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La sconosciuta
Post n°6 pubblicato il 13 Novembre 2006 da virginiagiuliano
La sconosciuta
Narra la vicenda di una giovane ucraina immigrata in Italia che diviene vittima del racket della prostituzione e del traffico dei bambini appena nati, subendo incredibili violenze che la segnano per tutta la vita e che le si presentano continuamente davanti agli occhi con dei flashback terribili da rivivere.La donna, fra l’altro, è costretta ad accoppiarsi con degli sconosciuti e a partorire ben dodici figli che le verranno sottratti appena nati, per essere venduti dal racket al padre del bambino.Ella non è presa in considerazione come persona, ma solo come oggetto capace di soddisfare l’avidità di guadagno dell’ animalesco sfruttatore e i desideri più svariati sessuali dello stesso leonino e dei clienti. Solo un giovane si accorge di lei come persona ed i due si innamorano, ma viene ucciso e fatto scomparire. Ella riesce a fuggire e va a lavorare al nord con un fine ben preciso, non rivelato se non quasi alla fine del film, cercare la sua ultima figlia di cui credeva di aver saputo il cognome. Ma il racket non perdona , lo sfruttatore la trova, la massacra e si vendica facendola finire in galera accusata della morte della madre adottiva della bambina, uccisa dallo sfruttatore che ne aveva manomesso l’auto. La donna riesce a dimostrare la sua innocenza, raccontando le sue vicende alla polizia,ma rimane in galera per avere ucciso la tata della bambina per prendere il suo posto e stare accanto alla sua presunta figlia. Dopo molti anni ,uscita dal carcere si siede scoraggiata, ma ecco presentarsi la presunta figlia ormai divenuta grande. Il film, per rendere la cruda realtà, ha dei flashbacks di una violenza inaudita che turbano lo spettatore, ma la figura femminile e materna di lei è di una grande umanità . E’ un coraggioso film denuncia di un fenomeno ricorrente lo sfruttamento delle giovani immigrate, sole, smarrite e bisognose di tutto da parte dei furbi e dei delinquenti organizzati in veri propri racket. Purtroppo le città ne sono piene ed anche le strade di campagne, ne sono vittime ragazze provenienti, dall’est europeo, dall’africa, dall’america del sud. Fatte venire in Italia al fine di trovare lavoro si trovano,invece, con il viaggio da pagare, un affitto ed interessi esosi e l’unico lavoro che si propone è la prostituzione. Ed il debito non finisce mai . Nei confronti delle africane e delle brasiliane vi sono anche le minacce di riti voodoo che portano alla morte o delle stesse o dei loro familiari. Le poverette rimangono terrorizzate. Delle organizzazioni riescono a salvare soltanto alcune di loro, facendole scomparire e trovandole un lavoro. Sì perché il problema è anche quello di inserirle nel mondo del lavoro con il loro passato. I membri di queste organizzazioni rischiano la vita. Il problema è risolvibile solo con provvedimenti statali, e non con l’indifferenza.
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Inviato da: Paola91PeG
il 12/04/2007 alle 19:12