Genoani in Brianza

seppur dopo le 2 ultime sconfitte il Genoa ha mostrato grande carattere oltre che solidità di gioco. Grande Grifone !

a conferma del mio commento del post, eccovi l'intervista a Burdisso che In particolare, attribuisce le quattro sconfitte consecutive incassate prima del pareggio di Bergamo «Col fatto che abbiamo iniziato a giocare come una grande squadra». E passa a spiegare più approfonditamente questa sua tesi: «Di fatto abbiamo raggiunto la salvezza già tra febbraio e marzo. A quel punto abbiamo messo in cantiere la squadra dell’anno prossimo, puntando a crescere. Ad esempio abbiamo alzato il baricentro, attaccando alti i nostri avversari. In difesa abbiamo retto bene, concedendo pochissimo, eppure siamo stati quasi sempre puniti nelle rare occasioni dei nostri avversari».

merde genoane napoli regna superiore

Enrico Preziosi è già in fibrillazione per il prossimo mercato invernale: "In linea di massima a gennaio non compreremo nessuno. Pe­rò, davanti a qualche in­fortunio o una posizio­ne partico­larmente fa­vorevole non mi tirerei in­dietro e farei qualche sa­crificio". Perchè l'opportunità di entare tra le grandi d'Europa quest'anno sembra più ghiotta che mai: "A parte, Inter e Juventus che sono iscritte a un altro campionato, ce la giochia­mo con tutti". Tradotto in parole povere: per il quarto posto c'è anche il Genoa.

messaggio della Fondazione Genoa: ""Il Genoa è tutto fuorché un gioco. E' idea. E' fede. E' aspirazione. E allora in alto i calici: buon compleanno Grifone".

7 SETTEMBRE 1924 : IL 9° SCUDETTO DEL GENOA : Savoia 1 - 1 Genoa Torre Annunziata, 7 settembre 1924 (all andata Genoa-savoia 3-1)

grande SONIA !!! Forza Zapater ! gia' io e mary abbiam scelto di prender la sua maglia!! Bacioooooooooo ! (exio)

contiamo su Zapater, centrale offensivo raccomandato da Milito. e dopo ieri sera Forza Forza Grifone!!!!!

da Preziosi su MarcoRossi "«Lavora con me da nove anni e, per quanto mi riguarda, continuerà a farlo per tutta la vita – ha dichiarato Preziosi – Ama il Genoa come nessun altro e non ha mai messo in discussione la permanenza in rossoblù. Con 15-20 Marco Rossi vinceremmo il campionato tutti gli anni».

a proposito di MARCO ROSSI . dalla gazzetta del 13/5/2009 "«Certo che pensare a tre anni fa e immaginare l'Euro­pa… ». Marco Rossi entra nel por­tone di Piazza Campetto, dove spicca la targa dedicata a Spen­sley, sognando. Lui è il capitano del Genoa, l'uomo simbolo della rinascita, uno dei pochi ad aver ac­cettato la serie C e ad aver comple­tato la rincorsa verso il vertice. Lui è innamorato di Genova. E' l'unico calciatore ad aver vissuto per anni nel centro, a pochi passi da questi vicoli pieni di gente e di fascino. «Genova l'ho scoperta a 11 anni, quando feci un provino proprio per il Genoa. Non andò bene, ma quei colori non li ho dimenticati. Pochi anni dopo ho seguito il Gri­fone nella sua stagione in Uefa, ho gioito per l'impresa di Liverpool, quando violò Anfield Road. Sba­glio o saremmo la seconda squa­dra rossoblù a qualificarsi in Euro­pa? » Il magico Ferraris No, Marco Ros­si non sbaglia. Cammina nei vicoli del centro e pensa: «Non dimenti­cherò mai la prima volta al Ferra­ris. Venni con la Lucchese, pa­reggiammo 1-1, io passai qua­si tutto il tempo a guardare la gradinata, tutta quella gen­te, quei colori. Ecco, se com­piremo l'impresa di qualifi­carci ho una certezza: noi non snobberemo la com­petizione, la onoreremo, come fece quel Genoa di Bagnoli e lo stadio sarà pieno all’inverosimile». Parla di Eu­ropa, non di Uefa o Europa Le­ague. «Perché noi alla Cham­pions continuiamo a creder­ci. Siamo lì, a tre punti dalla Fiorentina, con tre partite da giocare, qualcosa può succedere anche se loro re­stano favoriti. In ogni caso sarà un traguardo speciale». Emozione incredibile Dalla C al­l’Europa. Un successo sul Chievo regalerebbe la matematica certez­za del quinto posto. E già sarebbe la seconda miglior prestazione del dopoguerra. Storia. Chissà co­sa lo aveva convinto ad accettare il declassamento in C, dopo aver conquistato la promozione in A? «Vi assicuro che non ho pensato a nulla, eravamo in ritiro, a Neu­stift, ci hanno detto che ci retroce­devano in C, con 3 punti di penali­tà, io ho solo detto quello che mi passava per la mente: rimango. Ho fatto bene. C'è un momento che non dimenticherò mai: il pa­reggio della Salernitana nei playoff della C. Mancavano pochi minuti al termine ed eravamo eli­minati. Ho pensato, disperato, a cosa sarebbe potuto succedere. Poi Lopez ha segnato e abbiamo capito che la promozione non po­teva sfuggirci più, anche se c'era ancora la sfida con il Monza. Dalla disperazione alla gioia in un mo­mento. Che sensazione». Il Genoa è vivo Dai vicoli al Porto Antico. Passato e presente di Ge­nova che si fondono. Marco e la moglie Valentina camminano di­stratti. Lui è concentrato sul finale di stagione: «Con il Chievo sarà dura, ma siamo pronti. Qualcuno ha sottovalutato la prestazione di Bergamo. L'Atalanta è forte. Cre­detemi, stiamo bene e a Marassi domenica lo dimostreremo». Alessio Da Ronch - La Gazzetta dello Sport