Creato da marino.giannuzzo il 08/10/2009
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Natale
Col freddo e con la neve
è nato il Bambinello.
Il fratello muore
tra l’odio della gente
mentre Cristo nasce
in ogni cuore.
Cristo rinasce.
Nasce nei deserti
nasce oltre i mari
ma odio ci circonda
insulso e vile.
Cristo rinasce.
Nasce nella stalla
ma nell’uomo cresce
orgoglio e presunzione.
Cristo rinasce.
Pur per l’indigente
che colpa non ha mai
dei propri guai.
Nebbia Come voci al vento sale la nebbia in cielo e nella valle scende a ondate in primavera. Pioggia insistente e fitta la nebbia poi diventa tra l’ondeggiar di canne alla brezza della sera. Ondeggiano i gabbiani nel vento e nella nebbia punti neri in cielo nella grigia sera. L’animo mio sopito scruta di là dal muro se un lume solitario appare oltre la nebbia. Nemica Viso sereno è quello della morte. Portamento austero di persona adulta o passo svelto e allegro di vergine fanciulla. Sorride a questo e a quello e sorridendo abbraccia due bambini teneri ancora nella prima età. Minaccia il vecchio, occhio truce e torvo. Talvolta lo ghermisce tal altra lo spaventa poi sorridendo passa e abbraccia questo e quello giovani ancor nel pieno della vita. Amici lei non ha, lei non ha parenti. Unica e sola nemica della vita. Nevicata La natura tace e gli alberi sonnecchiano: dalla finestra miro il manto bianco. D’uccelli neri stormi solcano la nebbia grigia del bresciano mattino di novembre. Sotto i bianchi tetti le auto son ferme in periferia sotto i rami verdi vestiti di candore nel mattino freddo di novembre. E miro e son mirato per gli appannati vetri dall’inquilina mia dirimpettaia che un saluto accenna e sorridendo indica l’immenso manto bianco. Nonno Ho detto ai figli miei: andate al cimitero ove il nonno aspetta e veglia su di noi. Ditegli: nonno, quando le forze sono insufficienti dacci una mano a spingere la ruota della vita. Non capiva molto il nonno quand’era tra i viventi. Ignorante ed analfabeta non conosceva Dante e un tale era Marconi che abitato aveva due strade un po’ più in là ed era morto. Or che li ha incontrati un attimo è bastato per apprender tutto: ottave, endecasillabi, tangenti e cotangenti, onde sonore e di gravità la forza, la filosofia e l’invenzion futura che tra mille anni qualcuno inventerà. Non capiva molto: ora è il più saccente. Se glielo chiederete vi aiuterà. D’animo è buono il nonno e nonno resterà per sempre. Notturno Sotto la luna fummo nella notte in mare in piena estate come gli antichi greci a mangiar friselle inumidite in acqua senz’olio e senza sale. Immersi i corpi luminosi tutti di plancton luccicanti nello splendor notturno tacito e silente. Noi eravamo, Antonio, amici non felici, ognun con la sua pena che si sciogliea nell’acqua nella notte limpida e serena. Eravamo in due e cercavamo appoggio l’uno nell’altro come sostegni di capanno al vento. Ci divise il tempo e il mare della vita e fummo ognuno su diversa barca a rimembrar le notti sotto la luna e la brillante acqua. Notturno campestre Immenso mar mi fingo tra le barche tante all’orizzonte quando di luci la miriade scorgo nella notturna nebbia la campagna mirando e i monti scuri evanescenti in cielo che non vedo. Riposo la natura e gli animali tutti hanno trovato nella notte nera. Unica bestia l’uomo nella notte corre sull’autostrada rovente ed infinita che dove porti e se finisca mai capirà. Nubi Dietro la gran muraglia di nubi minacciose nere del mattino balza tra l’arena del cerchio di montagne luminoso il sole. Leggero il soffio dell’estivo vento rende il cielo limpido a mezzo luglio.
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Inviato da: giorgia19.90
il 06/12/2009 alle 01:22