Creato da marino.giannuzzo il 08/10/2009
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Giungla
Navigammo
nella giungla nera
tra le paludi
i canali e i fiori
in superficie all’acqua
tra gli alberi marciti
e le zanzare.
A cielo aperto
in canoa poi fummo,
il sole ci abbagliò
e un alito di vento
fresco e voluttuoso
dalle scorie
ci purgò la pelle.
Era la giungla
con le paludi
i canali e i fiori
in superficie all’acqua,
l’inabitato ambiente
da maculati amori.
Vergini fummo
in amplessi vergini,
tornati alla natura,
tornati ai nostri padri,
ove scoprimmo
d’essere già nudi,
ove scoprimmo
i nostri pudori.
Rinati ci trovammo
in verde paradiso
ormai sperduti
nella giungla nera
tra le paludi
i canali e i fiori.
Gocciolìo
Gocciola l’acqua
giù nel cortile
gocciola, gocciola
nel fontanile.
Gocciola l’acqua
limpida, fresca
giù nel cortile:
mai si riposa.
Gocciola l’acqua,
gocciola, gocciola,
gocciola a gocce
gocciola e tace.
Gocciola l’acqua,
gocciola, gocciola,
limpida, fresca,
mai si riposa.
Illusione
Unico illuso
in questo mondo infame
sol’io resto.
Il mondo tutto
corre sui binari
come ai tempi
dei nostri morti avi.
Al mondo intero
la femmina è venduta
anima e corpo
solo per danaro.
Non v’è regola
che regoli la vita.
Si brama il sesso
si vuol potere e gloria
il denar si adora
grande dio vivente.
Saggezza grande
ognun di noi terrebbe
se un pizzico d’amore
di potere e gloria
con lieve affanno
dalla vita avesse.
Kamikaze il mondo in piena pace: questa la promessa, con lui che tornerà tra color che stanno in questa terra, ignobili spregevoli e vigliacchi e destinati a perdersi eternamente tutti. Lui, il kamikaze, sarà per loro martire ed eroe prescelto dall’Immenso che tutto sa e dispone. Tre chili di tritolo l’han disintegrato all’alba, il piccolo Abukir, e morte han dato a quindici bambini come lui innocenti e ignari degli avidi disegni di color che hanno carisma sui mortali con promesse vane e innaturali.
Luccichio
Pisciato ho sulla terra
dentro un vaso
tra le piante nere
nella notte:
luccica la luna
in mille stelle.
Rombano i motori
sull’asfalto
e penetrando vanno
l’autostrada.
Dalla boscaglia
nella notte fonda
un grido di civetta
solitario e tetro.
Gli occhi ho fissi
alle mille stelle
che la luna invia
dalla mia pisciazza.
Lupinelli Per le vie del borgo nel vespero d’estate passava il venditore di lupini sotto sale. “I lupinelli, i salatielli te lu mare“ iva bandendo per vicoli e viuzze poco vendendo tra poveri tuguri. Correvano i bambini a comprar lupini sotto sale, acqua piovana e aromi al naturale, dal venditore ciarlatano e stanco. Queste le gioie di color che furono vecchi bambini fuori dalla guerra dentro la fame per folli deliri. “I lupinelli, i salatielli te lu mare”: vecchia cantilena e dolce odo la notte ancor quando all’infanzia chiusi gli occhi ho fissi.
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Inviato da: giorgia19.90
il 06/12/2009 alle 01:22