Genoani in Brianza

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Genoa si riposa, Thiago Motta no. Mentre la squadra si gode il giorno di festa, il campione brasiliano che ha deciso la sfida diReggio Calabria si presenta a Pegli. Un ora e mezza di palestra, poi due ore di terapie per la caviglia dolorante. Sabato sera a Genoa-Juventus Thiago ci sarà, potete scommetterci. «Sono sempre stato un buon professionista, ma dopo i due anni di incubo che ho passato sono cambiato. Quando sopporti tanto dolore le cose in testa diventano più chiare. Eppoi qui senti un coinvolgimento speciale: se io faccio tardi si ferma il fisioterapista e se lo fa lui resta pure ilmagazziniere e così via. Ilmio sforzo diventa lo sforzo di tutti». Una canzone brasiliana dice: la tristezzanon hafine, la felicità sì. Lei sembra deciso a cogliere l’attimo. «Ed è vero, voglio sfruttare al massimo questo momento. Siamo quarti, in lotta per la Champions, chissà quando ricapiterà. Dobbiamo godercela fino in fondo». Un proverbio della sua terra recita: meglio piangere su una Mercedes che ridere alla fermata dell’autobus. Lei ride sull’autobus che corre come una Mercedes. «Questo Genoa è una squadra diversa da tutte. Le altre esaltano le individualità, ci sono tre uomini che pensano solo ad attaccare, quattro che difendono e basta.Noi facciamo tutto insieme, attacchiamo e difendiamo. Nessuno gioca per se stesso, per mettersi in evidenza. Per questo il nostro è il gioco più bello». E la gente corre ad acclamarvi all’aeroporto. Domenica sera tra i tifosi c’era anche il presidente Preziosi. «Non so se c’è un altro posto dove il calcio viene vissuto con questa passione. E’ uno stimolo in più. In Brasile si dice che calcio e carnevale riescano a cancellare i problemi. Ecco, in questo momento di crisi è bello regalare un sorriso». Arrivaste quarti regalereste un sogno. «Possiamo farlo, ma non perché lo dice la classifica, perché lo dice il gioco. Non mi sono mai divertito tanto a giocare come in questo Genoa». Meglio che al Barcellona? «Io mi trovo meglio. Per il livello di gioco, per la città, per l’entusiasmo che c’è e perché mi sento finalmente libero. Gasperini studia i giocatori e li spinge a sfruttare al meglio le loro caratteristiche. Lo ha fatto anche conme. Io avevo giocato in questa posizione solo a inizio carriera, poi hanno iniziato a farmi arretrare, a spostarmi sulla fascia o in difesa. Gasperini pretende tanto, ma, assolto il colpito, posso divertirmi ». Esalta Genova,marischia di lasciarla. Tutti la vogliono: Milan, Inter, Bayern. «Non ci voglio nemmeno pensare, perderei concentrazione. Non voglio sentir discorsi sul mercato e sulla nazionale. Qui si deve vivere il presente, pensando ad una partita alla volta, perché un altro errore tremendo sarebbe quello di iniziare a fare calcoli guardando il calendario. Dobbiamo andare a 200 all’ora, sempre». Via con la Juventus.Con i bianconeri lei ha conosciuto la prima sconfitta in Italia. «La più dura. Eravamo convinti di fare una grande partita, invece, non abbiamo fatto il nostro gioco e uscire dal campo senza aver dato il massimo fa male.Ora pensiamo a giocare bene, sapendo che contro una grande squadra come la Juventus si può perderema soprattutto che così noi possiamo vincere». -Gazzetta dello Sport-