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Portiamo una rosa rossa agli allevatori bufalini che protestano per il piano anti-brucella


 di Max IveL'indotto agricolo e degli allevamenti, con il comparto delle aziende di trasformazione alimentare dei prodotti del primo settore rappresentano la colonna portante dell'economia Casertana. Nemmeno il mare che non è ancora qualificato col titolo di Bandiera Blu, per come sono messi i nostri territori dal punto di vista dei servizi offerti e del rispetto dell'ambiente, risulta essere così redditizio come il comparto agricolo e zootecnico casertano. Pertanto se si vuole tutelare il futuro del Basso Volturno, dei Mazzoni, del litorale Domitio, bisogna protestare, scioperare e sostenere gli allevatori che hanno chiesto semplicemente alla Regione di verificare gli effetti di un piano anti-brucella, tradotto in massacro. Purtroppo quando si interviene pesantemente in agricoltura gli effetti sono dolorosi. È una legge dell'economia agricola quella che sostiene che se abbatti bufale produci povertà, miseria che attraverso l'effetto domino poi coinvolgerà gli altri settori del territorio. Se un imprenditore agricolo o un allevatore sono costretti a chiudere l'azienda, non ci sarà chi si prenderà cura dei pascoli, dei terreni, e delle scelte umane verso i contadi del nostro territorio. Dunque l'abbandono, la desertificazione aziendale e occupazionale, il nulla assoluto per le nuove generazioni che consumeranno mozzarella prodotta con latte importato dai paesi dove non sappiamo nemmeno su quali suoli le bufale si nutrono. Se qui facciamo casino con i problemi della Terra dei Fuochi, e pertanto si possono controllare gli indicatori di contaminazione, figuriamoci in India e Indonesia o in Africa dove l'industrializzazione è avvenuta senza regole e freni, dove a stento c'è un'anagrafe zootecnica. Una mamma oggi mi ha detto che manifestazioni come il blocco della Domitiana danneggiano i bambini che devono andare a scuola. Ebbene, in città civilizzate le scuole dovrebbero attivare la Dad e rendere partecipi i bambini alle lezioni senza fargli beccare l'assenza. In città evolute le scuole dovrebbero fermare l'attività didattica ordinaria e spiegare a mamme e bambini cosa sta succedendo alle bufale e come educare le future generazioni al rispetto del territorio e al diritto al lavoro che va tutelato sempre. I bambini dovrebbero apprendere che non si può restare indifferenti a questi problemi, perché un giorno quando diventeranno sudditi della globalizzazione e dei mercati, saranno costretti a prendere la valigia per trovare dignità sul posto di lavoro, in quanto chi ha gestito qui la politica ha desertificato il territorio dove siete cresciuti, senza porsi delle domande su quello che si sta compiendo. Stesso discorso per chi si lamenta per andare a lavorare o a fare delle analisi. Invece di sparare sproloqui contro la manifestazione, portate un caffè agli allevatori, oppure un fiore (una rosa rossa dei Mazzoni
termine indicativo di un territorio che i francesi definivano Casa delle rose "Maison des roses) come segno di solidarietà e di condivisione. Un modo per essere meno individualisti ed egoisti, nonché sudditi di chi votiamo e poi ci trasforma in servi.