DSM

«Ciò che ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella natura, né dietro la natura, - ma che quello che è stato adorato come Dio noi non lo troviamo affatto

 

AREA PERSONALE

 

OTTOBRE 1995

nella notte reprimo un grido che laceri questo
silenzio,
che interrompa questa opprimente, insensata
solitudine,
riecheggia in me con veemenza sconvolgendomi.
mi aggrappo alla vita, benchè vivere mi costi
tanto,
ci sarà un altro risveglio che mi porterà
il domani,
senza che trovi in me un perchè resistere,
un perchè continuare.
mi scontrerò di nuovo coll'irrazionalità
di un mostro
che fagocita la nostra dignità, la nostra
personalità.

cerco un porto sicuro dove poter credere che vivere
non è solo lottare
ma anche saper lasciarsi andare.
batte il mio cuore dolorosamente, scandendo
un tempo che monopolizza la mia mente,
attimi che mi sfuggono come granelli di
sabbia fra le dita;
troppo rapidi perchè ne colga l'unicità,
troppo lenti perchè non senta il peso della
loro miseria.

il mio corpo forse non saprà mai far crescere
in sè una nuova vita,
troppo lontano anche dall'aver solo accettato
la sua;
non conoscerà la gioia di elargire la scintilla che accende
la materia.
forse solo così eviterò di fallire come madre,
troppo malata di vita per insegnare ad amarla,
troppo debole per insegnare la forza,
troppo delusa per insegnare l'entusiasmo,
troppo paurosa per insegnare il coraggio.
forse solo così non tramanderò il male
di vivere che mi è stato tramandato da chi
prima di me dovette subirlo.

 

NOVEMBRE 1995


Apro gli occhi cercando collo sguardo

Fra gli affetti,

un punto fermo sommerso dalla marea

di un tempo che trascorrendo finalmente

è stato sottratto

alla lunga successione di momenti

troppo acri per formare un’esistenza serena.


Apro gli occhi come un automa,

costretto a vivere in una dimensione

che non mi appartiene,

stringo i pugni perché il dolore che ho di fronte

non mi vinca.

Cerco una luce in fondo a questa galleria

Dove non entra sole, dove non entra aria,

forse cerco un dio nel quale credere,

una fede che possa giustificare con

un perché non ho conosciuto che questo

da quando ricordo di aver avuto

coscienza.

Cerco una speranza per il domani

Che mi permetta di esistere non di vegetare.

Cerco la volontà per sostenere chi si appoggia

Alle mie forze,

per non sottrarmi

ad una carezza, un bacio, un sorriso rassicurante.


Chi saprà donarmi un sorriso?

Chi saprà dare senza chiedere?

Chi mi restituirà il tempo mai conosciuto?



 

GENNAIO 1996

 

Mi uccido ogni giorno accettando

Di vivere, ogni volta che fingo di farlo,

mi uccido ogni giorno infliggendo

al mio corpo uno strazio che lo distrugge.

Ho deciso di soffrire senza sapere
di volerlo fare.
mi sto annullando annientando
il mio corpo.

Illudendomi forse, che renderò così

Libero il mio spirito.


 

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A ME STESSA

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 DICEMBRE 1995


Sorridi anche se hai voglia di piangere,

anche se non ce la fai più,

anche se vorresti morire.

La tua vita è di tutti coloro che ti amano,

conducila il più dignitosamente

possibile.

Sii umile nella tua forza;

guarda oltre,

saprai scovare un motivo per continuare.



 

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A MIA MADRE -

 dicembre 1995

Ossessione della mia mente,ossessione del

Mio cuore,

ti ho amato sconfinatamente,

ti ho posto a capo dei miei pensieri

al mattino quando apro gli occhi,

alla sera quando mi corico

e non posso prendere sonno.

Hai impregnato di te il mio io,

condizionato le mie scelte.

Ho tentato di non odiarti mai per questo.




Il mio cuore sanguina ogni qualvolta

Ti vede soffrire,

ogni qualvolta la tua mente vaneggia.

Vorrei sollevarti nel dolore, vorrei che

La tua mente potesse vedere la luce

Coi miei occhi.

Volevo farti vivere

 
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3 DICEMBRE 2002

 

3/12/02


A volte penso che camminare rasenti la morte non possa che cambiarci profondamente,

senza scampo.

A volte credo che assaporare troppo da vicino l’assenza di vita finisca per ucciderci pian piano.

Desiderare tanto e così a lungo di morire ci uccide inevitabilmente.

E cerco una ragione per smettere di tentare di morire ogni giorno.

Prego che la morte si porti via questo blando ricordo di vita.

 

30 DICEMBRE 2002

 

30/12/02



Respiro lentamente.

Assaporo l’aria che entra in me, ascolto la sensazione strana che questo vivere, vegetare fa scaturire in me.

E mi sento senza scampo, senza me stessa, senza orizzonte, senza meta, senza via, privata di tutto e di tutti, privata di quello che fu tutto il mio mondo.

E cerco una via di fuga dal mio passato, dal mio presente, senza per questo sapere dove voler fuggire.

Osservo la vita, i fatti della vita che mi passano in fianco senza più farmi vivere.

Piango per ciò che non trovo più in me, per ciò che non sono più, per ciò che cozza contro il mio sguardo ogni volta che mi guardo intorno.

Vorrei poter dire mille cose, vorrei urlare tutto il male che ho dentro, vorrei vomitare la mia rabbia, vorrei semplicemente assenza di vita.

Sfibrata dal male di vivere, giungo sfinita all’ultimo giro di boa del mio universo, e perso anche quello, non capisco perché continuare a camminare lungo questa via che si è fagocitata tutto di me oltre che tutta me stessa.


E non scorgo pietà nello sguardo di chi tanto mi uccise, non scorgo comprensione, non scorgo amore, non scorgo più nulla perché forse non è rimasto più nulla.

Mi attacco con forza ai miei credo, senza credere più a nulla…perché tutto ciò in cui credetti soccombe sotto il peso della nostra miseria

 


IO SOTTOSCRITTA, F.B.,  nel pieno delle mie facoltà mentali, e allo scopo di salvaguardare la dignità della mia persona,affermo solennemente
con questo documento, che deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volontà, il mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilità di cura disponibili e al caso anche di rifiutarle tutte, nel rispetto dei miei principi e delle scelte di seguito indicate.

Considero prive di valore e lesive della mia dignità di persona tutte le situazioni in cui non fossi capace di un'esistenza razionale e/o fossi impossibilitato da una malattia irreversibile a condurre una vita di relazioni; e quindi considero non dignitose tutte le situazioni in cui le cure mediche non avessero altro scopo che quello di un mero prolungamento della vita vegetativa. Perciò, dato che in tali circostanze la vita sarebbe per me molto peggiore della morte, voglio che tutti i trattamenti destinati a protrarla siano sospesi o cessati.
Considero egualmente non accettabili, in quanto anch'esse peggiori della morte e in contrasto con il mio concetto di valore della vita e dignità della persona umana, situazioni in cui malattie senza prospettive di guarigione siano inutilmente prolungate attraverso cure e metodi artificiali.

Dispongo che interventi oggi comunemente definiti "provvedimenti di sostegno vitale" e che consistono in misure urgenti quali, ad esempio, la rianimazione cardiopolmonare, la ventilazione assistita, la dialisi, la chirurgia d'urgenza, le trasfusioni di sangue, l'alimentazione artificiale, terapie antibiotiche, non siano messi in atto
In particolare, nel caso io fossi affetto/a da una malattia allo stadio terminale, da una malattia o una lesione cerebrale invalidante e irreversibile, da una malattia implicante l'utilizzo permanente di macchine o altri sistemi artificiali, incluso ogni forma di alimentazione artificiale, e tale da impedirmi una normale vita di relazione, rifiuto qualsiasi forma di rianimazione o continuazione dell'esistenza dipendente da macchine e non voglio più essere sottoposto/a ad alcun trattamento terapeutico.
Chiedo inoltre formalmente che nel caso fossi affetto/a da una delle malattie sopra indicate siano intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviare le mie sofferenze, compreso in particolare l'uso di farmaci oppiacei, anche se essi rischiassero di anticipare la fine della mia vita. 
 Detto infine le seguenti disposizioni 
    * non voglio l'assistenza religiosa
    * il mio corpo puo'essere donato per trapianti
    * il mio corpo puo' essere utilizzato per scopi scientifici e didattici
    * voglio essere cremato
    * non voglio funerale o altra cerimonia funebre
    * voglio che le mie ceneri vengano disperse in natura


 

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