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Post n°3 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da al_habibi
Pochi sanno che quasi tutta la letteratura erotica e sentimentale dei secoli d'oro dell'Islam era rivolta alle schiave e mai alle mogli, il motivo era semplice, a fronte di matrimoni combinati, l'amore per la schava era un amore libero, spesso sensuale, una scelta consapevole a cui si frapponevano ostacoli legati alla condizione di lei, ma che serviva solo ad alimentare il fuoco della passione. |
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quell' appartenere, indicava un concetto sociale non intimo della persona anche le geishe appartenevano alla casa che le "costruiva" :o)
Ai fini sociali, della "civiltà", del comune modo di sentire può essere vero che una persona, uomo o donna, venga considerata proprietà di qualcuno, per il fatto che viene loro impedita ogni possibilità di scelta , ma capirai che da un punto di vista etico questo non è accettabile.
Nel caso delle Giariye, esse, pur essendo formalmente schiave in realtà erano persone libere a livello mentale e , solitamente il "padrone" era innamorato di loro , vedi proprio il caso di sheherazade.
Resta comunque una condizione inaccettabile per una donna odierna che vuole scegliersi l'uomo.
Spero di avere chiarito :o)