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Jova Bach Party. Ambientalisti farisei si ricordano di Castel Volturno grazie a Jovanotti

Post n°96 pubblicato il 26 Agosto 2022 da max.ive79
 

di Max Ive

CASTL VOLTURNO. E' vero, il megaconcerto, o megaparty di Jovanotti che richiamerà a Castel Volturno oltre 35.000 persone è organizzato e messo in cantiere in una zona che è un'area naturale dove transitano numerose specie di uccelli, per non parlare di quelle marine. Un tempo proprio alla foce dei Regi Lagni, a 2 passi dalle spiagge dove si terrà a breve la due giorni di Jovanotti, insisteva la più grande garzaia dell'Italia Meridionale.

La zona retrodunale fa parte dell'Ente Riserve Foce del Volturno, Costa Licola e Lago di Falciano. Castel Volturno avrebbe dovuto essere un paese riserva, una città giardino, per le sue pregevoli risorse naturali, ma proprio quello strano, conflittuale, e teso rapporto tra le grandi visioni umane di sviluppo e il castello di carta di vincoli e norme di tutela del paesaggio ha generato le mostruosità che conosciamo tutti. Nella lotta tra l'Esse e il Super Io, a Castel Volturno non è emersa l'identità dell'Io direbbe Freud. Le note stampa degli ambientalisti radicali che mettono a confronto l'esigenza di tutelare il nido di tartarughe e la necessità di promuovere da parte dei gestori dei lidi un evento che richiama pubblico in città non può reggere, perchè gli ecologisti come al solito assumono i contorni delle monadi di fronte ad una realtà ben più complessa di un nido di tartarughe. Se gli ambientalisti ci avessero detto per esempio che il concerto di Jovanotti rischia di compromettere l'equilibrio naturale di 10 Km di spiagge di Castel Volturno, a quel punto qualsiasi amministratore avrebbe negato l'evento. Ma qui stiamo parlando di una porzione di spiaggia a fronte di 27 km di costa che ha Castel Volturno. C'è da dire anche che proprio il non uso di queste aree, della pineta; la non gestione del patrimonio naturale di Castel Volturno, per anni abbandonato e saccheggiato da razziatori di legna, da cercatori abusivi di tartufi, da carovane di tossicodipendenti che si andavano a bucare nelle aree verdi alle spalle della zona dunale, dove a breve si terrà il party di Jovanotti, ha generato effetti contraddittori: la morte della pineta, le speculazioni selvagge, incendi e sversamenti di rifiuti. In tali contesti sono stati formulati solo comunicati stampa, si sono tenute giornate ecologiche molto discutibili che hanno fatto più danno che arrecato benefici a Castel Volturno. Nessuna associazione sottolinea che il concertone di Jovanotti ha implementato l'attenzione politica e mediatica su una porzione di Castel Volturno dove gli ambientalisti per anni, per andare ad osservare gli uccelli e le tartarughe camminavano silenti nel più assoluto degrado ambientale.

Chi abita sul territorio sa bene!!!

Quando si vuole essere ambientalisti bisogna partire prima di tutto dai veri problemi che minacciano le riserve naturali e le spiagge di Castel Volturno. Il concerto dura due giorni, un giorno, da 40 anni invece i Regi Lagni sversano ogni giorno liquami provenienti da oltre 140 comuni di Napoli e Caserta. A volte l'area alla foce dei Regi Lagni è irrespirabile e le spiagge circostanti sono una discarica. Anche una lamiera di un'auto sulla sabbia non consente alla tartaruga di nidificare. Ma fino ad oggi nei comunicati degli ambientalisti non c'è un rigo scritto su questo problema, o sugli sversamenti agricoli e industriali che provengono da città come Aversa, Marcianise, Casal di Principe. Eppure sono oltre 40 anni che il mare qui accoglie di tutto. E' il personaggio Jovanotti, la sua notorietà che fa gola a questi ecologisti? Per ottenere la pubblicazione di un comunicato stampa e un po' di visibilità sollevano questioni che sembrano lezioni morali, ma la morale per quanto concerne Castel Volturno va esplicitata tutti i giorni e sul campo. Castel Volturno ha bisogno di un popolo ambientalista 24 ore su 24, non solo quando ci sono i concerti di Jovanotti. Domenica mattina, come è capitato nel 2019, non sentiremo parlare più queste persone dei problemi ecologici dell'ecosistema della cittadina rivierasca se non durante qualche kermesse televisiva o quando bisogna accaparrarsi qualche progetto finanziato per la bonifica di qualche area.

Tutti questi ambientalisti che parlano anni fa dove erano, quando si doveva affrontare il recupero e il risanamento dell'Oasi dei Variconi, o di quando necessitava creare una sinergia istituzionale per risolvere il problema della griglia realizzata e bloccata sui Regi Lagni.

Quando hanno cominciato a morire i pini della Pineta Comunale di Castel Volturno abbiamo assistito ad un silenzio assordante, come pure un incredibile silenzio lo abbiamo percepito quando si lasciavano i sacchetti delle giornate ecologiche acquistati con il Kit ambientalista nella zona retrodunale dell'Oasi dei Variconi e non si sapeva più come portarli fuori. In poche parole l'ambientalismo produceva una vera e propria isola di stoccaggio in area riserva.

Siamo tutti d'accordo nel tutelare l'ambiente. Jovanotti forse ci specula un po' e ci guadagna pure, però invece di puntare il dito contro tutto e tutti, forse sarebbe meglio utilizzare il nome di Jovanotti per tenere alta l'attenzione dei media e della società civile proprio su quelle aree più degradate di Castel Volturno, al fine di riqualificarle anche con un po' di ingerenza antropica dell'uomo. La natura poi saggiamente troverà il modo per riequilibrare il tutto nei prossimi 363 giorni dell'anno. 

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