Agli inizi del mondo c'era solo acqua. Whee-me-me-owan, il Grande Capo Lassù, viveva su nel cielo tutto solo. Quando decise di fare il mondo, venne giù in luoghi dove l'acqua è poco profonda e cominciò a tirar su grandi manciate di fango, che divennero la terraferma.
Fece un mucchio di fango altissimo che, per il gelo, divenne duro e si trasformò in montagne. Quando cadde la pioggia, questa si trasformò in ghiaccio e neve sulla cima delle montagne.Un po' di quel fango indurì e divenne roccia.Il Grande Capo Lassù fece crescere gli alberi sulla terra, ed anche radici e bacche.
Con una palla di fango fece un uomo e gli disse di prendere i pesci nell'acqua, i daini e l'altra selvaggina nelle foreste.
Quando l'uomo divenne malinconico, il Grande Capo Lassù fece una donna affinché fosse la sua compagna e le insegnò a preparare le pelli, a lavorare cortecce e radici e a fare cesti con quelle. Le insegnò quali bacche usare per cibo e come raccoglierle e seccarle. Le insegnò come cucinare il salmone e la cacciagione che l'uomo portava.
Post n°159 pubblicato il 27 Settembre 2014 da omah
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Post n°158 pubblicato il 10 Settembre 2014 da omah
Un giorno le montagne si alzeranno. |
Post n°157 pubblicato il 10 Settembre 2014 da omah
Non mi interessa se la storia che mi stai raccontando è vera. Voglio sapere se riesci a deludere qualcuno per mantenerti fedele a te stesso; se sai sopportare l'accusa di tradimento e non tradire la tua anima, se sai essere senza fede e perciò degno di fede........ Voglio sapere se sai vedere la bellezza, anche quando non è piacevole, ogni giorno, e se riesci a trovare la sorgente della tua vita dalla sua presenza........ Voglio sapere se sai accettare i fallimenti, tuoi e miei, e restare ancora sulla riva di un lago e urlare "Sì!" all'argento della luna piena........ Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai. Voglio sapere se sai alzarti, dopo la notte di travaglio e disperazione, stanco e ammaccato fino all'osso, e fare il tuo dovere per sfamare i tuoi figli........ Non mi interessa sapere chi conosci o come sei giunto qui. Voglio sapere se resterai al centro del mirino insieme a me senza tirarti indietro........ Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere che cosa ti sorregge dentro quando tutto il resto crolla........ Voglio sapere se sai stare solo con te stesso e se davvero ti piace la compagnia che ti fai nei momenti di vuoto........ |
Post n°156 pubblicato il 25 Gennaio 2012 da omah
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Post n°154 pubblicato il 10 Maggio 2009 da omah
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Post n°152 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da omah
Il silenzio rappresenta l’equilibrio assoluto di Ohiyesa (Charles Eastman) |
Post n°151 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da omah
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Post n°148 pubblicato il 28 Novembre 2008 da omah
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Post n°147 pubblicato il 11 Novembre 2008 da omah
Con un’ala spezzata Scorgo in una visione le faville morenti dei fuochi delle nostre adunanze, le ceneri bianche e fredde. Non vedo piu’ volute di fumo alzarsi dai pali delle nostre tende. Non odo piu’ i canti delle donne che preparano il pasto. L’antilope se n’e’ andata. I pascoli del bisonte sono deserti. Si sente soltanto il gemito del coyote. Siamo come uccelli con un’ala spezzata. |
Post n°146 pubblicato il 11 Novembre 2008 da omah
Un uomo Sacro ama il silenzio, |
Post n°145 pubblicato il 11 Novembre 2008 da omah
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Post n°144 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da omah
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Post n°143 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da omah
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Post n°142 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da omah
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Post n°141 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da omah
L'arrivo dei bianchi nel Nord America Il primo europeo che toccò la costa atlantica del Nord America fu Giovanni Caboto che, nel 1497, con una flotta inglese, aprì una nuova rotta verso questo continente. Gli esploratori inglesi, francesi e olandesi, seguendo la rotta di Caboto, si diressero verso le terre del Nord America ed entrarono in contatto con le popolazioni pellerossa della costa. I primi contatti fra bianchi e indiani furono pacifici: vi furono scambi di doni e offerte di amicizia. I comandanti delle prime navi che toccarono la costa nordamericana si limitarono a piantare sulla spiaggia la bandiera della nazione che aveva finanziato il viaggio, come simbolo della conquista di quel territorio. Questi primi esploratori, tornati in Europa, parlavano della nuova terra come di un luogo favoloso, pieno di tesori e abitato da pacifici “selvaggi”. Il mito dell’America si diffuse per tutta l’Europa e molti esploratori, cacciatori ed avventurieri, si spinsero sempre più numerosi oltre oceano. Dall’America del Nord cominciarono a giungere sui mercati europei pellicce pregiate e oggetti di artigianato indiano, oltre che prodotti della terra sconosciuti in Europa. Nacquero in seguito in Francia, in Olanda e Inghilterra, Compagnie Commerciali alle quali questi stati concessero il diritto di commerciare con il nuovo continente. Ciascuna compagnia operava nella zona occupata dal proprio stato. Queste costruirono porti lungo le coste atlantiche, come ad esempio quello famoso di Nuova Amsterdam, che in seguito si chiamò New York.
Intanto i “conquistadores” spagnoli, approdati sulle coste scoperte da Colombo, si inoltrarono in quelle terre allo scopo di ricercare oro e pietre preziose, saccheggiando e distruggendo completamente le splendide città azteche. La fama delle mitiche “sette città di Cibola”, che si diceva fossero costruite interamente in oro, spinse alcune spedizioni militari spagnole verso Nord. Francisco Vasquez de Coronado vagò alla ricerca nelle aride terre del Sud-Ovest nord americano, occupandole in nome della Spagna. Fu il primo che vide la grande prateria ed incontrò i cacciatori di bisonti. Nell’arco di un secolo gli spagnoli assoggettarono tutti gli indiani Pueblo che vivevano nelle terre oggi comprese fra il New Mexico e l’Arizona, e li costrinsero a lavorare nelle loro aziende agricole e in alcune miniere. A Nord, i francesi che si erano insediati sulle rive del fiume San Lorenzo, si inoltrarono nella zona dei Grandi Laghi. Occuparono quelle terre in modo pacifico perché il loro scopo era di commerciare con gli indiani e di procurarsi pellicce pregiate. Dopo le guerre di religione che insanguinarono l’Europa nella seconda metà del 1500, molte comunità che appartenevano a sette religiose in contrasto con la religione di stato, si spinsero verso le terre americane, per cercarvi una nuova patria in cui potere vivere in pace. Giunsero così in America i primi coloni europei. Nel novembre del 1620, un centinaio di inglesi, chiamati “padri pellegrini”, di religione calvinista, raggiunse le coste atlantiche del Nord America e vi fondò la colonia inglese di Plymouth. Furono accolti con amicizia dai pellerossa e, grazie al loro aiuto, riuscirono a superare le difficoltà dell’ambiente tanto diverso da quello europeo. Piano piano, tra il Canada francese e la Folrida governata dalla Spagna, si formarono, lungo tutta la costa, numerose colonie inglesi. In America vi furono perciò tre tipi di insediamenti da parte degli europei:
Ben presto i rapporti tra le colonie inglesi e i pellerossa divennero presto difficili: i bianchi aumentavano ed invadevano le terre indiane cacciando i pellerossa sempre più ad Ovest nelle regioni più povere. Nel 1776, le tredici colonie inglesi si riunirono a Filadelfia per dichiarare la loro indipendenza dall’Inghilterra. Questa si oppose ed ebbe così inizio una guerra che durò sette anni. Nel 1783 venne riconosciuta la piena indipendenza degli Stati Uniti d’America che iniziarono subito ad allargare i propri confini, sia comprando nuove terre dalla Francia e dalla Spagna, sia costringendo gli indiani, per mezzo di trattati, a cedere gran parte delle loro terre. Da questo momento gli unici nemici delle tribù indiane furono gli americani.
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Post n°140 pubblicato il 24 Settembre 2008 da omah
GIRASOLE E' un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo. Gli Indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne molteplici usi. In Perù è l'emblema del Dio Sole. E' dal Perù che il girasole venne per la prima volta importato in Europa. Il girasole fu apprezzato dal Re Luigi XIV, il Re Sole e durante l'età vittoriana, in Gran Bretagna, venne disegnato su stoffe, inciso nel legno, forgiato nei metalli; Oscar Wilde volle il girasole come simbolo del movimento estetico che lui stesso aveva fondato. In Italia, poeti come Eugenio Montale e Gabriele D'Annunzio hanno elogiato il girasole nei propri versi. Nelle opere di Van Gogh la presenza del fiore è ricorrente.Il girasole comunica allegria e orgoglio . |
Inviato da: anima.000
il 10/09/2014 alle 23:04
Inviato da: soleluna6069
il 15/02/2009 alle 10:11
Inviato da: paola_spagna
il 14/09/2008 alle 01:53
Inviato da: omah
il 31/07/2008 alle 13:56
Inviato da: stellaorientel
il 28/07/2008 alle 00:33