Creato da omah il 18/06/2008

grandi guerrieri

indiani

 

 

CANTO DELLA GIOIA

Post n°159 pubblicato il 27 Settembre 2014 da omah




Sono una piuma nel cielo chiaro
Sono il cavallo blu, che corre attraverso la prateria
Sono il pesce che si muove luccicante nell'acqua
Sono l'ombra, che segue un bambino
Sono la luce della sera sul prato
Sono l'aquila che gioca con il vento
Sono un pugno di perle colorate
Sono la stella più lontana
Sono il fresco del mattino
Sono il rumore della pioggia
Sono il luccichio sulla cresta nevosa
Sono il sentiero della luna sull'acqua
Sono una fiamma di quattro colori
Sono un cervo che si staglia lontano nel tramonto
Sono un campo di sommacco e di rape della prateria
Sono il cuneo di oche che volano nel cielo d'inverno
Sono la fame del giovane lupo
Sono il sogno che racchiude tutto questo
Guarda, io vivo, io vivo
Ho fatto amicizia con la terra
Ho fatto amicizia con il divino
Ho fatto amicizia con tutto ciò che è bello
Ho fatto amicizia con la figlia di Tsen-Tainte
Guarda, io vivo, io vivo...

N. Scott Momaday - Kiowa

 
 
 

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Post n°158 pubblicato il 10 Settembre 2014 da omah

Un giorno le montagne si alzeranno.
Si leveranno dalla Grande Madre al Grande Padre.
Lo so oh mia montagna…guardandoti,
vedendo disegnato tra le tue cime
il volto di colui che fu prima di me.
Il grande Indiano il cui viso è sciupato dal dolore è sorella luna a dargli luce
col suo pallido bagliore a fare echeggiare la sua voce nelle notti in qui
sorge come l’aquila che dalle vette apre le sue ali.
E…libera vento,porta pioggia per dissetare un popolo arso di pace.
Vendetta contro un rosso sangue uguale al sangue rosso dell’uomo padrone.
Senti come vibrano di dolore i cani di libertà,vite spezzate per una colpa mai comessa.

Volerà di nuovo la grande aquila verso un sole che volge al tramonto
per annunciare che la notte…la notte passerà veloce scandita
dall’ululato del grande lupo grigio.
E domani…sarà il giorno dell’amore.
“Amico bianco” riponi il tuo bastone tonante,le nostre guerre sono di paglia,
le tue di piombo ed uccidono.
I nostri bastoni sono di legno ma tuoneranno più forte delle tue bombe…
perchè la pace che hai sepolto…
Domani rinascerà…come le montagne!

 
 
 

Oriah Mountain Dreamer........ Vecchio Indiano

Post n°157 pubblicato il 10 Settembre 2014 da omah

Non mi interessa se la storia che mi stai raccontando è vera. Voglio sapere se riesci a deludere qualcuno per mantenerti fedele a te stesso; se sai sopportare l'accusa di tradimento e non tradire la tua anima, se sai essere senza fede e perciò degno di fede........ Voglio sapere se sai vedere la bellezza, anche quando non è piacevole, ogni giorno, e se riesci a trovare la sorgente della tua vita dalla sua presenza........ Voglio sapere se sai accettare i fallimenti, tuoi e miei, e restare ancora sulla riva di un lago e urlare "Sì!" all'argento della luna piena........ Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai. Voglio sapere se sai alzarti, dopo la notte di travaglio e disperazione, stanco e ammaccato fino all'osso, e fare il tuo dovere per sfamare i tuoi figli........ Non mi interessa sapere chi conosci o come sei giunto qui. Voglio sapere se resterai al centro del mirino insieme a me senza tirarti indietro........ Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere che cosa ti sorregge dentro quando tutto il resto crolla........ Voglio sapere se sai stare solo con te stesso e se davvero ti piace la compagnia che ti fai nei momenti di vuoto........

 
 
 

LA CREAZIONE DEL CIELO

Post n°156 pubblicato il 25 Gennaio 2012 da omah

La Prima Donna dispose le stelle
per aiutare la Luna a far luce.
Ad una ad una le ordinò per bene,
in forma di animali luccicanti
appesi alla notte.
Ma il Vecchio Coyote irruppe festoso,
e sparse le stelle come oggi le vedi.


Chochise

 
 
 

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Post n°155 pubblicato il 07 Maggio 2010 da omah

 
 
 

Penne degli indiani d’America

Post n°154 pubblicato il 10 Maggio 2009 da omah

penne d'aquila
La penna d'aquila veniva attribuita ai guerrieri delle Grandi Pianure per gli atti di valore compiuti in battaglia. Le penne venivano incise e marchiate in modi particolari, così da identificare il gesto compiuto dal portatore. Un atto di coraggio in battaglia era chiamato counting coup, e il maggior onore derivava dal semplice toccare un nemico, senza necessariamente fargli del male.

 
 
 

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Post n°153 pubblicato il 24 Febbraio 2009 da omah

 
 
 

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Post n°152 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da omah

 

Il silenzio rappresenta l’equilibrio assoluto di
corpo, mente e anima. L’uomo che conserva la
sua personalità è sempre calmo e imperturbabile
di fronte alle tempeste della vita. Se gli chiedete:
“che cos’è il silenzio?”, egli vi risponderà: ”è il
Grande Mistero. Il santo silenzio è la Sua voce”.
Se domandate: “quali sono i frutti del silenzio?”,
egli dirà: “sono l’autocontrollo, il vero coraggio, la
sopportazione, la pazienza, la dignità e il rispetto.
Il silenzio è la pietra angolare del carattere”.
 

Ohiyesa (Charles Eastman)
SIOUX SANTEE

 
 
 

Post N° 151

Post n°151 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da omah

 
 
 

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Post n°150 pubblicato il 28 Novembre 2008 da omah

 
 
 

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Post n°149 pubblicato il 28 Novembre 2008 da omah

 
 
 

Post N° 148

Post n°148 pubblicato il 28 Novembre 2008 da omah

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Post N° 147

Post n°147 pubblicato il 11 Novembre 2008 da omah

CON UN'ALA SPEZZATA

Con un’ala spezzata
Scorgo in una visione
le faville morenti
dei fuochi delle nostre adunanze,
le ceneri bianche e fredde.
Non vedo piu’ volute di fumo
alzarsi dai pali delle nostre tende.
Non odo piu’
i canti delle donne
che preparano il pasto.
L’antilope se n’e’ andata.
I pascoli del bisonte sono deserti.
Si sente soltanto il gemito del coyote.
Siamo come uccelli
con un’ala spezzata.

 
 
 

Post N° 146

Post n°146 pubblicato il 11 Novembre 2008 da omah

Un uomo Sacro ama il silenzio,
ci si avvolge come in una coperta:
un silenzio che parla, con una voce forte come il tuono,
che gli insegna tante cose.
Uno sciamano desidera essere in un luogo
dove si senta solo il ronzio degli insetti.
Se ne sta seduto, con il viso rivolto a ovest,
e chiede aiuto.
Parla con le piante, ed esse rispondono.
Ascolta con attenzione le voci degli animali.
Diventa uno di loro.
Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui.
Anche lui emana qualcosa:
come e che cosa io non lo so,
ma è così. Io l'ho vissuto.
Uno sciamano deve appartenere alla terra:
deve leggere la natura
come un uomo bianco sa leggere un libro.
Cervo Zoppo
Sioux

 
 
 

Post N° 145

Post n°145 pubblicato il 11 Novembre 2008 da omah

 
 
 

Post N° 144

Post n°144 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da omah

The Last Mohican (Instrumental) - Indiogenes

 
 
 

Post N° 143

Post n°143 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da omah

Uncas & Alice I Will Find You

 
 
 

Post N° 142

Post n°142 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da omah

The Last of the Mohicans

The Last Of The Mohicans - Soundtrack

THE LAST OF THE MOHICANS Theme

 
 
 

L'arrivo dei bianchi nel Nord America

Post n°141 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da omah


 
buffalo bill

L'arrivo dei bianchi nel Nord America 


 Il primo europeo che toccò la costa atlantica del Nord America fu Giovanni Caboto che, nel 1497, con una flotta inglese, aprì una nuova rotta verso questo continente. Gli esploratori inglesi, francesi e olandesi, seguendo la rotta di Caboto, si diressero verso le terre del Nord America ed entrarono in contatto con le popolazioni pellerossa della costa. 

 I primi contatti fra bianchi e indiani furono pacifici: vi furono scambi di doni e offerte di amicizia. I comandanti delle prime navi che toccarono la costa nordamericana si limitarono a piantare sulla spiaggia la bandiera della nazione che aveva finanziato il viaggio, come simbolo della conquista di quel territorio. Questi primi esploratori, tornati in Europa, parlavano della nuova terra come di un luogo favoloso, pieno di tesori e abitato da pacifici “selvaggi”. Il mito dell’America si diffuse per tutta l’Europa e molti esploratori, cacciatori ed avventurieri, si spinsero sempre più numerosi oltre oceano. 

 Dall’America del Nord cominciarono a giungere sui mercati europei pellicce pregiate e oggetti di artigianato indiano, oltre che prodotti della terra sconosciuti in Europa. Nacquero in seguito in Francia, in Olanda e Inghilterra, Compagnie Commerciali alle quali questi stati concessero il diritto di commerciare con il nuovo continente. Ciascuna compagnia operava nella zona occupata dal proprio stato. Queste costruirono porti lungo le coste atlantiche, come ad esempio quello famoso di Nuova Amsterdam, che in seguito si chiamò New York. 

 


 Intanto i “conquistadores” spagnoli, approdati sulle coste scoperte da Colombo, si inoltrarono in quelle terre allo scopo di ricercare oro e pietre preziose, saccheggiando e distruggendo completamente le splendide città azteche. La fama delle mitiche “sette città di Cibola”, che si diceva fossero costruite interamente in oro, spinse alcune spedizioni militari spagnole verso Nord. Francisco Vasquez de Coronado vagò alla ricerca nelle aride terre del Sud-Ovest nord americano, occupandole in nome della Spagna. Fu il primo che vide la grande prateria ed incontrò i cacciatori di bisonti. Nell’arco di un secolo gli spagnoli assoggettarono tutti gli indiani Pueblo che vivevano nelle terre oggi comprese fra il New Mexico e l’Arizona, e li costrinsero a lavorare nelle loro aziende agricole e in alcune miniere. 

A Nord, i francesi che si erano insediati sulle rive del fiume San Lorenzo, si inoltrarono nella zona dei Grandi Laghi. Occuparono quelle terre in modo pacifico perché il loro scopo era di commerciare con gli indiani e di procurarsi pellicce pregiate.

 Dopo le guerre di religione che insanguinarono l’Europa nella seconda metà del 1500, molte comunità che appartenevano a sette religiose in contrasto con la religione di stato, si spinsero verso le terre americane, per cercarvi una nuova patria in cui potere vivere in pace. Giunsero così in America i primi coloni europei. Nel novembre del 1620, un centinaio di inglesi, chiamati “padri pellegrini”, di religione calvinista, raggiunse le coste atlantiche del Nord America e vi fondò la colonia inglese di Plymouth. Furono accolti con amicizia dai pellerossa e, grazie al loro aiuto, riuscirono a superare le difficoltà dell’ambiente tanto diverso da quello europeo. Piano piano, tra il Canada francese e la Folrida governata dalla Spagna, si formarono, lungo tutta la costa, numerose colonie inglesi. 

In America vi furono perciò tre tipi di insediamenti da parte degli europei:

  1. Gli Spagnoli conquistarono le terre per sfruttarne le ricchezze minerarie ed agricole;
  2. I Francesi per commerciare con gli indiani;
  3. I coloni inglesi per impossessarsi della terra per viverci.

 Ben presto i rapporti tra le colonie inglesi e i pellerossa divennero presto difficili: i bianchi aumentavano ed invadevano le terre indiane cacciando i pellerossa sempre più ad Ovest nelle regioni più povere. 

 Nel 1776, le tredici colonie inglesi si riunirono a Filadelfia per dichiarare la loro indipendenza dall’Inghilterra. Questa si oppose ed ebbe così inizio una guerra che durò sette anni. 

 Nel 1783 venne riconosciuta la piena indipendenza degli Stati Uniti d’America che iniziarono subito ad allargare i propri confini, sia comprando nuove terre dalla Francia e dalla Spagna, sia costringendo gli indiani, per mezzo di trattati, a cedere gran parte delle loro terre. 

Da questo momento gli unici nemici delle tribù indiane furono gli americani.

 


 
 
 

Post N° 140

Post n°140 pubblicato il 24 Settembre 2008 da omah

GIRASOLE

E' un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo. Gli Indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne molteplici usi. In Perù è l'emblema del Dio Sole. E' dal Perù  che il girasole venne per la prima volta importato in Europa. Il girasole fu apprezzato dal Re Luigi XIV, il Re Sole e durante l'età vittoriana, in Gran Bretagna, venne disegnato su stoffe, inciso nel legno, forgiato nei metalli; Oscar Wilde volle il girasole come simbolo del movimento estetico che lui stesso aveva fondato. In Italia, poeti come Eugenio Montale e Gabriele D'Annunzio hanno elogiato il girasole nei propri versi. Nelle opere di Van Gogh la presenza del fiore è ricorrente.Il girasole comunica

allegria e orgoglio .
 
 
 
 
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