Piccola Premessa
Fino a qualche giorno fa, non sapevo cosa fosse o cosa significasse il Signoraggio...poi parlando con una persona un pò più grande e con molta più esperienza di me, soprattutto nello specifico delle banche, mi ha illuminato o come si voglia dire, aperto gli occhi.
Ho 29 anni, vivo a Spoleto, un paese nella provincia di Perugia. Qui la vita scorre lentamente, le persone "vivono" ogni giorno alla stessa maniera, si fanno sempre le stesse cose. Il caffè al bar sotto casa, il quotidiano all'edicola dietro casa. Poi, andiamo a lavoro. E' si, bisogna lavorare per portare a casa un misero stipendio che ti permetta di mangiare no?! C'è gente che si sacrifica tutta la vita per potersi comprare una casa, che in teoria sarebbe un diritto di ogni singolo cittadino...ma come ben sappiamo la teoria è sempre molto differente dalla pratica. Qualche anno fa, 2 persone hanno deciso il nostro destino e il nostro futuro. Torniamo all'anno 1992,a Palazzo Chigi c'era Giuliano Amato voluto da Oscar Luigi Scalfaro. Il dottor Sottile, riserva della Repubblica a tempo pieno, governò 298 giorni. Pochino. Ma tanto bastò per farlo passare alla storia come l'ideatore della "Finanziaria lacrime e sangue", 93 mila e duecento miliardi di lire tra prelievi, balzelli e tagli vari alle spese, roba mai vista prima. E fu solo l'inizio di una lunga serie di Finanziarie che prelevarono tutto il prelevabile per consentire il rispetto dei parametri di Maastricht e per farci avvicinare all'Europa. Chi pagò? Pagammo noi, soprattutto i lavoratori dipendenti e le fasce più deboli. E Romano Prodi ora va in tv e dice che ha fatto tutto lui assieme a Ciampi. Appropriazione indebita di un fallimento che ci è costato carissimo. E la storia dello scippo, Professore? Ha dimenticato anche questa? Un giorno, anzi una notte visto che tutto avvenne dalla sera alla mattina, il solito dottor Sottile decise che avrebbe prelevato il 6 per mille dai nostri conti correnti, sempr e per far quadrare il bilancio. Possiamo assicurare Prodi e i prodiani che i conti correnti erano proprio i nostri, non quelli dello zio d'America. Ancora: la tassa sull'Europa. Questa volta Giuliano Amato è innocente. Fu proprio lei, Professore, a volerla. La chiamò eurotassa,disse che l'avrebbe restituita e quasi giurò che sarebbe stato l'ultimo sacrificio. Più o meno testuale: una volta entrati in Europa tutto cambierà,la moneta unica ci proteggerà, non ci saranno privazioni e via discorrendo. Conosciamo a memoria la cantilena, e sappiamo anche com'è andata a finire: abbiamo pagato l'eurotassa, non abbiamo riottenuto tutti i soldi sborsati e i sacrifici continuano. Come se non bastasse, dopo l'invenzione della tassa per l'Europa è arrivata quella dell'Irap e in nove anni (1989-1998, dati Ocse) il prelievo fiscale in Italia è aumentato del 16,7 per cento. Vuole qualche numero? Spulciamo nell'archivio. La fonte è la Banca d'Italia. Nel 1995 le imposte dirette generavano un flusso di 259mila miliardi. Nel 1998 era già stata raggiunta quota 357mila. Può bastare. Esimio economista, si offende se le diciamo che il biglietto per l'Europa lo abbiamo pagato con i nostri risparmi, in prima persona, tirando la cinghia e che lei non c'entra nulla? E si arrabbia se le facciamo notare che gli italiani erano abbastanza scettici sulla bontà della moneta unica e che se potessero esprimersi oggi lo sarebbero ancora di più? Nulla da fare. Da questo orecchio il Professore non ci sente. Lui è il salvatore della Patria e rifarebbe tutto ciò che ha fatto. Dobbiamo presumere che accetterebbe lo stesso tasso di cambio dell'epoca, che non lotterebbe per avere anche la banconota da uno e due euro (come ha proposto Giulio Tremonti, quasi inascoltato), che non tenterebbe di allungare al massimo il periodo di doppia circolazione monetaria, che brucerebbe le tappe anche se l'Europa politica (ancora oggi) manca, che accetterebbe senza battere ciglio un Continente ingessato da regole troppo rigide. Dobbiamo presumere che i fallimenti piacciono al professor Romano Prodi, o forse, più realisticamente, dobbiamo concludere che Romano Prodi sull'Europa e la moneta unica aveva giocato tutte le sue carte di sopravvivenza politica. Era il suo fiore all'occhiello, la sua grande battaglia. Il suo grande fallimento.
Sono stanca, incazzata e soprattuto delusa. Stanca di dover sempre arrivare a fine mese con i singhiozzi, incazzata con tutti i politici che ci governano perchè anzichè proteggerci, ci portano via la casa e ci fanno venire la voglia di andare in altri paesi a cercare un pò di fortuna, tanto ormai l'Italia è abitata da extracomunitari, che se ne fanno di Italiani che hanno solo debiti? Che cazzo cantiamo a fare l'Inno di mameli? Quale Patria?! Quali Fratelli d'Italia?! Delusa da un Governo che fa solo i propri interessi.
Dobbiamo cambiare le cose, dobbiamo combattere contro il sistema, contro tutti i politici e cosa più importante, rimprenderci la nostra Terra, la nostra Italia! E' un nostro DIRITTO!
Il SignoraggioLa Storia del Signoraggio nell'antichità Storia del signoraggio Nell'antichità, quando la base monetaria consisteva di monete in metallo prezioso, chiunque disponesse di metallo prezioso poteva portarlo presso la zecca di Stato, dove veniva trasformato in monete con l'effigie del sovrano. I diritti spettanti alla zecca e al sovrano erano esatti trattenendo una parte del metallo prezioso. Il signoraggio in tale contesto è dunque l'imposta sulla coniazione, noto anche come diritto di zecca. Il valore nominale della moneta e il valore intrinseco delle monete non coincidevano, a causa del signoraggio e dei costi di produzione delle monete. L'imposta sulla coniazione poi serviva a finanziare la spesa pubblica. Nel caso in cui lo Stato possedesse miniere di metallo prezioso, il signoraggio coincideva con la differenza tra il valore nominale delle monete coniate e i costi per estrarre il metallo prezioso e coniare le monete. Già con i romani, da Settimio Severo si può parlare di signoraggio: questo imperatore dimezzò la quantità di metallo prezioso contenuto nelle monete, mentre lasciò invariato il valore nominale.
Dollaro USA Con la rivoluzione industriale si assiste al graduale abbandono dei sistemi monetari fondati sui metalli preziosi e sulla convertibilità delle monete in metalli preziosi. La crescita degli scambi economici provocata dalla rivoluzione industriale rese necessario l'uso di monete la cui offerta potesse essere regolata a piacimento dalle banche centrali e non fosse vincolata dalla limitata disponibilità di metalli preziosi. Inoltre l'affermarsi di talune monete, sempre più diffuse e accettate negli scambi internazionali, rese obsoleto il ricorso ai metalli preziosi per regolare tali scambi. Infine l'affermazione del biglietto di banca e di altre forme di pagamento svincolate dall'uso di metalli preziosi si spiega con la praticità dei sistemi di pagamento che non obbligano a trasferire ingenti quantità di pesante metallo prezioso.
Il Signoraggio oggi...
Il signoraggio oggi Nei paesi dell'area euro, il reddito da signoraggio viene incassato dai paesi membri per il conio delle monete, e dalla Banca Centrale Europea (BCE) che emette le banconote in condizioni di monopolio[1]. Tali redditi sono poi ridistribuiti la BCE alle BCN (banche centrali nazionali) in ragione della rispettiva quota partecipazione es. BankItalia 14,57%
I singoli stati, tra i quali la Stato Italiano, incassano reddito derivante dal diritto di emettere monete metalliche, dal quale devono sottrarre i costi per produrle. Si tratta di un reddito quasi sempre modesto, eccezion fatta nel caso di stati di piccole dimensioni come la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano le cui monete diventano oggetto di collezione.
Si può quindi distinguere il reddito derivante dal diritto di emettere in esclusiva moneta in due grandi categorie: il reddito derivante dall'emissione di monete metalliche dal reddito derivante dall'emissione di altre forme di moneta. Questo viene incassato solitamente dalla banca centrale, il primo dallo Stato.
La differenza è tratteggiata dalla Banca Centrale del Canada nel proprio sito [2].
Mentre nel caso delle monete metalliche il reddito consiste nella differenza tra il valore nominale delle monete metalliche emesse e il costo per produrle, nel caso dell'emissione di monete non metalliche il reddito consiste negli interessi maturati sui titoli acquistati a fronte dell'emissione di moneta.
Tali redditi, incamerati dalla banca centrale, servono a pagarne i costi e le imposte sull'emissione di moneta. Il reddito da signoraggio viene in parte incamerato dallo Stato che ha concesso alla banca centrale il diritto di emettere base monetaria in condizioni di monopolio.
Quando una moneta (in senso lato) esce dalla circolazione perché distrutta o collezionata dai numismatici, lo Stato (o la Banca) che l'ha emessa può coniarne o stamparne un'altra di ugual valore, incamerandone il relativo reddito da signoraggio.
Inviato da: priscillina_79
il 26/09/2008 alle 09:52
Inviato da: abusisessuali
il 21/09/2008 alle 21:05