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Messaggi in bottiglia

Post n°20 pubblicato il 20 Luglio 2010 da luca.49

DICIANNOVESIMO MESSAGGIO IN BOTTIGLIA

 

PANTA

 

La casa in cui vivo oggi, è un poco angusta:

40 x 50 x 200, circa; beh: centimetri, è chiaro.

Poco arieggiata, poco illuminata, ma anche

poco soggetta agli sbalzi di temperatura.

Il pavimento è, tutto sommato, comodo:

simile ad un leggero, sottile materasso;

le pareti sono lisce, fredde: forse di zinco;

sulla copertura, metallica, prossima al volto,

le mie mani, se potessero muoversi,

avvertirebbero le presenza di una valvola:

non so a che serva; una presa d’aria, suppongo:

non saprei dire se d’ingresso, oppure di sfogo.

Non si sta male qui; forse un pochino soli;

ma si sa: “meglio soli che mal accompagnati”.

Ogni volta che mi vien voglia di uscire,

non posso non ricordarmi che, sopra di me,

al di là della lastra di zinco, e di quella di legno,

c’è un abbondante metro di terra ben battuta.

Ricordo con piacere quando in gioventù, nuotando,

m’immergevo nell’acqua, fluida, priva di forma:

si poteva prima scendere e poi risalire… era bello.

Ma il tempo passa; si sa; per molti; per tutti, credo.

Peccato che il tempo passi! E se non passasse?

Oppure, se passasse a zig zag? Che succederebbe?

Chi saremmo? Come saremmo? Quanti saremmo?

Eh, sì sì…, direte, filosofia… Eppure… anche vita!

Ogni vita, a quel che dicono, comincia… e poi finisce.

Quando finisca non si sa; dove finisca, mi sa che si sa.

Vien da chiedersi a chi piaccia questo gioco.

Cucù: dove sei tu? Ci sei ancora o non ci sei più?

Cucù: mi vedi ancora, o non mi vedi più?

Cucù: ci sono ancora, o non ci sono più?

Eh beh… “panta rei” diceva qualcuno.

Ma quanta roba ci sta, dentro a quel “panta”?

 

 

 
 
 
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