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O Signore, la cui voce sento
nei venti
e il cui respiro dà vita
a tutto il mondo,
ascoltami.
Vengo davanti a Te,
uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole:
ho bisogno della tua forza
e della tua saggezza.
Lasciami camminare
tra le cose più belle
e fa’ che i miei occhi ammirino
il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino
ciò che tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute
nell'udire la tua voce.
Fammi saggio,
così che io conosca le cose
che tu hai insegnato,
le lezioni che hai nascosto
in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza,
non per essere superiore
ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere
il mio più grande nemico: me stesso.
Fa’ che io sia sempre pronto
a venire con Te,
con mani pulite e occhi diritti,
così che quando la vita svanisce
come la luce del tramonto,
il mio spirito possa venire
a Te senza vergogna.
Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux
Da bambini si è se stessi e si sa e si capisce tutto, come dei piccoli profeti. Poi all'improvviso accade qualcosa e si cessa di essere se stessi, si diventa ciò che gli altri costringono a essere. Si perde la saggezza, e l'anima. Jean Rhys
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GIRI E rigiri ..., poi tutto torna
come una cometa
come una stella lontana
come una goccia del mare
Tutto ritorna se sai aspettare
se ti colleghi all'infinita pazienza
con cui il Padrone del mondo
sopporta le nostre distrazioni
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LA FATICA DI VIVERE
Inutile negarlo,
anzi è il caso di dichiararlo,
per sfuggire quei sbigottimenti
che disturbano fraudolenti.
Lo sfoggio del presente
ci fa credere possibile una felicità
diritto da contendere.
E chi si sente escluso
si immagina ingannato!
Ma la vita è faticosa.
Ogni giorno al calice attingiamo
di una passione consegnata.
A volte giunge impetuosa,
l’onda incalzante,
e ci vediamo travolti,
quasi soffocati.
A volte sfiora lambendo
con delicata clemenza ,
e palesa avverata la futura grazia
Ogni giorno tocca rialzarsi,
assolvere il senso
della missione accostata.
Ogni giorno ognuno paga lo scotto,
ogni giorno riabilita la mercede.
Questa è la lotta della vita
che trascende ogni volere…
Abbandonarsi nelle braccia del Creatore
è vedersi ogni volta risollevare,
questo è il massimo
delle apprezzabili esperienze,
ci restituisce alla vita integrata
partecipe , lieta e potenziata!
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La preghiera, da Gesù santificata,
esalta l'anima, affidando
la soggezione del presente
nelle mani del Padre Creatore.
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Noi Ti ringraziamo, Gesù!
Non ci assilleremo
per quel che altri chiama felicità,
guardandoti con occhi estasiati,
apriamo lieti il cuore
ad ogni dono che ci hai offerto.
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Per questo motivo è venuto nel mondo Gesù.
per soccorrere, illuminare e rendere perfetta la Vita
Per rendere divino il dono della vita,
Cristo si è sacrificato, e ha offerto all’uomo
di riconoscere e conseguire il felice benestare
alla piena floridezza dell’ Amore ritrovato.
Per questo motivo è morto:
per noi uomini, deboli e peccatori.
Egli ha donato all’uomo la giustificazione
e la conseguente gioia aperta di vivere liberati.
L’uomo è stato giustificato, e dunque graziato
dalla sudditanza di miserie e umane mancanze,
considerate col suo aiuto marginali,
ininfluenti all'essere vivente!
Giustizia è compiuta, ognuno ora può avvicinare,
riconoscere e apprezzare la vita come dono diretto,
l'amore come sentimento autentico che è da Dio!
In questo obiettivo, l’umana sofferenza
acquista un valore smisurato,
perché è unita alla sofferenza di Cristo salvatore,
- non ha voluto evitarla e non può evitarcela -,
ma ci aiuta a sopportarla e a significarla,
fino ad attenuarne forma e intensità.
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C'è un uomo inchiodato su una croce Fulton J. Sheen
Allorché si fa silenzio intorno a me,
nelle ore del giorno e della notte
un pianto che scende dalla Croce,
mi colpisce e mi fa trasalire.
La prima volta che l'udii,
uscii dalla mia casa. E cercando intorno
trovai un uomo inchiodato su una Croce.
"Lasciate che vi stacchi dalla Croce"
gli dissi.
E cercai di togliere i chiodi dei suoi polsi,
ma egli mi rispose:
"Lasciali dove sono,
poiché scenderò dalla Croce
solo quando tutti gli uomini, tutte le donne,
tutti i fanciulli,
s'uniranno insieme per distaccarmi".
Gli dissi allora:
"Come posso io sopportare il vostro lamento
e che posso fare io per voi?".
Ed egli mi rispose:
"Vai per tutto il mondo e di' a quelli che incontrerai
che c'è un Uomo inchiodato su una Croce".
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la Vita sgorga più intensa, proprio quando sembra vincere la morte
Vittorio Arrigoni, attivista filopanestinese italiano, è stato trovato morto in un appartamento di Gaza City dai miliziani di Hamas…
Restiamo umani
Questo l’ appello che consegna Vittorio Arrigoni, a noi che ci sentiamo turbati, addolorati per il suo estremo sacrificio; largo ammonimento per chi, scettico, sostiene verosimile solo una società avida e menefreghista, in cui si marcia a vista e si specula sfacciatamente al ribasso
E allora,Viva la Vita, anche quando sembra prevalere la morte: proprio allora scopriamo che esistono ancora uomini veri, rigorosi e coraggiosi, disposti a rischiare la terrena esistenza, pur di testimoniare altri presupposti, umane corrispondenze, per organizzare una corretta civile convivenza
“Restiamo umani”,
convinti che costruire la pace
è curare le quotidiane ferite
dell’ operoso corpo sociale,
con accento di onestà:
guadagno di perseveranza
soddisfazione di giustizia.
Perché la Pace è un giuramento
un patto di coerenza,
una disposta osservanza,
un contegno misurato.
La Pace è adempiere un impegno,
la cura di un compito.
La Pace è giornaliera conversione
che ognuno interpella
e tutti vorrebbe pagare
con generosa prosperità.
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Ai giovani: che ritrovino la voglia di impegnarsi!
Un popolo maturo lo sa: democrazia vuol dire attenzione;
dunque, esso si sente vincolato a stare all'erta, continuativamente ,
e in ogni frangente, per farsi garante dei suoi governanti:
soltanto così, ha sperimentato, si sosterrà
conforme alle modificazioni del contingente
sottratto al travisare e falso argomentare
di un potere, spesso,e in molte forme latente.
Ma cosa accede se una comunità si chiude,
ripiega in meschini tornaconti,
si dimentica dei suoi giovani,
dilazionando una adeguata preparazione,
un sostegno conveniente,
proporzionato ad una loro integrazione
valida e remunerativa ?
quali sbocchi positivi può presumere un tale contesto sociale?
Mortificare le attribuzioni dei giovani
vuol dire precludere ogni altra positiva trasformazione !
peggio poi se , di contro , si gonfiano flessuosi sgabelli
a protezione dei tanti veterani...
Questo ponderato timore porta noi adulti
più riflessivi a insistere: giovani, fatevi responsabili!
Per quanto possiate essere sfiduciati ,
per quanto vi sentiate soggiogati
nelle più legittime aspettative,
voi, giovani, non smettete mai di farvi partecipi!
Non rinunciate mai alla cura e alla comprensione.
Non lasciate voi , ancora autentici,
che la parola onestà si pieghi
distorta nel suo effettivo significato,
Ci sarebbero tanti consigli da richiamare
eppure a voi, giovani, è affidato quel futuro,
che stiamo miopicamente pregiudicando,
fallendo per meschino tornaconto.
Starà a voi fronteggiare le imprevedibili sue istanze
quando, avvisati dell'esperienza presente,
collaudati dalla prova ,
verrete chiamati a cambiare la direzione della nazione.
Ancor più su voi si addensa allora la nostra considerazione,
se abbiamo tutti la certa convinzione
che non è mai fatalità il precipitare
compiacente verso quel baratro
che molte volte anticipa una conflagrazione.
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S. Giuseppe!
Sul balcone, stamani a sorpresa ,
c’è festa di dorato biancore:
tenere fresie sbocciate
con grazia vezzosa e discreta.
Tutto intorno un tepore diffuso;
l’erba molle, vivida sorge
sotto il canto dei liberi uccelli.
E più alto il sole sorride.
Già torna primavera!
Simile in ogni dove brilla,
a rianimare ogni vita,
e il cuore toccato si vede
come fiore di mite viola.
Così, Tu, luminoso Giuseppe,
in questo giorno, a noi manifesti
esaudito il tuo vanto!
E, in uno sconfinato respiro
di vita, la primavera consegni
all’umanità , dal gelo incupita.
Cuore ardente ,
messaggio di nuova letizia,
il tuo Figlio giovinetto
porgi ,teneramente protetto:
progetto e compimento avverato.
A noi, qui nel tempo ancor primordiali ,
Gesù ,nostro Signore,
giovinezza infinita d’Amore ,
ogni giorno, senza posa, rinnovata,
dichiari effettiva ogni giorno,
nell'essenza eloquente di un fiore,
dono e offerta scambievole .
Or dunque, a mo' del tuo esempio orientati,
artigiani di più ricchi ceselli,
sconfessiamo i voraci negozi .
E, a Te affiliati, preghiamo
a che il mondo, in accresciuto subbuglio,
dopo un sì crudo inverno di strazi,
riconosca attuale quella conversione
che riavvia la stagione novella
nella generazione globale fidata
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Italia, un’ardua speranza!
Largo è il nostro respiro, risveglio d’idealità
convinto slancio patriottico:
vivace sentimento, ferma ragione
nelle parole avvedute e risolute
dei nostri più eminenti rappresentanti.
Oggi ci sentiamo davvero uniti
e fiammeggianti italiani
Sia questo il momento ,
l'insolita spinta
per farci cambiare prospettiva,
per mettere al primo posto
sentimenti fidati:
onestà e condivisione,
attitudini di cui andar sempre fieri,
specie se ,preoccupati, ci si interroga
sulle nuove tutele da praticare
Niente è scontato sul futuro!
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“Amaro è il giorno del Signore!
anche un prode lo grida.
Giorno d'ira quel giorno,
giorno di angoscia e di afflizione,
giorno di rovina e di sterminio,
giorno di tenebre e di caligine,
giorno di nubi e di oscurità,
giorno di squilli di tromba
e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo.”
Bibbia, libri profetici. Sofonia
Dies irae!
Certi verdetti, dolorosamente attuali,
ci provano come ogni tanto l’ira di Dio
si annuncia a quei popoli dominati dai despoti
Giorni terribili, che vorremmo
si provassero mai.
Giorni funesti che colpiscono
il buono e il cattivo!
Perché ogni uomo appartiene a Dio,
sia rispettoso, oppur brutale ,
resta afferrato al suo vascello.
Troppo spesso, troppo a lungo
lo dimentichiamo,
e ti escludiamo, Dio,
e arbitri ci proponiamo
di miserabili passioni
Mille volte Tu, Dio, vieni in nostro aiuto:
ci nutri e ci sostieni con mille favori e beni.
Mille volte sei nostra sprone,
e il dolore muti in letizia nuova.
Mille volte in Te la vita si rinnova!
E , tuttavia , noi ritrattiamo: è niente!
E nulla ti rimborsiamo.
Mille volte Tu ci aspetti
Mille altre ci sopporti
In mille modi ci rallegri
E noi non rendiamo grazie!
Mai venga quel giorno,
mai per noi. Mai,
che mai ci facciamo così stolti!
Guai a noi, se presumiamo
che manuali più convenienti,
del saper vivere, come dell’utile comando
possano sostituire la tua Parola:
unica, certa, incorruttibile guida.
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«Il vero problema in questo nostro momento della storia
è che Dio sparisce dall’orizzonte degli uomini
e che con lo spegnersi della luce
proveniente da Dio
l’umanità viene colta dalla mancanza di orientamento,
i cui effetti distruttivi si manifestano sempre di più»
Benedetto XVI
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Una fastidiosa provocazione
“Chi non ha peccato…scagli la prima pietra”
Di questi giorni capita spesso di udire questo inestimabile richiamo; ancor spesso, ammiccato con sogghignante arroganza. E,allora, una fastidiosa insofferenza mi percuote come un pugno nello stomaco …Ma, come mai...? E con quale pedante sottigliezza… e pure stomachevole autosufficienza, uomini altolocati, e responsabili del buon governo, credono di poter giustificare le ostentate magagne!…
Così ripetendo , non dico facciano torto alla immensa indulgenza del loro autore: Gesù di Nazareth - che della inesauribile Sua misericordia richiederebbe semplicemente trovarci tutti debitori -
Comunque, più banalmente, la mia reazione consegue dal fatto che mi sento, come donna, pienamente vicina alla sventurata adultera della menzionata vicenda, che, forse sbagliando per amore, forse per sottomissione, forse per umana debolezza, si vide condannata a una pena inumana, e nei secoli trascinata a un’ aggiuntiva irrisione, strumentalizzata a fin troppo comode amnistie…
Quel che ne deriva, a mio avviso, è che nei confronti delle questioni essenziali, necessita cautela e non comode interpretazioni. Stiamo attenti alle nostre espressioni, come alle relative parole: le parole sono altrettanto essenziali! Se queste perdono aderenza con la realtà, diventano liquide, consumano l’oggetto del significato e creano ulteriore preoccupante disgregazione.
O sarà proprio questo che vogliono certi flessuosi burocrati?
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Bianco, azzurro, luminoso
Luminoso chiarore, che schiude l’infinito.
Natale, promessa d’armonia, pace e cordialità.
Nel caminetto arde il fuoco
che allunga bianchi sbuffi;
e intorno tanti doni
con cura infiocchettati,
da spartire con gli amici.
Recuperate sintonie,
sorprese inattese…
ma oggi ... già un altro giorno...
cosa durerà di quel sereno quadro?
Nulla passa e va
di quel che ci corrisponde
Le più belle emozioni
sono parole scritte:
annuncio di un progetto
crescita di energia.
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Ti auguro di vivere Ti auguro di vivere in un mondo Jean Debruynne |
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