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Prima notte di promesse - 2

Post n°59 pubblicato il 02 Marzo 2009 da pugacioff2008

Mi palpò dappertutto anche lei e le nostre mani sembravano molte più di quattro, in totale. Mi spostai dietro di lei e la abbracciai da dietro, mettendole una mano sul seno e l'altra sul pube, mentre le baciavo il collo. Annina si stava sciogliendo e mostrava di apprezzare e non era più passiva. Girò la testa verso di me e volle nuovamente agganciare la sua bocca alla mia. Le sue mani erano in cerca delle mie e ogni tanto si spostavano e passavano sul mio corpo. Annina si stava scaldando. Il suo pube era sempre caldo e la sua vulva bagnatissima.

Ma non volevo fare nulla senza il suo permesso, non volevo forzare e desideravo solo quello che voleva lei. Eravamo d'accordo che non avremmo "concluso" e io non mi spinsi. Le mie dita giocherellavano sulle sue grandi labbra e non si spingevano oltre. I suoi umori copiosi erano per me già un segnale del suo piacere e del suo desiderio. Annina mi dimostrava totale fiducia e io intendevo conservare questa sua fiducia.

Sempre dietro di lei, cominciai a sospingerla verso il bagno. Poi ci staccammo e ci dedicammo finalmente a prepararci per la doccia. Azionai i rubinetti e sciacquai la vasca in attesa dell'acqua calda, che arrivò presto. Quindi presi gentilmente la mano destra di Annina e la invitai a entrare nella capiente vasca. Poi entrai anch'io. Cominciai a innaffiarla con il getto caldo, dapprima sulle spalle e la schiena, e poi sul petto e sulla pancia. Poi scesi sulle cosce e sulle gambe. La bagnai bene e fu lei a un certo punto a prendere la doccia e a scambiare il trattamento in mio favore. Molti momenti di pausa furono utilizzati per abbracciarci ebaciarci, nudi e bagnati. Infine presi il flacone del nostro bagnoschiuma e cominciai a spargerlo sul suo corpo. Il lungo massaggio con la schiuma era quello che ci voleva per togliere il sudore e l'imbarazzo per la vista dei nostri corpi. Divenne via via un momento di profonda intimità e di reciproca conoscenza. Annina pose estrema cura nel massaggiarmi di schiuma il petto e la schiena e poi la vidi farsi seria seria mentre mi lavava il sesso. Con mani delicate mi massaggiò e fece conoscenza del mio essere uomo e la osservai mentre mi esplorava e mi studiava. Con mani delicate passò diversi minuti in quella attività e la lasciai fare perchè era come se stesse imparando qualcosa di incredibilmente nuovo e importante. Lo avvertivo chiaramente. Infine mi inginocchiai e mi trovai con il viso all'altezza del suo pube. Presi altro shampoo e cominciai a lavare il suo pube. Passando le mani sulla sua vulva avvertivo chiaramente che essa produceva ancora copiosamente, e molto delicatamente e lentamente lavai le grandi labbra. Annina teneva la testa rivolta verso l'alto.

Fu poi il momento dell'acqua per sciacquarci. La calda acqua servì per eliminare la schiuma e per farci rivedere la nostra pelle, e fu un lungo risciacquo. Poco per volta ci trovammo sdraiati nella vasca e lei, sopra di me, era molto rilassata. Io continuavo a passare l'acqua calda sulla sua schiena e sulle sue gambe, perchè non sentisse freddo. Rimanemmo così a parlare sommessamente di... chissà cosa, ma quello che importava non erano gli argomenti quanto il tono della voce. Era pura comunicazione di vibrazioni e di contatto di pelle su pelle.

Ci sentimmo rilassati e stanchi. Era veramente il momento di andare a riposare.

Ci asciugammo vicendevolmente e, come prima, il momento di asciugare i nostri sessi fu il più importante. Lei fu delicata e concentrata con me e mi studiò attentamente, mentre non ero in completa erezione ma certamente eccitato. Mi prese tra le mani e mi massaggiò a lungo, per conoscere la consistenza e la forma del mio membro. Quando toccò a me potei constatare che la sua vulva, profumata di bagno schiuma, era già odorosa di donna. Con le mani mi feci largo tra i peli del pube e osservai le piccole labbra appena appena sporgenti dalle grandi. Avvicinai un dito e carezzai il punto in cui il clitoride era a riposo, nascosto e invisibile. Non era ancora il momento.

Uscimmo dal bagno asciutti e nudi, e fummo d'accordo che potevamo anche non mangiare. L'orologio disse che erano le ventidue passate e decidemmo di metterci a letto per proseguire la conoscenza. Nudi ci infilammo a letto e stretti stretti parlammo e ci accarezzammo a lungo. Le nostre mani passavano sul corpo dell'altro e non c'era più pudore e paura. Sotto le lenzuola scambiammo lunghi baci e lunghe carezze. Le nostre bocche servirono per baciare altre parti del corpo e la sentii nuovamente vibrare quando le mordicchiai i capezzoli.

Perdemmo conoscenza, ma fu per poco. Mi accorsi che mi ero appisolato, ed era esattamente l'istante in cui anche Annina si stava svegliando. Era bastato solo un respiro più profondo per richiamarci dal sonno. Di nuovo le nostre mani ripresero a muoversi. La mia mano giunse ben presto laggiù, tra le sue gambe e ancora una volta trovai il suo fiorellino bagnato. Le mie dita vedevano per me e le spinsi ad esplorare il sesso di Annina. Scesi oltre la piccola foresta, trovai le grandi labbra e delicatamente le apersi. Poi con indice e medio salii appena pochi millimetri e strinsi delicatamente il clitoride. Annina era immobile e la sentii vibrare e respirare appena. Mi accorsi che aveva la bocca leggermente aperta e avvertii lo stesso tremito anche nel respiro. Un sospiro appena vestito di voce mi giunse all'orecchio dalla sua bocca ed era un sospiro di profondo piacere. Insistetti e continuai a muovere le dita nel suo fiorellino e con le dita scesi e mi infilai appena nel dolce pertugio. Annina ebbe un sussulto e mi sussurrò semplicemente "no, ti prego". Mi fermai e risalii con le dita e ricominciai a stringere tra indice e medio il clitoride. Intanto mi piegai e scesi con la bocca sul suo petto per baciare la valle tra i suoi seni. La sentii completamente abbandonata e arrendevole. Ma il suo volere era un ordine e se mi aveva detto di no era perchè non si sentiva pronta. E io volevo solo quello che voleva lei. Quando rallentai un pochino fu lei a prendere la guida e cominciò ad esplorare con la bocca il mio petto e scese fino a baciare il mio sesso, un bacio dolce e leggerissimo. Le sue mani mi massaggiarono dolcemente e Annina si preoccupò di mantenere la mia erezione il più possibile. Avvertivo il suo desiderio ma avvertivo anche che per lei era già molto essere arrivata fino a questo punto. Non avevo il minimo dubbio che quando sarebbe stata pronta me lo avrebbe fatto capire e io avrei rispettato la mia parola che non avremmo concluso. Anche se avremmo dovuto farlo forse solo la prossima volta.

Dormimmo a brevi sonnellini, sempre abbracciati. Quando pensai che fossero le sette diedi un'occhiata all'orologio e vidi che erano quasi le nove e pensai che avremmo dovuto farci vedere dai nostri ospiti almeno un pochino prima di ripartire per le nostre case. Avevamo solo la mattina e quindi era meglio cominciare a prepararsi. Proposi ad Annina un'altra doccia e la vidi sorridere all'idea. Si mise a sedere sul letto, e poi alzarsi per fare luce aprendo la tapparella. Nuda girava per la stanza e apparentemente non era pudica, almeno non in quel momento. La guardavo mentre camminava per la stanza e fece il giro del letto per venire a sedersi dalla mia parte. Mi abbracciò e volle ancora baciarmi. Fummo allacciati per lungo tempo.

Annina a un certo punto, seduta sul letto al mio fianco, mentre io ero ancora parzialmente sotto le coperte, prese la mia mano sinistra e contemporaneamente si spostò sopra di me, sulle coperte. Aprì le gambe e prendendo il mio indice lo avvicinò alla sua patatina. Aperse le piccole labbra e mi fece infilare lentamente il dito nel suo fiorellino, dicendomi: "senti questa pallina?" Ecco, la dottoressa dice che devo farmela togliere, è una cistina e non possiamo fare l'amore per un po'". Io ero imbarazzatissimo perchè Annina mi mostrava la sua femminilità e mi faceva toccare il suo fiorellino sotto i suoi stessi occhi, con un coraggio e una naturalezza che mi colpirono e che mi diedero prova della sua fiducia in me. Non aveva voluto che la penetrassi, non aveva voluto che entrassi con le dita, ma lei ora lo faceva con la mia mano ed era lei che guidava le mie dita. Il suo fiorellino bagnato era bellissimo, rosa e carnoso, tenero e delicato. Mi osservava mentre ammiravo il suo sesso, e le spiegai che in quel momento io ero rapito e che avrei potuto continuare a guardare e toccare per ore e ore.

Annina sorrise e a un bel momento decise che lo spettacolo era finito. Richiuse le gambe e si alzò. Prese le coperte del letto e le tirò fino in fondo, scoprendomi nudo ed eccitato. Mi prese una mano e mi fece alzare. Mi trascinò in bagno e facemmo un'altra lunga doccia.

I nostri padroni di casa ci videro alle undici, e dovevamo essere in stazione a mezzogiorno. La colazione fu veloce e allegra, i due gentili signori ci regalarono un fiorellino secco in un cestino di vimini e così finì il nostro primo-secondo weekend. Sapevamo che la prossima volta sarebbe stata quella giusta.

 

 
 
 
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