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Fisco


Non Fincenzo Fisco, bensì quello di cui pretenderebbe di parlare un candidato a guidare il nostro (per modo di dire) Paese.Su un blog sempre molto interessante si parla di questo e delle dichiarazioni di quel tale candidato, che conferma (lo aveva già detto molto tempo fa, e molte volte) di provare una certa simpatia per gli evasori fiscali. In realtà probabilmente è vero che le reali, effettive espressioni verbali utilizzate non corrispondono esattamente a quelle riportate o sintetizzate dalla stampa (Berlusconi "giustifica" l'evasione, intitolava il quotidiano La Stampa). E' anche vero che la battaglia contro l'evasione non è di destra o di sinistra, bensì solo a favore degli onesti e contro i disonesti.Non ci si può nascondere, però, che nella lotta all'evasione fiscale contino in misura determinante gli atteggiamenti di chi dovrebbe dirigerla, 'sta benedetta lotta. Se nei contribuenti si ingenera la convinzione che chi evade le imposte sarà prima di tutto ricercato, poi perseguito, infine sanzionato probabilmente l'evasione diminuirà, perchè ci saranno sempre meno persone che riterranno conveniente (anche in quanto poco rischioso) evadere il fisco.Il messaggio di B. è pericolosissimo, non tanto perchè non sia vero che bisogna rivedere il sistema fiscale, quanto perchè lancia un inequivocabile messaggio di "empatia" fra chi dovrebbe combattere l'evasione fiscale, che è comportamento contrario alla legge, e chi tale comportamento pone in essere. In sostanza, è come se il generale dei Carabinieri dicesse che i mafiosi sbagliano, ma tutto sommato li capisce: quale lotta alla mafia ci attenderemmo da un atteggiamento del genere? Certamente non inflessibile e determinata.La pericolosità è dovuta al messaggio "subliminale": esiste una legge ingiusta, bisogna applicarla ma tutto sommato si possono comprendere e condividere i motivi per cui non viene rispettata. Quale lotta all'evasione si può iniziare, su tali presupposti ? Assolutamente nessuna.Ma c'è anche un altro aspetto che trovo oltremodo fastidioso e insidioso (e che B. condivide con almeno parte dei suoi andagonisti o presunti tali): quello che ha detto dell'evasione fiscale e della comprensione degli evasori è una tipica affermazione "da bar". Va sempre peggio, le tasse sono sempre più alte, tutto sommato capisco chi decide di evadere, sono loro che ti costringono: quante volte abbiamo percepito questi discorsi nei bar, sul filobus, in coda all'uffidio postale. In questo caso mi sembra che il luogo comune, elevato a posizione politica in quanto espressa da un possibile (ahimè, probabile) presidente del consiglio, abbia solo lo scopo di illudere coloro che questi discorsi li fanno veramente (e giustamente) al bar, molto spesso perchè subiscono sul serio una pressione fiscale esagerata. Ma dire sono con voi non vuole certo dire proporre soluzioni, o discutere un problema, anzi: in questo caso il segnale va nella direzione di un tolleranza dell'evasione, nutrita di una forte simpatia per comportamenti illeciti. Precisiamo, infine, che sono problemi che toccano magari da vicinissimo la piccola impresa artigiana, ma certamente non chi ha espresso queste posizioni per dimostrare la propria vicinanza ad un certo tessuto sociale e produttivo.E poi, adesso basta, la prossima volta parlo di sesso....