Giornalista per caso
Articoli e pensieri sparsi di una mente libera...magari poco efficiente...ma libera...ho aperto questo blog per creare un contatto con chi mi legge su Il Messaggero e Tuttosport...qui trovate i miei articoli...scrivo di calcio...e sport in generale...non prendiamoci quindi troppo sul serio... P.S. Mi trovate anche su Twitter: https://twitter.com/stecar74
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Post n°1013 pubblicato il 16 Luglio 2012 da stefano.carina
ROMA - Agli Europei ha tappato la bocca a Mario Balotelli. Oggi con Leonardo Bonucci, nessuno farà altrettanto. Anzi, in procura si attendono che il difensore della Juventus abbia voglia di parlare e spiegare. C'è un pentito, Andrea Masiello, che lo chiama in causa in modo diretto a proposito del presunto tentativo di combine in Udinese-Bari, 9 maggio 2010, finita 3-3: «Fu una delle tante volte che ho incontrato De Tullio (ristoratore indagato, ndc) - ha spiegato il difensore al gip di Bari, Abbattista - mi disse che lui poteva scommettere sul live. Vado al campo, parlo con Bonucci, Belmonte, Parisi e Salvatore Masiello e gli faccio presente questa cosa. Leo mi disse: Se si può fare siamo interessati». E in un secondo momento: «Per quanto non avessimo raggiunto l'accordo con l'Udinese, io, Bonucci, Belmonte e Parisi giocammo per raggiungere il risultato a cui mirava De Tullio, agevolando la segnatura di tre reti». Accuse che pesano come un macigno per il difensore della Nazionale che è uscito indenne prima degli Europei dal blitz della polizia a Coverciano, solamente perché - a differenza di quanto capitato a Criscito (anche lui oggi a via Po) - la sua posizione era al vaglio della Procura di Bari e non di Cremona (nonostante fosse finito nel registro degli indagati il 3 maggio). E se sul piano giudiziario le due situazioni erano e rimangono uguali, a livello sportivo, a rischiare è soprattutto Bonucci. Questo perché Masiello, nell'audizione di 10 ore di martedì, avrebbe aggiunto ulteriori particolari, fornendo dettagli e materiale che dimostrerebbero il reale coinvolgimento del difensore. Interrogato per due volte come testimone a Bari, Bonucci ha negato la circostanza («Ero in Nazionale quella settimana»). Lo stesso hanno fatto gli altri calciatori coinvolti (dubbi solo su Belmonte) e Angelo Iacovelli (il factotum dello spogliatoio del Bari) che ha scagionato sia lo juventino che Ranocchia (anche lui oggi tra gli interrogati): «Non sapevano nulla». Poco, troppo poco per Palazzi, alla luce della nuova audizione di Masiello. Bonucci rischia tre anni per illecito. STE CAR ARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO IL 16-07-12 |
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