Un'ultima controllatina, una stretta a quel dado, i freni sono a posto. Pompo ancora un pò d'aria. Guardo il cielo terso, spazzato dal vento. Non c'è una nuvola neanche a pagarla. Spero la brezza mi faccia solo una simpatica compagnia, e non mi soffi contro. Pantaloncino, maglietta, occhiali e via, si parte. Percorro come al solito il lungomare. Partendo da casa mi lascio dietro le montagne ed il naso che punta verso l'acqua intuisce già il profumo tipico di salmastro. Mi sembra di volare. Le gambe girano e la velocità che riesco a tenere è buona e mi permette di scorgere tutto ciò che rapisce la curiosità. Penso di fare la prima sosta, per stiracchiare un pò i muscoli, sul pontile. Da li si notano le isole dell'arcipelago. E' uno scenario da mozzare il fiato ed io in questo momento ne ho bisogno... Lo spazio infinito che mi circonda, l'aria frizzante di questa mattina, qualcuno che mi riconosce e mi manda un saluto, un bacio. In un pulmann di tedeschi, poi vedo meglio che son tutte donne, scorgo mani che si agitano. Non faccio mai meno di tre ore di bici quando esco; mi serve per pensare: a quello che mi manca, soprattutto quello, a quello che vorrei fare, ai miei errori, al mio cuore, alla mia anima e quello che vorrei per loro. Dalle cuffiette arriva la musica di una radio locale, lo fanno apposta secondo me; mettono proprio le canzoni che mi legano alle persone: l'ultima ascoltata insieme ad un caro amico che non c'è più, quella ascoltata riascoltata e cantata con lei, quella che le piaceva, quella che voleva che io la cantassi forte quasi urlandola. Quella che mi ha fatto ascoltare dicendomi - quando l'ascolterai pensami -, quella che lei ha cantato per me. Il pontile e passato, riprendo la marcia. Davanti a me un rincorrere di gabbiani, scie di aerei di gente che starà guardando col viso appiccicato al finestrino, come faccio io nei miei viaggi. Passo davanti ai locali appena chiusi, che hanno vissuto la notte, sento il profumo della focaccia appena sfornata, penso a quella volta che ci siamo imboccati leccandoci le dita intrise di sale. Tutto è come se lo rivivessi in questo momento. Il mio cuore è un insieme di piccoli scomparti, ognuno ha una cosa che mi porterò per sempre. Anche le persone che mi hanno fatto del male, in fondo, mi hanno regalato momenti indimenticabili, li terrò per sempre. Ecco lo sapevo è il momento di tornare indietro. La radio, ormai l'ho capito che lo fa apposta, mette "quando non hai voglia di parlare, certe volte capita, non ti va di fare le domande, perchè conosci le risposte"; mi perdo nell'ascoltare Biagio. Non è sudore, il vento l'asciuga quasi subito. Gli occhi, come al solito, non ascoltano, pedalo pensando, pensando molto...
Inviato da: cinzia63
il 29/08/2014 alle 15:05
Inviato da: Leti66
il 08/07/2009 alle 12:49
Inviato da: smcri
il 19/05/2009 alle 16:30
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 08:12
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 07:50