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L'ultima missione


La sala piccola del cinema Quattro Fontane a Roma è davvero piccola, tanto che le tre lampadine verdi con la scritta "uscita di sicurezza" sono sufficienti ad illuminarla un po' troppo. Ma è un piccola sala da settanta posti in cui si può godere della visione di film come questo, nella centrale via Quattro Fontane (Piazza Barberini, via Veneto, da quelle parti, insomma....). Gli ingredienti sono noti, forse anche scontanti per un noir: il poliziotto alcolizzato, un grande dolore da scontare, un serial killer, un’ossessione per la cattura che diventa l’unica ragione di vita. Due cerchi narrativi si saldano poi alla fine: la caccia al killer e la storia personale del poliziotto, da una parte, la riscoperta della vita da parte di una potenziale vittima di un vecchio omicida arrestato dal poliziotto stesso. Personaggi pieni di ombre, come il film, duro, notturno, piovoso come non ti aspetteresti dall’ambientazione, la mediterranea Marsiglia. Un ritmo tirato, cattivo, scandito dai primi piani dei protagonisti, tutti bravi, ma Auteuil davvero bravissimo; le due traiettorie narrative (quella del poliziotto e della ragazza) giocate parallelamente e con un dosaggio sapiente ed equilibrato di passato e presente, le immagini dure, ridotte all’essenziale, un noir in cui Marsiglia è lo sfondo ma non la protagonista, contrariamente a quanto avviene in altre narrazioni (pensiamo ad Izzo, prima di tutto). La telecamera mai piatta e descrittiva, sempre a sottolineare i particolari e le scene, il punto di vista mai scontato senza diventare artificioso e innaturale. Non mi è sembrata innaturale nemmeno la redenzione finale; chi è perduto era già perduto prima, chi era aperto alla vita continua ad esserlo, anche qui messaggio semplice ed elementare, a scalfire solamente un poco la disperazione che il protagonista porta con sé per tutto il film. Insomma, l’ho trovato un film decisamente fatto bene, interessante, artigianalmente perfetto. Certo, non originalissimo, forse anche con un occhio a svariati hard boiled e noir del passato. Poi, se vi capita di uscire e andare verso piazza Barberini per una pizza, evitate la prima pizzeria (nota catena presente a Roma), prezzi altissimi, pizza pessima, birra scadente (anche la rossa che è la mia preferita). Ma anche un paio di acciughe annegate nella mozzarella non mi hanno tolto il senso di sazietà dovuto al film.