Creato da holy.bast il 22/12/2006

Fusa alla rinfusa

Miagolando qua e la

 

 

Escher - Sun and Moon

Post n°28 pubblicato il 09 Marzo 2007 da holy.bast
 
Tag: Arte

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Letterina...

Post n°27 pubblicato il 09 Marzo 2007 da holy.bast
 

Caro sig. Meteo,
sono due giorni che piove e fa freddo. Dopo l’inverno mite che ci hai regalato non vorrai rovinarti giusto negli ultimi giorni? Sta per arrivare, in verità dovrebbe continuare, la primavera, io sono pronta per la prova costume e tu... mi fai questi scherzi? Questo é un colpo basso, proprio sotto la cintura e io non tiro neanche di box!
Ormai mi ero abituata a prendere il sole sul balcone, tutti i pomeriggi dopo pranzo, domenica scorsa sembrava ferragosto, sugli alberi e tutto intorno a me era un’esplosione di colori e di profumi e ora... ora è tutto grigio, umido, freddo e spento. Non si fa così, é decisamente scorretto.immagine
E poi tu lo sai che sono meteoropatica e quando piove divento antipatica. E’ come se avessi un calo degli zuccheri ed invece della pressione, mi precipita l’umore.
Sono davvero disperata. Ti prego fa che domani torni il sole. Sono disposta a tutto, riti propiziatori, la danza del sole (meno truculenta però). Forse gradisci dei biscottini, un po di torta di mele fatta con le mie manine, “caffè, te, me”? (per chi non l’avesse riconosciuto: liberamente tratto da UNA DONNA IN CARRIERA film di Mike Nichols del 1988)
Beh, se proprio il sole non me lo puoi mandare, mi rimetto alla tua volontà e in attesa di un, ormai, disatteso arcobaleno ti auguro di incontrare una bella altapressione.

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Io mi consolo così.

 
 
 

Mimosa? No, grazie!

Post n°26 pubblicato il 08 Marzo 2007 da holy.bast

Questo è il motivo per cui si ricorda questa data.
Quello che accade ogni anno in questo giorno non ha nulla a che vedere con tale ricorrenza.
Mi sono ricordata che oggi è l’8 marzo solo perché questa mattina, mentre mi recavo a lavoro, ad ogni angolo di strada c’era un carrettino attrezzato che vendeva mimose. Più tardi quando chiuderò il negozio e farò strada per tornare a casa, sicuramente incontrò macchine piene di “donne” tutte tirate che si appresteranno ad affollare locali più o meno squallidi e dopo cena daranno di matto mentre un uomo si spoglierà sotto i loro occhi, e magari gli infileranno qualche banconota nel mini slip affinché il tizio palestrato dedichi loro qualche moina in esclusiva.
Il quadro mi sembra piuttosto triste.
Il peggio verrà domani quando tutte queste belle signore, che sta sera faranno bisboccia, torneranno alla loro vita di sempre, il marito le piccherà, il fidanzato le tradirà, qualcun'altra rammenderà i calzini o stirerà le camice del proprio compagno, in ufficio il capo continuerà ad avversarle, il collega deficiente lo promuoveranno al posto loro e quando arriverà la busta paga vi accorgerete che il nuovo arrivato guadagna più di voi. Non voglio essere pessimista, ovvio che la regola non vale per tutte e alcune sono sicuramente più fortunate di altre ma... vogliamo contarle? Mi chiedo che senso ha se poi gli altri 364 giorni dell’anno la considerazione che questa società maschilista ha nei confronti del “sesso debole” é appunto “sesso e debole”.
Siamo tutte brave a dire alle donne afgane che non devono farsi trattare da bestie e che devono levarsi il burka, tuttavia non ci accorgiamo di indossarne uno ancora più pesante di quelli colorati che portano le donne in Afganistan.
Faccio un esempio: la mia amica G., quella del post di sotto, sta per avere un bambino. Lei di professione fa l’avvocato e suo ma rito no. Entrambi sono felici per l’arrivo di questo frugoletto ma c’è un però. La mia amica ama il suo lavoro e vorrebbe continuare ad esercitare la professione anche dopo la nascita del bimbo, lui vorrebbe che restasse a casa per almeno due anni il che significa escluderla dall’ambiente di lavoro e tenerla al guinzaglio per sempre. Lei dice “non se ne parla nemmeno”, ma so già che non avrà vita facile. Non so se ho reso l’idea?

L’aspetto consumistico di tutta questa faccenda mi inorridisce e mi indigna, però alla fine mi rendo conto che è quello che capita ad ogni festa comandata. Ma , in fondo, cosa sarebbe il Natale senza panettone, San Valentino senza rose, Pasqua senza uovo e... voi avete mai visto un ferragosto senza falò? Sarebbe come una notte di San Lorenzo senza stelle cadenti.

Comunque, a tutte le donne che amano e che sono amate, che lavorano (dentro e fuori casa), quelle che non fanno nulla, quelle che soffrono, quelle che sono felici, quelle che hanno problemi o che sono serene, quelle stanche e quelle riposate, quelle forti e quelle fragili, quelle ammalate e tutte quelle che si sento donne solo a metà, quelle sole, quelle sposate, fidanzate, le madri le nonne le zie, a me stessa auguro la speranza che il meglio debba ancora arrivare.

Ai sigg. uomini volevo ricordare che le stesse donne vi amano e vi partoriscono e per questo meritano di essere amate e rispettate 365 gg all’anno e per il resto della vostra vita.

 
 
 

Sta arrivando la cicogna... 

Post n°25 pubblicato il 07 Marzo 2007 da holy.bast

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Giusto questa mattina la mia amica G. mi ha annunciato che da ieri è entrata in travaglio e all’idea che presto conoscerò il piccolo Giacomino mi ha dato una fortissima emozione.immagine Auguro di tutto cuore alla mia amica e al suo pargoletto che tutto vada per il verso giusto. Sono contenta per che la sua soglia del dolore sia abbastanza alta perché so di donne che durante il travaglio hanno sofferto le pene dell’inferno. E’ quello che si è sempre augurata la mia amica: “spero di arrivare al parto fresca come una rosa come ci sei arrivata tu”.
Quando è nata la mia Sofia, avevo raggiunto 7 cm e mezzo di dilatazione senza che me ne fossi minimamente accorta. Ho dovuto chiedere all’ostetrica, la mattina prima che mia figlia nascesse, come riconoscere una contrazione. Ricordo che sono andata la sera, sotto una pioggia scrosciate e senza ombrello, a farmi visitare dalla ginecologa, perché dopo aver capito come si manifestava la contrazione le sentivo senza tregua una dietro l’altra, ma senza il minimo dolore. Dopo cena sono arrivata in clinica con un sorriso smagliante tanto che il vigilantes all’ingresso non credeva che quello era un pronto soccorso. Poi mi hanno detto che mi avrebbero fatto il cesario, a cui non ero emotivamente preparata, i sorrisi sono scomparsi e... ma questa è un’altra storia.

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 06 Marzo 2007 da holy.bast
 
Tag: Arte

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Paul klee
Cat and bird 1929

 
 
 

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