Creato da marino.giannuzzo il 08/10/2009
Lidia

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

marino.giannuzzofelicevacuopsicologiaforensecercoilcoraggioMarquisDeLaPhoenixopaleazzurro70TrottolinaGiramondolost4mostofitallyeaheva.kant1966currofrancescoHasta.la.VictoriaEug3nioserena.gobboalessiogiannuzzodisy65
 

Ultimi commenti

Non male come blog.
Inviato da: giorgia19.90
il 06/12/2009 alle 01:22
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

NUOVI VERSI

Post n°19 pubblicato il 23 Maggio 2013 da marino.giannuzzo
Foto di marino.giannuzzo

 

 Marino Giannuzzo

 

 

 

VERSI NUOVI

 

Marino Giannuzzo

 

 

 

VERSI NUOVI

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

da VERSI SPARSI

Post n°18 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da marino.giannuzzo

 

  

                                   Cutrofiano 

 

Cutrofiano,

lucente paesino di pianura,

ridente borgata,

abbandonata.

Piccole vie del centro

immense nella fanciullezza

tuguri già allor

cadenti.

Tutto previsto

tutto ormai scontato.

Sarei tornato

ma per ridirti addio.

Di nuovo andai

per le vie del mondo,

senza fermarmi,

senza riposare,

solo fra tanti

soli ed obliati.

Di strade immense

molte ne ho percorse,

altrove,

ma belle  no,

come le tue

non belle.

La rosa rampicante

e l’altissima pergola

non rivedrò ma più

salire al cielo

dagli angoli degli usci.

La nostalgia è rimasta

al piede della rosa.

Come le piante

l’anima è invecchiata

con le case senza vita.

Non tornerò mai più,

no, no, non tornerò

sui luoghi dell’infanzia.

Anche gli amici

sono andati via,

per le strade immense:

e non torneranno

che per ripartire.

Soli nasciamo

e soli ce ne andremo.

Anche i più cari

poi andranno via,

lontani.

Solo i ricordi ci riuniranno

in tempi e luoghi

solo per noi belli.

 

  

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

da ISTANTANEE

Post n°17 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da marino.giannuzzo

Viaggio

 

 

Trascina il tempo

un vecchio al suo guinzaglio

le gambe tremolanti

la schiena informe

ed acciacchi tanti.

 

A sera è a braccetto

d’un avvenente giovane,

cordiale e lusinghiero.

 

Sprona  la corsa

all’estremo faro,

premio certo

all’uomo più ardito.

 

Passano i giorni

e con lusinghe beffa

l’umana gioventù

il traditore tempo:

frena gli slanci

e i furori ardenti

dell’età più bella.

 

D’eterno è un segmento

il tempo,

compagno in viaggio

nell’alba e nel tramonto

della vita,

che in nulla si dissolve

per il vecchio.

 

 

 

Viaggio solitario

 

 

Nella giungla

tra alberi crollati

ed infinite liane

viaggiavo solitario

libero cerbiatto

in libera natura

senza padroni

cacciatori e cani.

 

Tra acque nere

scivolanti a valle

senza rumori

cascate

o fruscianti canne

la barca mia

scivolava lenta

come il tempo lenta

tra nubi di zanzare

che zigzagando

frenetiche

negli occhi

e nelle orecchie

vanno.

                                                             

Fuori dall’ombra

fuori d’apprensione

nel mondo chiaro

che mostrava il giorno

con la barca fummo.

 

In silenzioso mondo

d’ogni convivio ignaro

anima e corpo vergini

in vergine natura

senza padroni

cacciatori e cani.

 

                                                 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

da ISTANTANEE

Post n°16 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da marino.giannuzzo

Ubriaco

 

 

 

Fissi gli occhi al cielo

guardava tra due nubi

una lucente stella

nella notte nera.

 

Dei passi ovattati

della madre gatta

non udì il rumore

che in testa ai suoi gattini

al buio lo cercava.

 

Non girò lo sguardo

su chi s’avvicinava.

Non aprì la bocca

per ghigno o per sorriso.

 

Muto restò l’ubriaco

gli occhi fissi al cielo

fissi tra due nubi

nella notte nera

in cerca d’una stella.

 

 

Uomo

 

 

Essenza della vita

oltre la vita

è l’uomo

con il progresso

e le invenzioni sue.

 

Punto invisibile

dell’universo

che s’avvicina a Dio,

che s’avvicina

alla consunzione

dell’umanità

pregna d’orgoglio

e di presunzione.

 

La presunzione

d’essere Dio

e come Lui potente.

 

Piccolo nulla

re dell’universo

e impotente.

 

Potenza umana

equivalente al nulla.

 

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

da ISTANTANEE

Post n°15 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da marino.giannuzzo

Tempo

 

 

Il tempo corre:

claudicanti siamo

in un pantano.

 

Il desiderio resta

degli incompiuti atti,

d’apprendere, di fare,

simili a Dio

volendo diventare.

 

Il fuoco eterno

che arrovella l’uomo

alfin si spegne

nel mezzo del pantano.

 

E sull’uomo tace

pure il pio ricordo

di color che in vita

lo hanno venerato.

 

L’eternità cercata

mai conosceremo,

l’eternità agognata

appartiene a Dio.

 

Temporale

 

 

Volteggiano nel cielo

grigio di gennaio

torbido i gabbiani,

sotto le nubi

che viaggiano a brandelli,

lenzuola dilaniate

dal vento dell’inverno

nero di neve,

bianche come il pane.

 

Schioccano le chiome

degli alberi al nevischio,

il tuono romba

e rotola lontano,

congiunge il fulmine

l’infinito cielo

al mare e al piano.

 

 

 

Tifone

 

 

E’ giunto in piena notte

terribile il tifone.

 

Disastro ha sparso

e morte

per le vie del borgo

dove miseria

era al cospetto

di tutto il firmamento.

 

In mare s’è tuffato

e dalle acque è sorto

alto fino a Marte

mostruoso il gran tifone.

 

Acqua terriccio e masserizie varie

nel cielo roteavano sospesi

in mulinello vorticoso andanti

sopra il paesino abbandonato.

 

Pochi minuti

e tutto fu risucchio.

 

Scomparvero le case

vecchie e baraccate

scomparve la natura

misera d’intorno.

 

Solo disastro resta

e morte

sparsi su d’un piano

vile e desolato.

 

Passato è il gran tifone.

 

S’è sciolto e acquetato

morte spargendo

su tutto il suo cammino

e dove s’è fermato.

 

 

 

 

Tronco

 

 

Vecchio tronco d’albero,

galleggiando va

per mare infinito

dai flutti

spinto o trascinato

tra cento scogli aguzzi.

 

Il vecchio tronco

mille bufere ha visto,

e bonacce tante,

mille disastri

di navi in fondo al mare,

ma, tronco vecchio,

vecchio da mill’anni

viaggia col vento

girovago sull’acque.

 

I continenti ha visto

di ogni dimensione,

ha spiato popoli

negli intimi meandri.

 

Viaggia

il vecchio tronco

d’albero indistinto

e salutando va

le stelle e il sole

con lo straccio bianco

impigliato ai rami

ondeggiante al vento.

 

 

 

 

 

 

Tunnel

 

 

In fondo al tunnel

io vedrò la luce.

Non ricorderò

chi mi stava accanto

brioso o triste.

 

Tutti gli amici

da me non conosciuti

mi abbracceranno

e diranno: -vieni!

vieni a godere

questo eterno giorno

dove la notte

a tutti è sconosciuta,

dove il sole

non darà più vita

dove alla notte

non seguirà l’aurora.

 

Sulla mia tomba

questi versi scrissi

quando sognai

d’essere già morto

un meriggio afoso

nel mezzo dell’estate

mentre d’intorno

frinivan le cicale

garrivano le rondini

e la natura tutta

era in gran fermento.

 

              

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963