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Fusa alla rinfusa

Miagolando qua e la

 

 

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Il buon giorno si vede dal mattino.

Post n°23 pubblicato il 03 Marzo 2007 da holy.bast
 


immagine    Sabato mattina a colazione il cappuccino che avevo preparato non era per nulla caldo, l’acquario si è rotto mentre mio marito era intento a ripulirlo, mia suocera è arrivata per  trascorrere da noi il fine settimana e come se non bastasse ho avuto l’ennesimo scambio di  vedute con mia madre. Una concentrazione di eventi catastrofici tutti in un giorno e allo stesso indirizzo, roba da far invidia anche al più sfigato rag. Fantozzi.  Come diceva sovente Corrado durante la sua Corrida “..e non finisce qui!”: per non farmi mancare niente, domenica pomeriggio inizio a star male. Mi scoppia un feroce mal di testa accompagnato da nausea e brividi di freddo. I sintomi sono tipici di una lieve intossicazione alimentare; se non avessi cucinato io avrei potuto pensar male. E non sono neanche quella pessima cuoca a cui state malignamente pensando. Per l’occasione avevo preparato il famoso sugo di mio nonno che tanto piaceva al mio papà, quello con le polpette, i nodini di salsiccia e i piselli e mi era venuto da dio... ma dal momento che sono perennemente a dieta forse il mio stomaco non era pronto per un piatto tanto succulento. Mia suocera in serata è andata via e mio marito è uscito con la pupa in modo che io potessi riposare. Riposare, come no! Malgrado in casa ci fossero 19° avevo un freddo cane: mi sono messa a letto e nonostante la tuta , la vestaglia di lana, il piumone, una coperta ed un plaid continuavo ad avere i brividi dal freddo. Per la cronaca, non avevo febbre.  Per tutti questi giorni non ho fatto altro che mangiare riso in bianco col parmigiano che, per quanto possa essere buono e piacermi, alla lunga stufa. Il mal di testa mi ha accompagnato costantemente dalla mattina alla sera fino a ieri, poi ho scoperto che era causato dall’astinenza da caffè. Ebbene si , sono caffeina -dipendente: la mia dose giornaliera e di minimo tre caffè al giorno, colazione, pranzo e cena. Si anche a cena e vi dirò di più subito dopo averlo gustato lentamente e a piccoli sorsi, mi viene un sonno tremendo... dormo come un angioletto fino a mattina (figlia permettendo).
Adesso sto un po’ meglio, sono sopravvissuta anche all’assenza del computer, di internet e della blogosfera. Ho un pessimo rapporto con la tecnologia già a partire dal telefonino che dimentico per giorni scarico nel fondo della borsa o al contrario bello carico da qualche parte per casa, così alla fine, malgrado  i malanni, stare qualche giorno con la spina completamente staccata non mi è dispiaciuto per niente.

 
 
 
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