Creato da: gigliodagosto il 19/03/2009
Capita, almeno una volta nella vita, di fare incontri casuali, osservare qualcosa che ci fa riflettere e modificare il modo di vedere le cose e perchè no?...Migliorare la nostra vita. A me è accaduto...

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UN PENSIERO PER TUTTI GLI AMICI

Post n°221 pubblicato il 14 Gennaio 2014 da gigliodagosto

Presi da mille impegni, cose della vita, a volte non belle, da affrontare, ci dimentichiamo di noi stessi. Andiamo avanti stringendo i denti e cercando una forza che, spesso, non abbiamo. Nascondiamo la nostra fragilità agli altri per pudore e per paura di venire giudicati in un modo non vero.

L'augurio che vi faccio e che faccio a me stessa è quello di avere la forza per uscire da questo labirinto e riuscire a riprenderci la nostra vita, in modo che, guardandoci allo specchio,

riconosceremo quello che eravamo e siamo persone da amare e comprendere!

persone con desideri, passioni e speranze!

Buon Anno Amici!

 
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CON AMICIZIA A TUTTI VOI

 

INCONTRI CON LA FEDE

Post n°219 pubblicato il 07 Ottobre 2013 da gigliodagosto
 

 

Il Rosario è, nato dall'amore dei cristiani per Maria in epoca medioevale, forse al tempo delle crociate in Terrasanta. L'oggetto che serve alla recita di questa preghiera, cioè la corona, è di origine molto antica. Gli anacoreti orientali usavano pietruzze per contare il numero delle preghiere vocali. Nei conventi medioevali i fratelli laici, dispensati dalla recita del salterio per la scarsa familiarità col latino, integravano le loro pratiche di pietà con la recita dei "Paternostri", per il cui conteggio S. Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani infilati a uno spago. Poi, narra una leggenda, la Madonna stessa, apparendo a S. Domenico, gli indicò nella recita del Rosario un'arma efficace per debellare l'eresia albigese.
Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. Promotori di questa devozione sono stati infatti i domenicani, ai quali va anche la paternità delle confraternita del Rosario. Fu un papa domenicano, S. Pio V, il primo a incoraggiare e a raccomandare ufficialmente la recita del Rosario, che in breve tempo divenne la preghiera popolare per eccellenza, una specie di "breviario del popolo", da recitarsi la sera, in famiglia, poiché si presta benissimo a dare un orientamento spirituale alla liturgia familiare.
Quelle "Ave Maria" recitate in famiglia sono animate da un autentico spirito di preghiera: "E mentre si propaga la dolce e monotona cadenza delle "Ave Maria", il padre o la madre di famiglia pensano alle preoccupazioni familiari, al bambino che attendono o ai problemi che già pongono i figli più grandi. Questo insieme di aspetti della vita familiare subisce allora l'illuminazione del mistero salvifico del Cristo, e viene spontaneo affidarlo con semplicità alla madre del miracolo di Cana e di tutta quanta la redenzione" (Schillebeeckx).
La celebrazione della festività odierna, istituita da S. Pio V per commemorare la vittoria riportata nel 1571 a Lepanto contro la flotta turca (inizialmente si diceva "S. Maria della Vittoria"), il giorno 7 ottobre, che in quell'anno cadeva di domenica, venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da S. Pio X nel 1913. La "festa del santissimo Rosario", com'era chiamata prima della riforma del calendario del 1960, compendia in certo senso tutte le feste della Madonna e insieme i misteri di Gesù, ai quali Maria fu associata, con la meditazione di quindici momenti della vita di Maria e di Gesù.


Autore:
Piero Bargellini

DA: http://www.santiebeati.it/dettaglio/24800

 

 

 
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PER MIA MADRE

Post n°218 pubblicato il 07 Ottobre 2013 da gigliodagosto
Foto di gigliodagosto

Mia madre amava moltissimo il glicine.

Buon compleanno fra gli Angeli

Mamma, proteggi i tuoi cari.

 
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Umanità

Post n°217 pubblicato il 05 Ottobre 2013 da gigliodagosto
 

Forse, questa è l'immagine più rappresentativa per descrivere quello che sta accadendo da molti anni. Uomini costretti a gettarsi  in mare anche se non sanno nuotare. Sento un profondo cordoglio per tutte le vittime di tutti i tempi che sperano in un viaggio,  un incontro con un futuro migliore. Oggi piangiamo le vittime della immane tragedia accaduta in questi giorni ( un ringraziamento a tuttui quelli che hanno prestato soccorso e salvato molte vite umane). Una domanda: quante vittime dovremmo contare? Quelle che nessuno ha visto, quelle che sono state costrette a buttarsi dallo scafo in alto mare? Quelle che hanno pagato con denaro messo da parte con sacrifici e si sono messi nelle mani di avidi uomini senza alcuna umanità, solo per il "dio denaro"?

Come, da sempre, il potere è in mano a pochi; non ci sono schiavi come nell'antichità ma povera gente vittime dei soprusi dei politicanti. la storia non cambiarà mai se non si cambia il modo di pensare e agire di tutta l'umanità. Giglio( immagine presa dal web)

 
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