DOLCI PENSIERI

Post N° 53

Sentivo dentro di me come un impasse

non sapevo precisamente di cosa si trattasse

ho atteso invano che tutto svanisse

fiducioso che col tempo passar potesse.

Invece no, non accennava a diminuire

questa sensazione di vuoto, non so che dire

provo ad immaginare e a riflettere

se era necessario che dovesse accadere.

Nel silenzio assoluto della buia notte

il cuore e la mente si prendevano a botte

si facevano più male di due pugili sul quadrato

che lottano per vincere un incontro equilibrato.

Mi ritrovo qui, concentrato, ad ascoltare

una voce che da molto lontano sembra arrivare

Sono teso, nervoso, perdo quasi la pazienza

So che di colpe di sicuro non ne sono senza

Sensi di colpa e rimorsi di coscienza

mi percuotono infliggendomi penitenza.

Sarà perchè fuorviato da un periodo funesto

Sarà perché la vita è breve e passa presto

Ferito, mi sono rinchiuso egoisticamente in me stesso

Aspettando che un amico mi cercasse spesso

Senza pensare a chi soffriva di riflesso

Così il rapporto è stato compromesso.

Di un fatto, però, posso esserne certo

anche se spezzato da un colpo inferto

vorrei che nessuno debba soffrire per causa mia,

l’amico, il conoscente o chiunque esso sia.

Mi conosco e riesco ad avvertire

quando è il momento di ridere e gioire

o quando invece c’è, purtroppo, da soffrire

è questo ciò che tento di far capire.

Non sono capace sicuramente di odiare,

il mio peggior nemico riuscirei, comunque, a perdonare,

quand’anche questi continuasse a provocare,

in cuor mio rancor non riuscirei a portare.

Avrei tutte le ragioni di questo mondo

per essere sereno a tutto tondo

e sapendo di essere umano ed in quanto tale

manifesto l’imperfezione  del mio essere normale.

Eppure di tutto ciò non mi riesco a capacitare

continuo a farmi domande e a pensare

Il momento diviene sempre più complesso

tento di rispondere ma resto perplesso.

Si poteva evitare tutto questo?

Forse si, ma per dirlo è presto.