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Occasione mancata

Post n°71 pubblicato il 09 Marzo 2009 da pugacioff2008
Foto di pugacioff2008

Avevo dieci anni e mi trovavo, durante le vacanze estive, nella vecchissima casa di campagna della nonna. Il grande caseggiato ospitava quattro famiglie e di fianco all'appartamento di mia nonna viveva una famiglia composta da padre, madre, e un ragazzo di due anni più vecchio di me. Giocavamo nel cortiletto, e la sera, di agosto, il caldo umido rendeva piacevole, ai grandi, la doccia. A noi ragazzini molto meno, e anche quando la facevamo, pochi minuti dopo era come se nemmeno fossimo passati sotto l'acqua.

Un bel momento quella sera Fabio, il ragazzino più grande di me, mi chiamò dalla finestra del primo piano di casa sua e mi disse che dovevo portare a sua mamma, che stava facendo la doccia nel bagno al di là del cortile, i panni per cambiarsi. E me li lanciò e io li presi con abile mossa. Avrei ovviamente obbedito perchè mi era stato insegnato che quando si ha la possibilità di fare un favore a una persona lo si fa volentieri, per educazione e perchè così vuole il vivere civile. Ma ripensandoci bene, mentre mi avvicinavo alla costruzione che ospitava il piccolo bagno dei miei vicini, pensavo che sarei stato troppo imbarazzato nel portare alla signora Irene i suoi indumenti, tra i quali spiccavano reggiseno e mutandina. La signora Irene era allora una bellissima donna di circa ventotto anni e ne ero piuttosto intimorito e in soggezione. Così incrociai mia sorella Barbara, che aveva tre anni meno di me, e le rifilai la commissione. Lei fece delle storie perchè stava facendo qualcosa di molto più importante, ma riuscii a convincerla. Le diedi i vestiti della signora Irene e la vidi entrare nel bagnetto, dotato di due porte una dietro l'altra. Barbara attraversò la prima e scomparve all'interno.

Di lì a un minuto, Barbara fu di ritorno sorridente. Mi disse che quando era entrata aveva trovato la signora Irene completamente nuda nella doccia;  la giovane signora si era scusata con lei per lo spettacolo. E aveva concluso, sorridendole, che "tanto siamo tra donne". E così Barbara aveva completato la missione, e mi riferiva la sorpresa. Era sorridente di malizia, e io in quel momento mi sentii proprio un cretino. Pensai che avrei dovuto essere io al posto di mia sorella, e vedere la bellissima signora Irene nuda nella doccia! E la signora Irene avrebbe avuto per me parole magari diverse, magari un occhiolino, magari un sorriso, per me solo! Quei pensieri furono con me per giorni e giorni e mi maledissi cento volte per la mia timidezza. Avevo perso, con la commissione rifiutata, un premio inestimabile.

Ogni volta che ci ripenso, ritrovo esattamente quelle identiche sensazioni. Ritorno bambino, curioso come un bambino, sensibile al fascino femminile, attratto dalla bellezza e dal nudo di donna. Irene nella sua gioventù, nuda nella doccia, me la immagino ora come allora e immagino me stesso a dieci passi e due porte di distanza. Avevo il biglietto per lo spettacolo, e l'ho regalato per imbarazzo.

 

 
 
 
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