Non voglio essere troppo drastico, ma temo ci siano alcuni problemi con i candidati. Ci avviciniamo a poco a poco alla chiusura delle liste elettorali; gli appetiti si manifestano ormai apertamente.Primo problema: almeno a livello locale i candidati sono sempre gli stessi, gli stessi di sempre, gli stessi che "hanno un seguito", quelli che hanno amministrato e che sono già stati onorevole, sindaco, assessore, presidente di qualcosa, direttore di qualcos'altro. Poi sono sempre candidati che hanno abbondantemente superato i cinquant'anni (quando va molto bene) e stanno nel partito (in quello o in un altro) da almeno trenta.Insomma, nomi nuovi non solo non ce ne sono, ma il partito pare impermeabile allo stesso modo in cui lo erano i due partiti di prima.Secondo problema: la candidatura che "vuole rappresentare qualcosa". Non si può semplicemente scegliere un candidato per la sua esperienza e capacità ? Di questo passo, invece, sceglieremo l'operaio perchè è operaio (solo se però gli è accaduto qualcosa di particolarmente drammatico), il gay perchè è gay, la madre di famiglia perchè è madre di famiglia. Così si fanno gli spettacoli, non le liste elettorali; o almeno, non si dovrebbero fare in un paese civile. E poi, se cominciamo a ragionare per categorie non la finiamo mai di giocare all'emarginazione/emancipazione, dimenticando forse che il vero valore sta nella persona, indipendentemente dalla categoria alla quale appartiene.Nello spettacolo della politica il candidato non deve essere (avere doti personali, o qualche esperienza utile al Paese), ma è sufficiente che “rappresenti” qualcosa: l’impiegata del call center, l’operaio della Thyssen, il presidente degli imprenditori (ma giovane, però….).Insomma, tanti esemplari di diverse “specie”. Come criterio di selezione, si avvicina più a quello di uno spettacolo circense ( o addirittura di uno zoo…). Ed è sufficiente per rappresentare la nazione e fare le leggi? Non parliamo delle loro capacità e della loro esperienza, che forse sono gli argomenti fondamentali? Se fossi un candidato non sarei affatto lusingato di essere presentato come "un tipo", e non per quello che so fare e posso dare.
Candidati
Non voglio essere troppo drastico, ma temo ci siano alcuni problemi con i candidati. Ci avviciniamo a poco a poco alla chiusura delle liste elettorali; gli appetiti si manifestano ormai apertamente.Primo problema: almeno a livello locale i candidati sono sempre gli stessi, gli stessi di sempre, gli stessi che "hanno un seguito", quelli che hanno amministrato e che sono già stati onorevole, sindaco, assessore, presidente di qualcosa, direttore di qualcos'altro. Poi sono sempre candidati che hanno abbondantemente superato i cinquant'anni (quando va molto bene) e stanno nel partito (in quello o in un altro) da almeno trenta.Insomma, nomi nuovi non solo non ce ne sono, ma il partito pare impermeabile allo stesso modo in cui lo erano i due partiti di prima.Secondo problema: la candidatura che "vuole rappresentare qualcosa". Non si può semplicemente scegliere un candidato per la sua esperienza e capacità ? Di questo passo, invece, sceglieremo l'operaio perchè è operaio (solo se però gli è accaduto qualcosa di particolarmente drammatico), il gay perchè è gay, la madre di famiglia perchè è madre di famiglia. Così si fanno gli spettacoli, non le liste elettorali; o almeno, non si dovrebbero fare in un paese civile. E poi, se cominciamo a ragionare per categorie non la finiamo mai di giocare all'emarginazione/emancipazione, dimenticando forse che il vero valore sta nella persona, indipendentemente dalla categoria alla quale appartiene.Nello spettacolo della politica il candidato non deve essere (avere doti personali, o qualche esperienza utile al Paese), ma è sufficiente che “rappresenti” qualcosa: l’impiegata del call center, l’operaio della Thyssen, il presidente degli imprenditori (ma giovane, però….).Insomma, tanti esemplari di diverse “specie”. Come criterio di selezione, si avvicina più a quello di uno spettacolo circense ( o addirittura di uno zoo…). Ed è sufficiente per rappresentare la nazione e fare le leggi? Non parliamo delle loro capacità e della loro esperienza, che forse sono gli argomenti fondamentali? Se fossi un candidato non sarei affatto lusingato di essere presentato come "un tipo", e non per quello che so fare e posso dare.