variazionegoldberg

Uomini che odiano le donne


Non è una constatazione, né la presentazione di una catalogo ragionato di misogini convinti, bensì un romanzo di Stig Larsson. Un giornalista economico che scopa molto, ma (non so perchè ho usato il "ma"...) che si è fatto fregare su uno scoop da un noto finanziere senza scrupoli, viene ingaggiato dal patriarca di una grande e variegata famiglia di industriali, un po' in decadenza, per risolvere il mistero della scomparsa, avvenuta circa quarant'anni prima, della giovane nipote prediletta. Incontrerà una giovane traumatizzata dalle doti eccezionali, con la quale farà il lavoro, e incontrerà vicende e misteri ben più inquietanti di quello che sembrava essere un "semplice" omicidio. E' il primo romanzo di una trilogia: con altre "logie" condivide la mole (sono quasi settecento pagine). Mi sono domandato perchè gli svedesi si tagliano una palla piuttosto che scendere al di sotto delle cinquecento pagine, o giù di lì (Henning Mankell ha lo stesso "vizio"). Comunque: inizio un po' problematico, fatica ad entrare nel vivo della vicenda, non proprio imprevedibile la conclusione, ma senza dubbio abile la costruzione e i tempi (anche se sicuramente molto tradizionali: nessuno si aspetti qualcosa di innovativo). Personaggi interessanti ed emozionanti, in qualche momento, se non fosse per quella dose di "piacioneria" che a me ha sempre un po' irritato (difficile non trovarla nei noir, però). Interessante anche il contesto, una vicenda tragica inserita nel mondo dell'industria e della finanza, in un contesto rurale del nord della Svezia, con acqua, terra e ghiacci quando occorrono. Divertente e avvincente, aggiunge forse poco al noir, ma perchè, c'è bisogno sempre di qualcosa di impegnato, innovativo e sorprendente? A volte vale la pena di leggere ed apprezzare anche un buon prodotto, senza dover sempre paragonarlo a guerra e pace.... La cosa che mi irrita più di tutto sono le fascette che cingono per i fianchi, in questo caso da "rezdora", il libro: siccome è un prodotto deve lavare più bianco del bianco, allora via con "ha venduto un milione di copie in uzbekistan", da questo libro è stato tratto il film ("il", quello che tutti non possono non conoscere......) del regista pondragorski rimskiii korsakov, e via con gli annunci senzazionali. Ancora più irritanti le quarte di copertine che riportano i giudizi di autorevoli critici: dovremmo avere un Carver ogni quattro raccolte di racconti stampate, e un nuovo Joyce almeno una decina di volte l'anno. Mi ricordano tanto quello "Jean Gabin da giovane" dell'Albertone.......