Creato da gi0ia_2010 il 27/02/2013

Gioia

Miele che scioglie catene di pudore ed ipocrisia.

 

 

Gioia2010

Post n°8 pubblicato il 13 Marzo 2013 da gi0ia_2010

Colui che crede in se stesso vive coi piedi fortemente poggiati sulle nuvole.

Ennio Flaiano

 
 
 

Mai

Post n°7 pubblicato il 13 Marzo 2013 da gi0ia_2010

 

Il più bel corpo di donna che si

offra nuda alla sua vista,

tenendo però nascosta la testa,

potrà spingerlo al godimento,

ma in nessun caso a quello

che si chiama amore.

Giacomo Casanova

 
 
 

Ecco

Post n°6 pubblicato il 13 Marzo 2013 da gi0ia_2010

Bellezza.

Il potere con cui una donna incanta un amante

e terrorizza un marito.

Ambrose Bierce

 
 
 

Uomo

Post n°4 pubblicato il 13 Marzo 2013 da gi0ia_2010

Due cose solleticano la vanità dell'uomo:

la virtù della moglie

e la debolezza delle altre donne.

Milan Begović

 
 
 

cuore

Post n°3 pubblicato il 13 Marzo 2013 da gi0ia_2010

 
 
 

Gioia

Post n°2 pubblicato il 13 Marzo 2013 da gi0ia_2010

ll fondamento psicologico di tale desiderio sia quello di esser costretti a cercare di riconquistare il proprio compagno, in seguito ad una caduta dell’interesse per lui, ma senza la certezza di avere già oltrepassato il limite che necessita un eventuale perdono per quella che si reputa un’offesa al proprio orgoglio.

Molte persone più dirette, consapevoli, coraggiose nell’affrontare il problema dell’affievolimento dell’interesse verso e dal loro compagno, gestiscono il problema in modo trasparente, disinibito, magari solo guardando film erotici, o pornografici, o con lo scambio di coppia, o accettando le “avventure” dell’altro, grati per la loro decisione di preferirvi all’altro/a con un ritorno nelle vostre braccia, o comunque non rifiutando tutte quelle pratiche che escludono a priori la gelosia, il senso di “possesso” dell’altro/a, ed anzi desiderino la consapevolezza di esser di volta in volta “scelti” nuovamente dal proprio compagno/a.

Non accontentarsi più di appartenere all’abitudine, o all’interesse economico o sociale, o peggio soggiogati da una morale repressiva e deprimente, ma di pretendere un rapporto sempre vivo, accettando anche le pulsioni dell’altro/a che non di solo spirito è fatto e che quindi può variare le proprie esigenze nel tempo.

Non è quindi un invito alla promiscuità, il mio, ma all’avere il coraggio di affrontare i cambiamenti che inevitabilmente modificano i termini del rapporto, e che, se non gestiti, portano alla frustrazione o alla rottura del rapporto stesso.

Fortunate le coppie i cui membri riescono a evolversi contemporaneamente, cosa che accade, anche se non frequentemente, e veder mutare le proprie esigenze in armonia con i mutamenti del compagno/a, a riuscire a costruire soprattutto interessi, legami, ragioni di condivisione al di la e al di sopra dell’interesse sessuale, che inevitabilmente cambia col tempo.

L’orgasmo nell’uomo è normale, anche se molto meno forte e “devastante” che nella donna.

Quanto ho scoperto è che molte donne non lo hanno mai provato. Esse hanno provato piacere dall’atto sessuale, ed hanno confuso tale esperienza, molto comune, con l’orgasmo che invece è molto più raro.

C’è stato un periodo storico in cui le giovani donne, normalmente tra i trenta e quarant’anni, cercavano un rapporto con un uomo maturo, proprio per provare l’esperienza dell’orgasmo di cui sospettavano di, nonostante sesso frequente col marito/compagno, anche maternità, o diverse esperienze con partner diversi, non avere mai raggiunto. Per giungere ad esso occorre ben più di una penetrazione o di qualche “preliminare” per predisporre il fisico ma soprattutto la mente, al suo raggiungimento.

Mi stupisce quindi con quanta facilità, in troppi racconti, le donne lo raggiungano anche con una “sveltina”, e altre donne non si ribellino alla banalizzazione di tale “stato di grazia”, che così ne viene fatto.

Quella della conoscenza dell’orgasmo è un passa-parola tra donne che permette di capire se si è già goduto di esso, oppure no, dalla descrizione di come ci si sente nel provarlo e soprattutto, dopo.

 
 
 

classe

Post n°1 pubblicato il 13 Marzo 2013 da gi0ia_2010

Corpo di donna...

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
tu rassomigli al mondo nel tuo atteggiamento d'abbandono.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.

Sono stato solo come una galleria. Da me fuggivano gli uccelli
e in me la notte entrava con la sua invasione possente.
Per sopravvivermi ti ho forgiata come un'arma,
come una freccia al mio arco, come una pietra nella mia fionda.

Ma cade l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del petto! Ah gli occhi dell'assenza!
Ah la rosa del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo di donna mia, persisterò nella tua grazia.
La mia sete, la mia ansia senza limite, la mia strada indecisa!
Oscuri fiumi dove la sete eterna continua,
e la fatica continua, e il dolore infinito.

 
 
 

EMOZIONI

Emozione che libera
la mente.
Miele che scioglie
catene di pudore ed ipocrisia.
Capriccio, seduzione,
ruffiana femminilità,
nascosta tra lenzuola di seta.
Segreti pensieri che si aprono
alla leggera brezza di cime
innevate, rifugiandosi
nell'essenza di un trasparente
cristallo.
Mordi le labbra della mia anima,
docile sabbia che riposa
sul fruscio della tua onda.
Altera, di mistero avvolge
solchi di infiniti baci,
amala... ama...
come non hai fatto... mai! ღ

 

 

 

DAL WEB

Monologo su svariate cazzate, atto XVII.

Non so ancora che esporre in questo nuovo atto del Monologo su svariate cazzate, improvviserò, possiamo dunque dire che saranno svariate cazzate improvvisate, sensate o insensate.
Se volete restate, sennò andate, andate pure ... andate ...
Allora, vi dico che ho riletto tutto d'accapo, ho cambiato un po' di cose e ho deciso di aggiungerne altre. Nel mentre, mi sono accorto di quante parole, in italiano, finiscano per "te", sono tante, è impossibile elencarle tutte, poeticamente si potrebbe dire che sono infinite. Non parliamo poi di quelle che finiscono per "e" ...
Mi scusate se apro e chiudo una piccola parentesi? Mi scusiate ... "non trovate sia curioso che (il fascista) Poeta Vate si sia reso ancor' più famoso che come poeta come Uomo Water???" Se vi va di farvi una risata ... ridiate!
Parole e frasi più o meno pensate, ritmate, rimate, in un tempo ancor' lontano dall'estate. Esagerate, io ho sempre tentato di esagerare, le frasi più contorte vanno elaborate, escogitate, le persone più schifose andrebbero accoltellate, le vittime andrebbero sempre vendicate. Scusate, se mi sto soffermando sulle parole che terminano in "ate", voi non vi ci soffermiate quando scriverete, se avete sete, beh, bevete. Allargate i vostri orizzonti, allargate, e prendete a sprangate le delusioni e gli incubi. Fra me e gli altri s'è creata una sorta di coltre di indifferenza quasi totale, avanzate, avanzate ipotesi, fate, fate pure ... qualunque, le vostre esperienze, siano state.
In verità, sto qua a sparar' cazzate, poiché infondo non ho di meglio da fare, ma domani un'amica m'ha invitato a pranzo ... ed allora io pranzerò da lei, mentre voi pranzate. Non temete, non ci andrò a letto, anche se me la farei proprio ben bene, diciamo che mi piace, ma non saremo soli, e le coppie per nascere non penso debbano esser' aiutate. Nemmeno le scopate. (Se state eiaculando ... eiaculate ...)
La verità è che sarebbe bello fare un bel tuffo dalla cima delle cascate.
La verità è che anche le donne stanno bene con le teste rasate.
E stanno bene anche con rasate le patate.
Badate, sto solo allungando un monologo su svariate cazzate.
Ed oggi mi piacciono le parole terminate con "ate", non perché io sia ateo, sono agnostico, ma perché fanno rima proprio con cazzate, e sono tutte rime baciate, alternate e improvvisate.
Certo, voi direte, ma questo che cazzo scrive? E avete ragione, se non vi va di stare qui a leggere ... andate. Io vi capirei benissimo, non ne dubitiate ...
Vi do un consiglio, se avete da dire qualcosa a qualcuno ditegliela, parlate!
Basta, finiamola con sto "ate" che m'ha rotto il cazzo proprio in quest'istante, la verità è che mi sento come messo ai margini della società da dieci sporchi anni per vicende che non racconto neanche, come se io non potessi avere una vita normale perché sono sempre strettamente ed in segreto sotto indagine.

 

Ma poi mi sento dire che  le mie sono solo paranoie, stronzate. Cazzeggio in giro, parlo con due o  tre persone e mi accorgo che ai margini ci siamo in tanti ... tanti  poveri stronzi presi dalla vita e dalla società a mazzate ... insomma  tante delle cose che penso sono solo stronzate, non ci sono state  adolescenti avvelenate e mai pecore sono state clonate.
Infondo io capisco che in giro ci siano parecchie persone che sono incainate!
Affanculo  gente, io non ho fatto niente, niente di male, uh beh, dopo un po' di  anni di depressione e nervi a pezzi ho mandato una persona alla quale  voglio pure un gran bene all'ospedale. Sono proprio uno stronzo. Le  meriterei io delle mazzate. Ma questo è un altro discorso, non mi va di  parlarne, anche se voi forse ne parlate ...
Però in testa mi frullano  ancora quelle buste sigillate, con polveri giallastre, non ingiallite.  Pensate che mi stia dilungando troppo? Beh ... pensiatelo. Pensiate.
Dopotutto  è vero che sostengo che il pensiero sia la condanna per il pianeta  Terra, che la condanna per la Terra siano gli umani ... ma, dal momento  che umani siamo, è pur sempre meglio pensare piuttosto che stabilire  quali siano le nostre opinioni basandoci su pensate di altre persone,  magari quelle della televisione.
Un vero tema sembra non esserci nel  diciassettesimo atto del Monologo su svariate cazzate, e forse non c'è,  non uno solamente, diciamo che sono solo storie inventate, metafore  pensate, realtà assolute e tante, tante uscite senza entrate.
Anzi,  nella mia vita ci sono state un sacco di entrate ... ma non trovo più le  uscite. Pokerini, birre e droghe sono robe passate ... chissà che in  futuro ...
Alla prossima gente.

 

 
 

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