciuto come Ordine Sovrano da molti stati, compreso quello italiano, che gli riconosce il diritto di extra-territorialità.
Già in questa breve cronistoria risalta il passaggio dalla leggenda ebraica del Tempio di Salomone ad una visione dei principi cristiani.
La cerimonia ha due tempi: nel primo al Neofita viene fatto rivivere un episodio relativo allo sbarco di Paolo nell’ isola di Melita (Malta), che termina con un’ agape mistica con la quale riceve il simbolico Mediterranean Pass, che ricorda il lasciapassare che veniva dato ai pellegrini che si recavano in Terrasanta. Uno dei più importanti doveri di un Cavaliere di Malta è infatti quello di far rispettare il Mediterranean Pass e le sue finalità simboliche.
Nella seconda parte il Candidato percorre diversi viaggi simbolici in mezzo a colori e parole di passo altrettanto simboliche, che vanno dal bianco della Purezza e della Nascita, al Giallo della vita fisica sublimata in Ascensione.
Al termine il Priore consegna al neo Cavaliere la croce ad otto punte
dell’ Ordine, rammentandogli che esse stanno ad indicare le otto Beatitudini.
La divisa del Cavaliere di Malta è un mantello nero, simbolo di Umiltà, che ha sulla parte sinistra del petto una croce bianca ad otto punte.


 

GRAN COMMENDA

Il Gran Commendatore ¬

“Il soldato ha la gloria, il monaco il riposo.
Il Templare abiura l’uno e l’altro.
Riunisce ciò che le due vie hanno di più duro: il pericolo e l’astinenza.
La grande questione del Medio Evo fu per lungo tempo la Guerra Santa, la Crociata;
l’ideale della Crociata sembrava compiuto nell’Ordine del Tempio.
Era la Crociata divenuta fissa e permanente.”
Michelet

Emilio AttinàL’uccisione del Gran Maestro dell’Ordine del Tempio, Jacques de Molay, e la conseguente dispersione degli appartenenti all’Ordine, e la confisca dei beni Templari, determinarono la fuga degli appartenenti stessi verso vari stati europei.
Molti di essi trovarono accoglienza in diversi Ordini Cavallereschi per cui la gloriosa Tradizione Templare non solo si conservò ma venne trasmessa alle generazioni future.
La Commenda dei Cavalieri Templari è il terzo dei Corpi rituali che formano il Rito di York e fa capo al Grande Accampamento dei Cavalieri Templari degli Stati Uniti di America

 

MOTTO TEMPLARE

Motto latino dei cavalieri templari: "Non a noi, non a noi Signore dà gloria, ma al nome tuo" corrispondente all'inizio del Salmo 114,1 della Bibbia C.E.I.; del Salmo 115,1 della Bibbia di G. Diodati).
 

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