|
|
O Signore, la cui voce sento
nei venti
e il cui respiro dà vita
a tutto il mondo,
ascoltami.
Vengo davanti a Te,
uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole:
ho bisogno della tua forza
e della tua saggezza.
Lasciami camminare
tra le cose più belle
e fa’ che i miei occhi ammirino
il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino
ciò che tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute
nell'udire la tua voce.
Fammi saggio,
così che io conosca le cose
che tu hai insegnato,
le lezioni che hai nascosto
in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza,
non per essere superiore
ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere
il mio più grande nemico: me stesso.
Fa’ che io sia sempre pronto
a venire con Te,
con mani pulite e occhi diritti,
così che quando la vita svanisce
come la luce del tramonto,
il mio spirito possa venire
a Te senza vergogna.
Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux
Da bambini si è se stessi e si sa e si capisce tutto, come dei piccoli profeti. Poi all'improvviso accade qualcosa e si cessa di essere se stessi, si diventa ciò che gli altri costringono a essere. Si perde la saggezza, e l'anima. Jean Rhys
Menu
Tag
Perché restare, comunque, propugnatori di benevole disposizione …
Parlare di disfattismo e di negatività, di questi tempi è fin troppo banale, e sembra prodursi come unica forma consolatoria per chi si vede forzato a complicati ghirigori di sopravvivenza.
Impotenti di fronte a eventi superiori alle nostre forze , - per chi guarda e non riesce a vedere altro –il generale decadimento si propone inesorabile, e, così come aleggia, ancor più deprimente .
Il peggio è che, restando l’andazzo di sempre, la necessità di una rilettura del contesto specifico non convince più di tanto, né richiama una più attenta analisi, per attivare una sensibile trasformazione.
E tuttavia, chi ha la sottigliezza di cogliere altre inevitabili ricadute, si ritrova di fronte a ripercussioni fatali.
Bisogna pur attendersi una qualche forma di difesa del pianeta , la storia ce lo insegna: guerre e pestilenze, quando ci si trastulla oltre tempo e misura a sfruttarlo ed avvilirlo, rimandando una sana difesa.
A suo sostegno l'uomo moderno, comunque, ha la compiuta conoscenza e la possibilità di un’affidabile osservazione di quel che accade: del perché, e del come esercitarsi in nuove forme di compatibilità umana ed ambientale .
È chiaro che il buon rapportarsi con l’ambiente, non dipende dall’ambiente ma dall’uomo stesso .
E, tuttavia, l'uomo oggi, seppure conosca le leggi che regolano il buon andamento del vivere e dell’utilizzare, non è disposto ad adattarsi ai perché, cosicché il come sta sfuggendo dalla sua portata.
Oggi ci si ritrova spiazzati, non dagli eventi, ma dall’andazzo ottuso che si avvalla intorno .
Seguendo questo ragionamento il clima di negatività diventa ancor più pernicioso e non fa che assommarsi al clima durevolmente superficiale e festaiolo di poco tempo addietro, spegnendo quel residuo di naturale predisposizione ad adoperarsi in modo davvero costruttivo.
Sopravvivere è sempre un modo infruttuoso di vivere, illudendosi così di sgravare le personali difficoltose, ma pur vitali, mansioni.
Oggi se ognuno si ritrova subissato dal catastrofismo, può comunque sentirsi risollevato dalla sua stessa presa di coscienza, e proprio nella elaborazione del suo ruolo di persona può ritrovare una posizione di rigetto.
Siamo tutti interconnessi e pur influenzabili, ma nessuno è condannato a conformarsi ad uno spudorato andazzo predatorio , o ad un fatale “de profundis”.
Ci possiamo, dignitosamente rifiutare, magari anche stando in disparte, ma con la persistenza di confezionare una nostra positiva interazione.
No , noi che non ci facciamo irretire dalle vuote parole, non ci lasciamo nemmeno plagiare dal mortificante disfattismo, e troviamo forza in quella voglia di partecipazione, che non ha bisogno di sostentarsi di strafare.
Ma c’è bisogno davvero di una catastrofe perché gli uomini ritrovino un po’ di ragione?
Su questo puntiamo: in una occasione di seria revisione per la società , dove tutti saremo chiamati a dare un contributo di elevazione e propulsione, rifiutandoci a tutte le maligne strumentalizzazioni, congegnate ad hoc per tornare ad ingarbugliare le coscienze…
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Quale spazio può avere un gruppo di persone che senza alzare la voce desideri confrontare la propria visione delle cose pur partendo da esperienze e presupposti diversi?
Forse un giornale. Un giornale che raccolga le voci di coloro che, con passione e rigore, desiderino realmente interrogarsi su se stessi e sul mondo. Ma attenzione:
“Di tutte le parole scritte inutilmente
dovrete rispondere il giorno del giudizio”.
Giorgio Gaber
![]() |
![]() |
L'uomo per emergere sarebbe capace di fare qualsiasi cosa. Solo che non basta più fare, bisogna strafare.
Ormai è risaputo che tutti vorrebbero la prima pagina del New York Times, ma il modo non è più a misura d'uomo. Una volta se salvavi un bambino diventavi famoso.
Oggi, se non ammazzi almeno la moglie, tre o quattro figli piccoli, una zia nevrotica e un nonno handicappato, non sei nessuno.
I filosofi antichi si sono adoperati per rendere l'uomo più libero ad esprimere il suo pensiero.
Grazie a loro, nella nostra epoca, la libertà è assai maggiore.
Infatti se Gesù Cristo venisse da noi oggi, quasi certamente non sarebbe crocefisso.
O morirebbe sconosciuto, o sarebbe invitato a un talk-show televisivo. Non darebbe più fastidio a nessuno.
L'agonia della cultura borghese crea un vuoto nel doloroso annaspare delle coscienze…
Gaber e Luporini
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Felicità
C’è un’ape che si posa
su un bocciolo di rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
Trilussa
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
La vita è miracolo
Era ieri: ritrovarsi felice, con attestato lavoro
in una grande bella città
Risvegliarsi la mattina ed è meraviglia
Ritrovarsi, sano ed avvinto, è commozione.
Pieno di interesse scendi in strada
ed incominci a guardare intorno: gente estranea
che nulla ancora sa di te della tua voglia di dire e di fare
In ufficio invece solite espressioni allestite a risolino
che sa di reciproco sberleffo. A pranzo c’è una minestra
che ti bucherà lo stomaco, stessa storia la strada
il viale sbrindellato, un albero spelacchiato, dove ogni pensiero
è presto bucato. Allora corri a casa ad accendere il televisore
sperando in una notizia che faccia scalpore e scuoti il torpore
Galoppa la crisi e se proprio vuoi distrazione devi pagarla fior di soldoni
Era questa la vita che avevi sognato?
Qualcosa non quadra, dove hai sbagliato?
Niente amico , niente. La vita è la stessa uguale dappertutto
La tua vita è nell’amore che dai senza aspettare il cambio
La vita è imparare ogni giorno a superarsi.
La vita è accettare e poi andare avanti.
La vita è meraviglia di una meraviglia,
che dai e riceverai.
![]() |
![]() |
Non vi spaventi la difficoltà del compito.
Non vi freni la constatazione
di essere in minoranza.
Voi lavorate per restituire all’Europa
la sua vera dignità,
quella di essere luogo dove la persona,
ogni persona è affermata
nella sua incomparabile dignità
Giovanni Paolo II
![]() |
![]() |
![]() |
L’unica sconfitta nella nostra vita
è cedere alle difficoltà,
anzi l’abbandono della lotta.
Giacomo Alberione
![]() |