-Se sei sola domani, che ne dici di una pizza insieme?– Non ti aspettavi la mia telefonata vero? L'ho notato dal tono sorpreso.
Ci incontriamo in centro, sali sulla mia auto, sono tutto impacciato, accidenti non ci vediamo da mesi... ma voglio cambiare le sorti di questa serata. Sono nervoso, è la prima volta che usciamo da soli, ci siamo stuzzicati la mente a lungo, ma finora ci siamo annusati solo una volta, è chiaro che la sensazione è stata positiva per entrambi, ma ci sono un sacco di cose non dette.
La cena si svolge piacevolmente, mille chiacchiere, parliamo delle nostre vite, delle nostre esperienze, delle reciproche vicissitudini d'amore, del lavoro e poi di noi delle nostre aspettative, di questa nostro rapporto mai iniziato, del coinvolgimento emotivo. Siamo due adulti, ci sentiamo attratti l'uno dall'altra, questo è quanto, niente più. Rispetto, complicità, attrazione e buon sesso forse, se, come e quando ci và. Mi piace parlare con te, mi hai messo a mio agio, con qualche sorso di vino in più mi si scioglie anche il nodo allo stomaco, l'imbarazzo di rivederti dopo tanto tempo.
Una serata senza aspettative, solo per passare qualche ora insieme e se poi entrambi desidereremo di più, sapremo come darci pace.
Durante la cena pochi gesti intimi, qualche carezza sulle tue mani, sorrisi, sguardi intensi a pochi centimetri, e poi l'ardito gesto della mia mano sulla tua coscia a stringerti per farti sapere che ti desidero.
Usciamo, saliamo in macchina, ma non accendo il motore, ti guardo e ti bacio, senza mezzi termini, senza preamboli, senza chiedere, ti slaccio la cintura dei pantaloni, faccio scendere la cerniera, mi insinuo insolente tra le cosce, le mie dita dentro di te senza rispetto, senza preavviso mi restituiscono l'umido della tua eccitazione. Incurante della luce del lampione, della gente che parla a pochi metri da noi fuori dal locale, ti tocco con bramosia, ti bacio, mi abbasso a gustare i tuoi umori affondando la lingua tra le tue carni frementi.
Mi dici si smettere vuoi fermarmi per la decenza morale, per imbarazzo, non so, ma so che non lo vuoi veramente. Ritraggo le dita intrise dei tuoi umori, me le passo sulle labbra, le succhio guardandoti fissa negli occhi e poi, con le stesse dita impregnate del peccato ti carezzo le labbra, quasi a sfiorarle... e tu le baci.
- Andiamo via di qui, in un posto più tranquillo, ti dico - queste parole ti sembrano una liberazione.
Durante il tragitto verso casa ti continuo ad accarezzare, il mio intento è quello di tenerti calda con il tocco delle mie dita, ai semafori i passeggeri delle macchine accanto ci guardano furtivamente, cerchi di ritrarti dalle mie attenzioni ma con poca convinzione.
Arriviamo da me, in ascensore ti faccio partecipe del mio desiderio, entriamo, ci mettiamo comodi, pochi preliminari, poche smancerie, sappiamo entrambi di cosa abbiamo voglia, non servono teatrini di sorta, solo un comodo letto per lasciare spazio alla fantasia.
- Sei sicuro di volerlo fare?– Ti chiedo.
Sorridi, mi fai coricare comodamente e ti metti a cavalcioni sul mio viso, sai bene che è il modo migliore di farsi leccare. Ti sposto per leccarti ancora più a fondo, per inumidirti ovunque e rendere più agevole l'insinuarsi della mia lingua in tutte le tue fessure. Ascolto i tuoi gemiti di piacere, inarchi la schiena per agevolare i miei movimenti, ed io mi inebrio in te nel tuo essere donna.
Ti divincoli, ti sposti da questa posizione, scendi verso di me, mi baci in bocca, a fondo, gustando tutto il tuo stesso sapore, mi lecchi le labbra e lentamente cominci il tuo percorso verso il mio membro.
- Cosa vuoi fare?- ti chiedo sorridendo.
- Voglio succhiarti...- mi rispondi sfacciata guardandomi fisso negli occhi.
- Fai tutto ciò che vuoi, ma fallo piano - ti rispondo impaziente.
Mi piace la sensazione del mio sesso che si gonfia fra le tue labbra, mi piace che tu creda di essere l'artefice di quell'erezione prepotente. Continuo a baciarti, a succhiarti finché la reazione del tuo corpo non mi dà la soddisfazione che desidero. Ti chiedo di inginocchiarti e ti osservo in tutta la tua imponenza fotografando questa immagine nei miei occhi.
Impresso nella mia mente c'e' il tuo sguardo, il desiderio che mi trasmetti, la tua espressione di godimento, e poi il tuo corpo, ancora leggermente abbronzato, curato, la mano destra che stringe la mia virilità in attesa delle tue labbra.
Ti avvicini a me e lentamente mi baci nell'intimo della mia mascolinità e affondi.... voglio farti godere, voglio sentire ogni piccola reazione del tuo corpo, fotografo mentalmente la sensazione delle tue labbra su di me, voglio restituire con i miei sensi la consistenza del tuo sapiente lavoro sulla mia virilità, il rilievo delle tue labbra di donna ingrossate dal desiderio, il contorno netto del tuo clitoride gonfio... capovolgo la situazione e lo succhio lentamente, mentre dal basso verso l'alto ti guardo, stai godendo, me lo dicono i tuoi occhi, il tuo respiro, le tue mani impazienti che mi cercano.
-Scopami - mi dici... diretta, decisa, puttana...
Ma io non smetto di succhiarti, e tu fai lo stesso con me, ti guardo da sotto, su quel letto, sei stupenda non posso esimermi dal farti un'altra fotografia con la mia mente. Muovo la mia lingua dentro di te, non tu ritrai ma affondi fino a nascondere il mio sesso tra le tue labbra, ti osservo e ti lecco, mi da piacere vederti in questo modo, mi fa godere vederti godere.
Non facciamo a tempo a scoparci... la mia esplosione è incontrollata, sul collo, sul seno, ovunque.... e mentre ti accarezzi rincorrendo il mio orgasmo col tuo, imprimo un'ultima immagine nella mia mente, l'espressione del tuo viso, mentre quest'orgasmo ti pervade.
Perdonami, ho rubato queste immagini di te e le ho raccontate qui per riguardarle, nella solitudine della mia stanza chiudo gli occhi sperando di rivederti distesa su quel letto, con gli occhi puntati su di me, con lo sguardo pieno di desiderio, con la voglia di riempirti di me ma.... già stai svanendo... ti ho fotografata con la mente ma la foto è sbiadita... si scolora... sto perdendo i dettagli... il fuoco... perché non e te che ho amato... ma la mia voglia di tornare ad amare.
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il 06/07/2014 alle 23:27
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