|
Las Meninas: Arte, teatro e vita di Velàsquez
La ritrosa biondina al centro è l’Infanta Margarita con accanto le damigelle Maria Augustina Sarmiento che le sta parlando e doña Isabela de Velasco che ascolta. A lato, la nana Mari-Bàrbola (la caratterista) e il nanetto Nicolasito Pertusato che controlla il cane ammesso sul palco. Le due figure in costumi religiosi alle spalle sono Marcela de Ulloa (amante del regista-pittore), soprintendente al servizio delle dame reali e Diego Ruiz da Azcona loro 'guardia del corpo'. Filippo IV e Marianna d’Austria appaiono nello specchio della parete di fondo, mentre osservano la rappresentazione a loro dedicata: spettatori come noi. Sulla porta dietro, il 'ciambellano' di Palazzo, José Nieto Velázquez, è addetto al sipario (ma forse anche l'addetto stampa). L’autore (a tutto tondo), Diego Velázquez (" Io dipingo la vista"), accanto alla tela con i suoi pennelli: un cammeo. Egli è autore-regista che ribalta tutta la scena a nostro favore ed anche lo scenografo che ha prestato altre opere per le quinte. Mai il realismo in arte fu così virtuale.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
https://blog.libero.it/giannavolpiblog/trackback.php?msg=13556553
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun Trackback
La vita cambia come l'Arte, a colpi di click!
Negli ultimi tempi mi chiedo quanto l'arte digitale sia stata suggestionata da artisti come Chagal, Fussli, Dalì...(ma anche da Caravaggio, e dagli artisti viaggiatori inglesi, tedeschi e francesi...) e mi chiedo anche se un'opera tecnologica possa emozionare quanto la visione da vicino di un capolavoro di tutti quegli artisti che sembrano far parte di un mondo a sé nell'Olimpo della storia dell'Arte.
Mi chiedo ancora che cosa e come avrebbero dipinto oggi i visionari del surrealismo e del simbolismo. Avrebbero seguito la loro strada oppure si sarebbero impegnati tra pixel, sfumature, effetti tridimensionali facendo del web il loro atelier?
Nel passaggio tra una generazione e l'altra, la musa senza nome della Grande Arte tace, ma produce con altri mezzi e linguaggi. Dalla fotografia a Photoshop e gli After Effects, dal marmo alla modellazione di Maya, dalla tavolozza ai codici dei colori, attraversando filtri fino al rendering, con un clic finale, senza aspettare che l'olio si essecchi o preoccuparsi di una cornice, l'opera virtuale risplende nei colori dei codici RGB, CMYK, HSV. A colpi di click.
Vale come metafora della nostra vita.