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Questione di Testa


Problema di testa.Innanzitutto, perdonate il ritardo ma francamente, con un avvio di stagione così fiacco, la verve stilistica era venuta meno, e con essa, è venuta a mancare la voglia di aggiornare il blog. Da qui il silenzio, la latitanza, il nulla. Poi, d'improvviso, sfogliando le pagine web salvate nella cronologia, il mouse scivola nuovamente sul link, lo apro, parte la musica, ed osservando i colori sulle note di Rinho, si accende nuovamente la passione. Sistemo le immagini, do un'occhiata al libro dei visitatori ed al contatore, e ricomincio a scrivere.Il tema della giornata è "la testa".Chi avrebbe mai pensato che per capire e parlare di calcio fosse necessaria una laurea in psichiatria, o un dottorato di ricerca in studi comportamentali, eppure, ad oggi, per comprendere lo psicodramma che attraversa i meandri di Trigoria, un titolo accademico è d'obbligo. Come se non bastassero gli approfondimenti in ambito economico e politico che il tifoso giallorosso ha dovuto affrontare da un paio di anni a questa parte.Da tutto questo marasma ne esce fuori un tifoso specializzato in fusioni aziendali, borsa, brokers, alleanze strategiche, psicologia, paraspicologia, pedagogia, amministrazione, e chi più ne ha più ne metta... ma... il calcio?Il calcio è un'altra cosa... 11 giocatori ne sfidano altri 11 con l'intento di depositare nella rete avversaria una sfera di circa 20 cm di diametro. In genere chi corre più dell'avversario ha un vantaggio tattico nel riuscire a realizzare tale fine, a volte sopperisce il tasso tecnico... fattostà che i fattori per vincere o perdere la sortita si contano veramente sulla punta delle dita...e allora, qual'è il VERO problema? La testa.E' vero...la testa influenza le gambe, ma è difficile credere che professionisti del settore calcio, siano influenzati da vicende extra-calcistiche, oppure...oppure questo è un ombrello, una scusa, un parafulmine sotto cui rifugiarsi nel temporale chiamato vita, agevolmente aperto per proteggersi e scaricare su altri colpe proprie.Sarà vera la storia della testa, oppure è il classico alibi aperto ad hoc, come sempre nei momenti più difficili della vita? Piuttosto che fare scarica barile, sarebbe necessaria una presa di coscienza, un assunzione di responsabilità ed un guardarsi fissi dritto negli occhi per scorgere la voce della propria coscienza che sotto sotto ci sta e vi sta rimproverando, perchè sappiamo tutti troppo bene che prestazioni indegne come quelle affrontate fino ad ora non possono essere giustificate da un'assenza o un problema di testa.Se è possibile formulare un problema, è altrettanto possibile estrapolarne una risoluzione, per cui stasera prima di scendere in campo, guardatevi negli occhi, ma ancora più importante, guardate dentro voi stessi, ascoltate quella voce dentro che vi dice di non arrendervi e di lottare, assumetevi le vostre responsabilità, e scendete in campo con la ferma assoluta convinzione che per voi è solo un lavoro, ma per altri è una ragione di vita.Se cercate le motivazioni e non riuscite a trovarle, guardate nel settore ospiti, o semplicemente ricordate i momenti in cui la gente, quella gente che vi idolatra e ammira nonostante spesso non lo meritiate, e date tutto per loro.Forza Roma