Del Vago

Outside the wall


Scene d'altri tempi insomma. Luci soffuse, talora irradianti, nel prolungato (ma non troppo) week end toscano. Troppe banalità sono state dette, scritte, pensate a riguado; troppo scontato è il mezzo di comunicazione che deve per forza di cose discernere la razionalità dal sentimento, il corpo dall'anima. Questo è stato il concerto in maremma, questo e molto altro a dire il vero. Floydiani da tutta Italia riuniti, solo per assaporare momenti magici, in cui a dominare non è la voglia di esibizione o la gara di popolarità, ma il sentimento, quello vero, quello puro, l'amore per qualcosa di eterno, la passione di una vita. Lascio a voi le cronache dei viaggi, gli insipi resoconti da sussidiario scolastico, le smielate citazioni di scrittori qualsivoglia. Qui si parla d'altro, noi siamo grunge! E non ha più davvero importanza se questo "tributo" (che brutta parola, chiedo venia) ha offerto più errori che spunti interessanti, perchè la tavola era imbandita ugualmente, la gente in delirio, gli animi in eccitazione. E anche la "trans agonistica" non ha rilevanza nel momento in cui basta uno sguardo per intendersi, sguardi che non hanno mai avuto antecedenti, visto che questi pazzi floydiani si incontravano per la prima volta. E non starò qui a spendere pagine per i soliti e squallidi ringraziamenti perchè quello che sento dentro credo sia molto simile a quello che hanno sentito o sentono anche gli altri, e ogni ringraziamento sarebbe superfluo, di fronte alla medesima onestà sentimentale e forse anche intellettuale.Tutto è bene quel che finisce bene, direbbe qualche sgraziato vecchietto nella milano ormai fredda e spoglia di foglie. E forse il rientro non è doloroso, visto che queste sono esperienze che ti segnano nel profondo; e non c'è posto dove tu possa andare per dimenticarle, perchè vengono a far parte di te. Banalità dunque? no, ragazzi, niente affatto... qui stiamo parlando di qualcosa che non si può descrivere attraverso un pc, e forse neanche attraverso le tanto odiate (o amate?) parole.In tutto questo non poteva mancare lei, che ha sopportato tanto, forse troppo, "rumore" solo per stare con me, qualore servisse ancora dimostrare quanto io sia in debito nei suoi confronti. La prima notte fuori casa. E non eravamo in un deprimente motel sulla route 66, magari nei pressi di un villaggio a Kansas City. Eravamo vicino al mare, come gabbiani. Eravamo in montagna, come aquile vigilanti, eravamo ovunque, ma eravamo noi!E nonostante abbia suonato male come non mai, è stato decisamente il più bel concerto della mia vita...Appuntamento a fra 6 mesi??A-rod