In questo periodo sono affannato...
provo una sensazione di fatica impregnata di incertezza.
Si corre...
corro dietro a degli eventi immutabilli che mi piovono addosso lasciando senza ossigeno l'ambiente che mi circonda..l'affanno continua ad amplificarsi senza trovare sollievo
Chi fa jogging e si sente in affanno e' libero di fermarsi e di respirare…ma io no…
non percepisco questa liberta'...o meglio...non esiste intorno a me l'ambiente saturo di ossigeno nel quale scegliere di fermarsi
e si continua a correre ancor di piu'
con la speranza di ritrovare il posto ideale in cui fermarsi...
Forse la spiegazione e’ da ricercare altrove; il mio correre alla continua ricerca forse e’ uno scappare …ma da cosa?
Da qualcosa capace di limitare il mio respiro, il mio pensiero…la mia meditazione
Dare una forma a quel “qualcosa” e’ impresa ardua e la mia paura e’ che la corsa non si arresti mai finche’ questa continui ad essere astratta e non definita.
Del resto potrei elencare tanti possibili contorni:
- lavoro in una citta’ che ancora non mi appartiene
- vita solitaria
- mancanza di un punto fermo
- mancanza del vero amico
- …
Ma perderei solo tempo perche’ purtroppo mi scontro con una consapevolezza…e cioe’ che “il numero delle ipotesi razionali che possono spiegare un fenomeno dato e’ infinito”
e l’irrazionalita’..quella si che mi fa paura.
Inviato da: massimo.rotoloni
il 01/06/2007 alle 00:10
Inviato da: patzf
il 21/05/2007 alle 13:36
Inviato da: Fatina_Triste
il 10/05/2007 alle 21:36
Inviato da: patzf
il 04/05/2007 alle 13:50
Inviato da: patzf
il 02/05/2007 alle 13:13