« FUNZIONE DESCRITTIVA | UN GIORNO DI GALERA » |
Quello che segue è un "urlo nel deserto", il diario delle idee di Settimio Roberto, ospite della Comunità Dedalo. Le considerazioni partono dalle esperienze vissute in Olanda e in Italia, per lo più sotto l'effetto della canapa indiana, e vengono rielaborate a mente lucida e inserite nel contesto sociale naturale dell’inizio del secolo con una costante vena polemica nei confronti di famiglia e istituzione psichiatrica. SETTIMIO ROBERTO Diario di un cannabista Intervista a me stesso Abbreviazioni A =anarchico B =burattino C.E. = capro espiatorio
B:che ora è? A: è l’ora di avere fede, sono rimasto qui giusto il tempo di capire, poi si riparte per la Palestina B: cosa ti dice il tuo Dio? A: ho mandato un figlio a morire in croce, ne ho mandato un altro a patire la stalla, ma quest’altro è insofferente, vuole solo drogarsi B: come ti procuri la canapa indiana adesso che sei a Napoli? A: per il momento non ne ho: ho rotto con il vecchio spacciatore: era un tipo che rischiava troppo: parlava troppo al cellulare, e se fosse finito in galera per procurare la droga a me, certamente me l’avrebbe fatta pagare, e se non lui, gli amici suoi mafiosi. Ora non mi resta che tentare di procurarmi il fumo in piazza del Gesù: speriamo che non mi scambino per uno sbirro. B: tu che odi tanto la civiltà, come mai vai a cercarla laddove è più avanzata? A: vado a cercarla, sì, ma per distruggerla: l’involuzione comincerà laddove la civiltà è più avanzata B: non pensi che la sessualità sia un’ altra forma (magari anche più sana) del contatto cosmico? A: il sesso fine a se stesso è uno squallore, e la sessualità in un rapporto serio tende inevitabilmente alla riproduzione, laddove, invece, la civiltà umana deve finire per sterilità B: tu, che fumi solo canapa indiana, che cosa ne pensi delle altre droghe? A: penso che la canapa sia più che sufficiente per distruggere la civiltà umana; e poi non è mai il caso di spingere troppo sull’acceleratore della liberazione: si rischia di impazzire davvero In piazza del Gesù A: mi fai fare un tiro? B: no! A: dai te lo pago cinque euro: ti pago tutta la canna per un tiro solo B: io non ti conosco A: dai, sono nuovo di questa città: prima abitavo in Palestina, e lì potevo trovare tutta l’erba che volevo B: e perché non ci sei rimasto in Palestina? A: perché ero troppo sputtanato: andavo in giro con barba e capelli lunghi. La gente del quartiere mi ha individuato come cannabista e me l’ha fatta pagare: mi hanno fatto urlare e poi rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Di lì poi mi hanno trasferito in una struttura napoletana, ed adesso sono qui B: e va bene, fatti un tiro A: humm! Buona! Dove me la posso procurare? B: devi andare a Montesanto A: mi accompagni dai: a me non mi conoscono, non me la danno! Dai, se mi accompagni ti regalo cento euro di fumo B: e va bene! Ti accompagno
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