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Mobilitazione contro il decreto Gelmini. Per una scuola di qualità
Post n°56 pubblicato il 05 Settembre 2008 da gccomo
Il decreto che stabilisce il ritorno al maestro unico alle elementari, e una riduzione consistente delle ore di lezione, smantella d’un colpo il sistema di istruzione pubblica elementare riconosciuto fino a ieri tra i primi cinque al mondo. “Per conto di Berlusconi e di Tremonti”, dichiara il segretario regionale del Prc Lombardia Alfio Nicotra, “la ministra “padana” Gelmini conta in questo modo di chiudere centinaia di scuole, abolendo decine di migliaia di cattedre. In Lombardia, secondo i calcoli della Cgil, di qui al 2012 andranno persi quasi 17.000 posti di lavoro tra personale docente e non docente. Il denaro pubblico così “risparmiato” finirà nelle tasche delle imprese, quelle che operano nella scuola (per le quali si aprono nuovi spazi di mercato) e tutte le altre, che riceveranno più incentivi e alleggerimenti fiscali come promesso dal governo delle destre. “Alla ferita sociale e civile prodotta dal provvedimento”, continua Nicotra, “si affianca l’altrettanto pericoloso rigurgito di ignoranza e chiacchiere reazionarie con le quali le destre si sforzano di motivarlo. In regione Lombardia, l’assessore alla Formazione Rossoni ha subito trovato modo di distinguersi tra i maître à penser della pedagogia tremontiana-gelminiana, sostenendo tra l’altro che il ritorno al maestro unico produrrà alunni e bambini “meno approssimativi e superficiali”. “Particolarmente odioso è anche il metodo scelto per imporre senza alcuna discussione questa vera e propria regressione ottocentesca in un settore così delicato della vita sociale e civile. “Rifondazione comunista chiama alla mobilitazione e alla lotta ripartendo dai territori, dalle scuole, dalle famiglie, che saranno penalizzate dalla riduzione del numero di ore. Anche in Lombardia come in tutta Italia”, conclude il segretario del Prc, saremo nei prossimi giorni davanti alle scuole per affermare il diritto a un’istruzione pubblica di qualità per tutti, contro la politica di classe, contro la distruzione della scuola pubblica e del welfare, contro la regressione civile che il governo del Pdl e della Lega Nord vorrebbero imporre al Paese. Milano, 4 settembre 2008 |
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