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Video choc di Vanessa e Greta rapite in Siria: «Siamo in pericolo»
Post n°896 pubblicato il 01 Gennaio 2015 da giorgino41
immagini drammatiche, ma che alimentano la speranza: un video pubblicato su YouTube mostra le due volontarie italiane fondatrici dell'associazione Horryaty, per assistere i civili vittime del conflitto in Siria, Greta Ramelli (20 anni) e Vanessa Marzullo (21), rapite in Siria il 31 luglio scorso. Il video sarebbe stato girato il 17 dicembre. «Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo», dice in inglese Greta con un forte accento italiano e tenendo gli occhi bassi. «Supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in estremo pericolo e potremmo essere uccise», prosegue con tono provato. «Il governo e i suoi mediatori sono responsabili delle nostre vite», conclude Greta senza mai guardare la telecamera mentre l'altra giovane italiana la fissa per pochi secondi. Ore dopo la diffusione del video, un gruppo siriano legato ad Al Qaeda, conferma di tenere in ostaggio Greta e Vanessa. «È vero, abbiamo noi le due italiane, perché il loro Paese sostiene i raid in Siria contro di noi» afferma Abu Fadel, membro dell'organizzazione, contattato dalla Dpa dopo il video delle due ragazze diffuso ieri. Rispetto alle fotografie circolate sul web prima del rapimento, le ragazze appaiono dimagrite e molto provate. Come accennato, il video sembra autentico, anche se nulla lo conferma per il momento: le immagini mostrano le due ragazze con indosso una tunica nera lunga che copre loro il corpo e i capelli, ma lascia libero il volto (abaya). A parlare è una solo di loro, presumibilmente Greta Ramelli, mentre l'altra, Vanessa Marzullo, tiene in mano un cartello dove si legge la data di mercoledì 17 dicembre 2014. Ma anche in questo caso nulla conferma la veridicità della data, in mancanza di elementi esterni temporali come la presenza di un quotidiano. I servizi: trattative «in una fase delicatissima» Il video delle due volontarie italiane «ha una simbologia molto netta» e indica che «le due ragazze sono in mano ad un gruppo integralista islamico che si rifà direttamente ad Al Qaeda, che, nei confronti di donne occidentali, non può che avere un approccio di quel tipo. Dunque un atteggiamento di totale sottomissione che va letto anche in chiave mediatica, per il messaggio che vuole mandare». È quanto sostiene il , presidente del Centro Studi Internazionali (Ce.S.I.). Secondo l'esperto, «l'ipotesi di Al Nusra, è davvero la più probabile», anche se «è paradossale che dobbiamo essere contenti che le ragazze siano in mano ad Al Qaeda piuttosto che agli uomini dell'Is». Ed è «indiscutibile che il video sia frutto di una negoziazione tra la nostra intelligence e le realtà locali e solo chi l'ha fatta ha idea dei significati intrinsechi del messaggio ed è in grado di interpretarli compiutamente». Del resto, conclude, «l'Aise in questi anni ha avuto una serie di successi, proprio perchè la nostra intelligence ha evidentemente degli operatori in grado di saper leggere meglio le dinamiche locali». |
Inviato da: laura1953
il 13/01/2016 alle 12:18
Inviato da: giorgino41
il 04/01/2016 alle 21:27
Inviato da: angelheart_2014
il 01/01/2016 alle 23:03
Inviato da: pgmma
il 06/08/2015 alle 08:14
Inviato da: Luxxil
il 17/06/2015 alle 10:32