Creato da genoa_brianza il 30/07/2007

Genoani in Brianza

sangue rossoblu,grifone sulla pelle

 

 

bravo Genoa al Bentegodi, ma occhio alla quadratura del cerchio.

Post n°88 pubblicato il 25 Settembre 2014 da genoa_brianza
 

Un applauso a questo Genoa del Bentegodi (e come dico spesso, un grifone
bello in trasferta si vede sempre raramente). Felice di vederti bello!
Il mio pensiero va però agli interrogativi che sarebbe meglio risolvere:
a) perche' in un 1'tempo dominato nel gioco nelle idee nella personalita'
    ed individualità permettiam di subire ben 4 nitide palle gol ai veneti.
b) perchè dopo gli ultimi 10min di genoa-napoli, i più di30m genoa-lazio
    anche oggi abbiam mostrato un preoccupante periodo del 2tempo in cui
    siamo in completa balia degli avversari tanto che paion in 20xcome si
    trovano spesso liberi di agire sia a metacampo che in attacco.

Sono interrogativi che al piùpresto devon esser risolti, mi danno l'impressione
che la quadratura del cerchio del gioco della squadra non ècosi a portata di
mano del Gaspe.Penso che anche oggi ci abbia messo trop tempo per trovar
il bandolo della matassa. Oppur i giocatori a volte si trovan in stato confusionale
per i troppi repentini cambi di modulo in corsa.

A me è piaciuto di piu Falque di Lestienne, il primo più concreto e a sostegno
della squadra, il secondo troppo fumoso. Bravissimo Matri, troppo felice d'averti
ritrovato. Ottima la figura mostrata dal Genoa col 4-4-2 seppur le due punte
sono ben lontane da saper giocare assieme.

(genoani in brianza - http://blog.libero.it/genoabrianza/ ) 

 
 
 

SUPER PERIN !!!

Post n°87 pubblicato il 15 Settembre 2014 da genoa_brianza
 

Il solito Genoa formato trasferta, quello della sofferenza, sua e di noi tifosi.
Le partite in trasferta che ricordo non sofferte si contano su di una mano
gia' nel solo decennio 04-14. Eppure ho visto un Genoa piu forte rispetto
agli anni scorsi, un centrocampo piu' forte rispetto agli anni scorsi, delle
fasce piu forti rispetto gli anni scorsi. Speriamo bene. La serie A e' molto
difficile, squadri materanno non ne esistono. Ogni partita e' una lotta.
Mentre la settimana scorsa c'avevo dato dentro "contro" la conduzione
tecnica del Gasp, stavolta, e come spesso accade, sono d'accordo con
Lui, con le sue mosse, i suoi commenti post-gara. Aspettando di vederci
Lestienne in casa, forza GENOA !!! 

 

visto che pianetagenoa chiede i voti dei tifosi, ecco i miei.

Perin  10; Roncaglia 6; De Maio  6.5; Burdisso  6; Ednilson  6.5; Sturaro  6; 
Bertolacci  5.5 ; Antonelli  5.5 ; Perotti  6; Pinilla 4 ; Kucka  6.5; Matri  6; 
Ricon  6; Rosi  SV ; Gasperini  6.5 

(il mio idolo da anni, senonche' il mio capitano di quest'anno, Luca Antonelli e' un po lontano dai suoi fasti, e ancora commette qualche ingenuita' , strascichi lasciati dalla partita col napoli, ma si riprendera', pienissima fiducia in lui / Pinilla ...il Genoa vale piu' di una prodezza, per il genoa dovevi andarci di testa, per il tuo ego in rovesciata. Mai metter il proprio ego davanti alla maglia rossoblu ) 

 
 
 

Poesia dedicata al Genoa

Post n°86 pubblicato il 08 Settembre 2014 da genoa_brianza
 

Per sempre con te

 

Non salirò eccessivamente  in cielo
nell’ istante seguente il mio ultimo respiro.
Planerò al terzo anello del Luigi Ferraris di Marassi,
ho un posto in prima fila accanto a Capitan Signorini.

 
Mi presenterà Professor Scoglio, che mi parlerà di tattiche
e di cuori rossoblu indicandomi Gorin e Rotella,
e mi incanterà mostrandomi partite tridimensionali
laggiu’ sul prato verde con i gol del Genoa leggendario.

 
..e guardando di lassù, vedrò mio padre entrar in gradinata
con me piccino al suo fianco …la mia prima partita allo stadio!,
e piangerò ricordando emozioni perse nel tempo, e quella voglia matta …
”papa’ ..comprami la maglietta, che belli sono i colori rosso & blu”

 
Vola un gigantesco preistorico Grifone posandosi fronte me,
ed ammiro con lui l'ingresso della mia squadra del cuore,
e con le note e voce dal vivo di Fabrizio De Andrè in Creuze de Ma
tremerò come sempre all'urlo della Nord :"Forza Genoa! Forza Grifone!" .

  

(ezio brugali)

 
 
 

Genoa-Napoli : Gaspe come VanGaal ...

Post n°85 pubblicato il 31 Agosto 2014 da genoa_brianza
 



un bel Genoa, a tratti bellissimo, sicuramente piu bello e forte 
dell'anno passato ha perso per mano del Gaspe (di cui rimango
sempre tifoso e assolutamente da tener stretto alla panchina
rossoblu). Negli atteggiamenti difensivi (che ci hanno causato
sia il primo gol e gran parte delle occasioni del napoli) il Genoa
ha rischiato perche' cosi' vuole il Gaspe: difesa a 3 larghissima
quando si ha la palla, uno dei difensori centrali a meta'campo
in fase di rottura del gioco avversario). Movimenti gasperiniani
(e di Van Gaal) classici che l'anno scorso lo stesso allenatore
di Grugliasco aveva abbandonato per conquistarsi la salvezza
e che poi puntualmente aveva rispolverato negli ultimi 2mesi,
quei mesi che ci videro mai vincitori.

INOLTRE mi pare che questo Genoa e' assolutamente imprescin-
-dibile da 2grandi giocatori : kucka e Perotti ....guarda caso i
due giocatori sostituiti (!!!).

L'ingresso di Maertens avrebbe preoccupato persino Conte ma
Gaspe no, non ha fatto nessuna contromossa per tamponare
un giocatore nettamente piu forte di Insigne

Beh, dopo questo mio commento, c'e' qualcuno che mette in
dubbio che la partita l'ha persa il Gasp ?
Come ho scritto alla fine del campionato scorso, caro Gaspe,
meglio che ritorni al Genoa quadrato e ben coperto dei tuoi
primi 5mesi dell' era Gasp-secondo.

Applausi al Genoa giocatori, Perotti Kucka e Pinilla su tutti.
Da rivedere gli innesti ...GRECO possibile sia piu scarso di Mussis?! 

 

 
 
 

le pagelle rossoblu dell' anno 2013-2014

Post n°84 pubblicato il 26 Maggio 2014 da genoa_brianza

Spesso, ed anche in quest'occasione, sono d'accordissimo
con i voti del dopopartita di PianetaGenoa.
Riporto cosi' i voti di fine anno.

22.05.2014 19:08 di Daniele Zanardi Twitter: @DanieleZanardi8  

Portieri:

Perin 8: Alzi la mano chi ad inizio stagione lo avrebbe inserito
tra i 30 papabili per Brasile 2014. Tra questi, forse, non ci sarebbe
nemmeno lo stesso Perin. La sua stagione tra i pali del Genoa è
andata al di là di ogni più ottimistica previsione. Pensando, soprattutto
, a quell'errore con la Fiorentina che ai tempi mosse i primi dubbi nei
suoi confronti: Liverani e Gasperini hanno avuto il merito di vederci
lungo e confermarlo, lui quello di crederci ancora più di loro.
Possiamo dire di aver visto il portiere del Genoa più decisivo degli
ultimi venti o, perché no, trent'anni? Con la garanzia della maglia
azzurra, decisamente sì. Eroe Nazionale.

Bizzarri 6,5: Una presenza, una vittoria, zero gol subiti. Non si contano,
invece, i consigli e gli accorgimenti da fratello maggiore per quel
«novellino» di Perin. Quando si dice, per lui parlano i numeri. Usato sicuro.


Difesa:

Portanova 6,5: Prima parte di stagione rombante che ha portato
il Genoa ad essere la terza miglior difesa del campionato.
Poi l'infortunio, la partenza del compagno di sportellate Manfredini
e, più di tutto, la conferma di De Maio. E i presunti dissapori con
Gasperini, sino alla discussione maturata a Bergamo per la scelta
di concedere la fascia da capitano a Gilardino. In tutto questo
rimane immutato l'impegno in nome del popolo rossoblù che già
dalla scorsa stagione aveva visto in lui le caratteristiche di uno
di quei giocatori «da Nord». Che sotto la Nord, fosse per lui,
ci rimarrebbe ancora a lungo.

De Maio 7: Una delle sorprese più liete del campionato. Reduce dalla
stagione in cadetteria con il Brescia, il suo esordio in A non sembra
dei più promettenti. Saranno il tempo e l'esperienza al fianco di navigati
compagni di squadra a formare il carattere del centrale francese che,
a suon di anticipi e chiusure puntuali, ha conquistato la fiducia del
tecnico e dell'ambiente (oltre all'attenzione di alcuni top-club).
Da gatto di marmo a leone ruggente.

Antonini 7: Chiusa la porta del Milan, si apre il portone che arriva dritto
nel cuore dei tifosi rossoblù. Anche se la porta è quella tempestata
di scudetti e Champions League del club più titolato al mondo. Al Genoa
lo scudetto è la salvezza, il pallone d'oro è un gol nel derby, il «triplete»
è sentire la Nord che canta il tuo nome. Lui conquista tutti e tre,
giocando per gran parte del campionato come difensore centrale:
l'esperimento di Gasperini può dirsi il più riuscito. Peccato per l'infortunio
che non gli permette di presenziare con continuità nel finale del torneo.
Menzione particolare per l'inarrivabile attivismo su Twitter che fa
di lui il Grifone più cinguettante della rosa. Tweet-star.

Marchese 7: Scontati i tre mesi di «esilio», il Marchese si presenta
al cospetto del suo nuovo pubblico con due assist per Gilardino nel 2-1
sul Chievo. Da lì in poi salterà solamente quattro partite. Da esterno,
sì, ma mettendosi spesso e volentieri a disposizione di Gasperini come
centrale di difesa, risultando forse il più efficace dell'intero reparto.
Marchese di nome, Duca di fatto.

Burdisso 5: Il suo approdo a Genova è accompagnato dagli squilli
di trombe: nazionale argentino, esperto mestierante di Inter e Roma.
Un giocatore mai visto in rossoblù. Il campo lo conferma nelle primiss
ime uscite, non in quelle successive. Gli errori con Milan, Torino e Cagliari
pesano dal punto di vista del risultato. E, guardando i numeri, con lui
in campo il Genoa riuscirà a vincere solo quattro partite. Malcapitato.

Gamberini 6: La stagione travagliata dagli infortuni fisici gli permette
di raccogliere giusto una manciata di gettoni in rossoblù, spesi, peraltro,
con l'autoritaria presenza vista a Firenze e Napoli.
Sfortunato.


Centrocampo:

Matuzalem 7,5: Anno accademico più che soddisfacente per il
Professore del centrocampo rossoblù, non fosse per quel problema
al polpaccio che lo ha costretto a lasciare vacante la cattedra da fine
marzo in poi. Dopo aver trascinato il Genoa nel suo momento migliore,
la sua assenza è coincisa non a caso con il calo di risultati e,
conseguentemente, di rendimento dei suoi compagni. A memoria,
la lezione tenuta contro il centrocampo della Juventus resta la
più emozionante. Barone universitario.

Kucka 6,5: Maledetto crociato. Saltato proprio nel momento topico
della sua stagione che, stando alle sue 11 presenze, prometteva
solamente del gran bene in quel ruolo «ibrido» tra centrocampo e
attacco ideato (ancora una volta) da Gasperini. Carro disarmato.

Bertolacci 6,5: Prima scudiero e poi supplente di Matuzalem nel
centrocampo rossoblù, il mediano tuttofare di scuola Roma ha
piano piano convinto Gasperini nell'affidargli con fiducia le chiavi
di un centrocampo in cui figurerà come il più esperto, nonostante
le sole 23 primavere. Il bilancio, per quanto attendibile, è questo:
in crescita ma tuttora acerbo come regista, già affermato nella
dimensione della Serie A come centrocampista in appoggio alle punte.
L'assenza del brasiliano è comunque servita per accumulare
esperienza in vista del futuro. Colorato di rossoblù o giallorosso?
Questo non è ancora dato saperlo.

Sturaro 7: Vedendolo giocare, sembra quasi che calpesti i campi
della Serie A da almeno cinque o sei anni. Eppure è al suo esordio,
proprio con la maglia che lo ha accompagnato negli ultimi anni del
settore giovanile. Medianaccio, a volte ingenuamente irruento,
come non si vedevano da tempo, all'occorrenza anche esterno
nel camaleontico scacchiere gasperiniano, il giovane Stefano ha
trovato solo in un anno conferma, fiducia e affetto da parte
dell'intera piazza, la chiamata in Under21 da ct Di Biagio e il
primo gol, arrivato nel 2-0 contro il Catania.

Cofie 5,5: Reduce dall'esperienza positiva con la maglia del Chievo,
non trova continuità di prestazioni sotto la Lanterna. I mezzi ci sono,
come mostrato sia a Verona sia, a sprazzi, al Ferraris: per vederlo
maturare però serve tempo. E fiducia. Promettente.

Cabral 5: Oggetto misterioso in arrivo dall'Inghilterra, al Ferraris
basta il primo tocco di palla per giudicarlo. Non un fenomeno,
il giocatore svizzero-capoverdiano, che con i suoi movimenti spesso
impacciati sembra dover perdere l'equilibrio da un momento all'altro.
Doveroso, però, sottolineare la sua maturazione da gennaio:
le prestazioni incoraggianti con Parma e Roma ne sono la
dimostrazione. Grazie e arrivederci.

Antonelli 7: Punto fermo in costante movimento sulla corsia sinistra,
ancora di più dopo la mancata partenza per Napoli durante il
mercato di gennaio. La sua duttilità convola a nozze con
l'inventiva di Gasperini, il suo spirito di sacrificio con l'animo
dei tifosi rossoblù. E i suoi tre gol con Inter, Livorno e Catania
portano ben 9 punti in classifica. Tuono.

Vrsaljko 7: Le diagonali difensive viste in Coppa Italia con lo
Spezia iniziano a mettere sul chi va là i presenti: «Stai a vedere
che 'sto qua è forte», commentano i più. Le prestazioni di inizio
campionato lo confermano e «Versalico» entra già nel mirino di
alcune grandi del calcio italiano e non solo. L'infortunio al
ginocchio frena la sua ascesa, ma quando è il momento di
tornare in campo con l'Atalanta sembra quasi rigenerato.
Pezzo pregiato della rosa, difficilmente il Genoa potrà
permettersi di trattenerlo. Troppo bello per essere vero.

Motta 6,5: Sbolognato dalla Juventus nel mercato di gennaio,
l'ex Roma e Catania ha saputo arricchire il Genoa con l'esperienza
di chi mastica Serie A ormai da dieci anni, sostituendo il
sopracitato Vrsaljko senza alcun rimpianto. Affidabile in copertura,
vivo in fase di spinta, pungente in area di rigore: la conferma
per il prossimo anno è strameritata. Colpo di fulmine.

De Ceglie 5: Voluto e lanciato, almeno all'inizio, da Gasperini
come sostituto di Kucka tra centrocampo ed esterno d'attacco,
l'ormai ex rossoblù non ha saputo trovare nella nuova esperienza
sotto la Lanterna l'occasione per rilanciarsi dopo gli anni di
anonimato nelle ultime stagioni con la Juventus. Entrato nei
meccanismi, ma da esterno puro, nell'ultima parte del campionato,
arriva a segnare il suo primo e unico gol contro l'Atalanta. Meteora.


Attacco:

Gilardino 8: Elemento imprescindibile per concretezza e
professionalità, trascina il Genoa a suon di gol (in totale 15)
verso i più accoglienti lidi del centro classifica con delle
prestazioni che, pensandoci, meriterebbero ben altri
palcoscenici. Come quello brasiliano,
il prossimo giugno. Campione.

Sculli 6: Per lui la chiamata del Genoa dopo i mesi di inattività
forzata alla Lazio vale come quella del Barcellona.
Arriva per trasmettere esperienza e «gasperinità»
all'interno dello spogliatoio, calandosi con la solita
abnegazione alle situazioni più delicate. Chioccia.

Fetfatzidis 6,5: Terrore dei cronisti nel trascrivere il suo cognome
nei momenti più concitati della partita, ma ancora di più dei
malcapitati difensori che transitano sul suo zigzagato percorso.
Ma va a domeniche alterne: è capace di cambiare da solo le
sorti dell'incontro come di intestardirsi nel scartare tutti i presenti,
spettatori compresi. Il gol contro la Roma è il premio per una
stagione di crescita, la convocazione della Grecia per il
Mondiale è il riconoscimento del suo valore. Che il Genoa vuole
tenersi ben stretto. Piè veloce.

Centurion 6: I tempi di adattamento al calcio italiano da chi
viene dall'altro parte dell'oceano Atlantico non sono mai brevi.
La cura Gasperini sembra però produrre i suoi primi risultati,
vedendolo passare da dribbling a volte ignoranti, a più
ponderate azioni offensive alternate a frequenti rientri difensivi.
Con le dovute proporzioni, può ricordare un Palacio alle
prime armi in Serie A. Palacietto.

Calaiò 6: Poche opportunità per mettersi in mostra, ma gol
pesanti. Su tutti quello con la Sampdoria nel trionfale 3-0
durante la gestione Liverani, oltre alla magistrale punizione
che ha concesso l'1-1 in casa del (suo) Napoli. Utile alla causa.

Konatè 5.5: Tra tutti gli esordienti in A sembrava quasi il
più vicino alla conferma da parte del club, considerando
anche la giovanissima età (classe 1993). Ma l'apice toccato
con il gol all'Udinese non ha trovato seguito nelle
sporadiche apparizioni concesse da Gasperini. E il biglietto
di ritorno per Krasnodar è già pronto.

Allenatore - Gasperini 7.5: Il primo amore non si scorda mai.
Neanche dopo quel piovoso novembre di quattro anni fa,
quando le strade si divisero definitivamente. Il «chiodo
scaccia chiodo» di Enrico Preziosi, tra Ballardini, De Canio,
Delneri, più che ad aiutare a dimenticarsi l'uno dell'altro,
ha portato a rimpiangere Gasperini con ancora più forza.
Sembra che senza di lui il Genoa non riesca a trovare
una dimensione. Dall'altra parte, anche il tecnico piemontese
non sa trovare nelle altre (squadre) la stessa chimica che
sotto la Lanterna lo ha reso parte fondamentale
della storia rossoblù.

 

 
 
 

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